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Sviluppare videogiochi in Italia è possibile

Join the Indie arriva alla quarta edizione, dimostrando che sì, fare videogiochi in Italia non è un'impresa impossibile

Dieci anni fa, ve lo confesso, non sapevo cosa fossero i videogiochi indie.
Ora invece posso dirvi che nella top 3 dei miei video game preferiti di sempre ci sono due titoli indipendenti: Gone Home e To The Moon.
E questo è un segno.
Non solo della mia crescita, personale e professionale, ma soprattutto dell’evoluzione della scena indie.
Nell’ultima decade infatti abbiamo visto gli sviluppatori indipendenti lottare per abbandonare la Serie B dei videogiochi e mostrare al mondo che i giochi belli, quelli che lasciano il segno, non sono appannaggio dei grandi studi e dei grandi publisher.
Dietro ad una grande opera digitale ci sono prima di tutto passione e determinazione. Il resto viene dopo. Il che ovviamente non significa che non siano necessari fondi, conoscenze, abilità e risorse umane. Prima però servono la voglia di fare, la capacità di non arrendersi e la giusta visione creativa. Tutti elementi che ho trovato all’anteprima di Join the Indie 2022.

Join the Indie 2022: che cos’è?

Join the Indie 2022 che cosa e

Join the Indie è un format creato da Videogames Party Srl con l’obiettivo di raccontare la scena indie italiana agli appassionati di videogiochi.
L’evento, che termina oggi, 11 giugno, ha dato spazio ad alcuni dei più importanti studi italiani, ossia AnotheReality, Cordens Interactive, Jyamma Games, MoonWolf, Nacon Studios, ReplyGameStudio, Smallthingstudios, Stormind Games, Trinity Team, 34bigthings.

A supportare la manifestazione, giunta alla sua quarta edizione, è stata ancora una volta Intel. La multinazionale, conosciuta per la produzione di dispositivi a semiconduttore, microprocessori, componenti di rete, chipset per motherboard, chip per schede video e molti altri circuiti integrati, è ormai da tempo a fianco degli sviluppatori. I developer di tutto il mondo infatti possono iscriverci al Game Dev Program, potendo così accedere ad una serie di risorse che possono aiutare gli sviluppatori a creare esperienze immersive e coinvolgenti.

Un futuro entusiasmante

Voglio farvi fare un tuffo nel passato.
Chiudete gli occhi e provate a ricordare la vostra prima Milan Games Week.
La mia è stata quella del 2012. E, pensandoci, all’epoca ancora non si chiamava “Milan Games Week”.
Prima di quel momento non ero mai stata ad una fiera di videogiochi, quindi mi guardavo in giro e trovavo tutto incredibile: gli stand, le persone, i cosplayer, l’atmosfera vibrante, la voglia di giocare e condividere quella passione bruciante che animava tutti i visitatori.

Provo a fare uno sforzo di memoria ma no, sono piuttosto sicura che nel 2012 non ci fosse alcuna area dedicata agli sviluppatori indie italiani.
Quella è arrivata almeno un paio di anni dopo.
E all’inizio è stata accolta con un certo scetticismo.
Insomma, gli italiani sono famosi per l’arte, il cibo, le automobili, il design… ma i videogiochi? Mh… quelli sembravano il territorio di qualcun’altro. E quel qualcun’altro erano tendenzialmente americani e giapponesi.
Eppure, anno dopo dopo, Milan Games Week dopo Milan Games Week, i developer del Bel Paese sono cresciuti, per numero e per prodotti distribuiti sul mercato. Contemporaneamente è cambiato anche il pubblico, che ha iniziato a vedere le potenzialità della emergente scena indie, tanto nostrana quanto estera. Perché, diciamocelo, gli sviluppatori indipendenti hanno il coraggio e la voglia di osare, di sperimentare, di rischiare. Tutti elementi che fatichiamo a trovare nelle grandi software house.
Questo atteggiamento, questa voglia di buttarsi, li ha ricompensati.
I videogiochi indie non sono più la Serie B di questo settore. Non sono più relegati in un angolo, nascosti sotto il tappeto, imboscati in qualche sottocategoria dei vari store digitali. Nel 2022 i titoli indipendenti sono apprezzati, amati e premiati.

E questo è l’inizio. Il futuro sembra ancora più roseo.

Join the Indie 2022: il presente della scena indie italiana

Prima però di guardare con fiducia a ciò che succederà nei prossimi anni, è bene scoprire quello che accade nel qui e ora.
Insomma, quali sono gli studi e i videogiochi italiani che stanno guidando questa rivoluzione? Che stanno mostrando al mondo le potenzialità dei titoli indipendenti? Che tengono alta la bandiera per dimostrare che sì, l’Italia può essere anche la patria del videogioco?

Ad aprire le danze, durante l’anteprima di Join the Indie, è stato Matteo Favarelli, COO e Founder di AnotheReality. Questo studio, che nel 2016 esordì con Yon Paradox, si concentra sulla produzione di contenuti che sfruttano le nuove tecnologie: realtà virtuale, realtà aumentata e la nuova – e ancora poco compresa – extended reality. La loro ultima fatica si chiama Tennis League VR e sì, è esattamente quello che vi aspettate: un gioco di tennis per i visori VR. O meglio, per ora unicamente per Oculus.
Il titolo, in Early Access su Sidequest, arriverà in autunno ed è stato sviluppato con un triplice obiettivo:

  • fornire un gioco divertente e appassionante tanto per i neofiti quanto per gli appassionati di tennis;
  • includere un’intera sezione per l’apprendimento dei fondamentali;
  • permettere gli incontri da remoto grazie all’integrazione di una componente multiplayer.

Non so voi ma io non vedo l’ora di provarlo.

Tennis League VR

Cordens Interactive ha mostrato invece il suo Vesper, sbarcato su Steam lo scorso anno e su Nintendo Switch questo aprile. Un’avventura visionaria che ha come protagonista Seven, un piccolo androide che si ritrova abbandonato in un mondo colpo di trappole e misteri.
Quello che volevamo dire con Vesper è che alla fine c’è sempre una scelta – ha raccontato Tommaso Loiacono, Co-Founder e Game Director – Anche quando sembra che non ci sia alcuna speranza, c’è sempre una possibilità di cambiare le cose in meglio.”
Se ancora non avete giocato Vesper, è giunto il momento di recuperarlo.

Ambiziosissimo anche il progetto di Jyamma Games. Stiamo parlando di Project Galileo, un soulslike di cui per ora sappiamo ben poco.
Abbiamo deciso di fare qualcosa che richiamasse l’italianità perché in realtà all’estero il folklore e la cultura italiana non sono mai stati adeguatamente rappresentati“, ha spiegato Giacomo Greco, CEO della software house, senza sbottonarsi troppo ma anticipando che il 5 luglio verrà rilasciato un nuovo trailer con immagini in-game. Che dire? Non vediamo l’ora di capire qualcosa di più di questo Project Galileo.

Spazio anche ai giochi di carte con Temperia: Soul of Majestic. Non immaginatevelo però come un classico card game perché Moonwolf Entertainment ha un optato per un approccio leggermente diverso. Si gioca a carte scoperte, con una griglia 3×3 da riempire e due mazzi, uno composto da 20 Creature e uno da 20 equipaggiamenti. Ma non è tutto. Gli sviluppatori hanno progettato il gioco per fare in modo che le partite durino al massimo 9 minuti. Insomma, gli scontri saranno rapidi e adatti anche al mobile. Prima però di vederlo sbarcare su smartphone e tablet dovremo attendere qualche mese. Tra poco però potrete finalmente acquistarlo su PC.

Più parco di informazioni invece Fabio Respighi, Head of Design del neo-nato Nacon Studio Milan. Si tratta della prima software house del gruppo francese Nacon, software house che unisce Lunar Great Wall Studios, autore di Another Sight, e RaceWard Studio, responsabile di RiMS Racing.
Su cosa stanno lavorando oggi? Fabio anticipa solo che si tratta di un’avventura basata su una famosa IP, un’opera videoludica che porterà lo studio ad espandersi ulteriormente, andando ad occupare tutti i 900 metri quadrati dell’ufficio che hanno appena inaugurato a Milano, in piazza San Babila.

Reply Game Studios – ex Forge Reply – ne ha invece approfittato per parlare Soulstice, in arrivo questo anno su PC e console.  Questo action RPG, che si ispira a Berserk e Claymore, avrà come protagoniste due sorelle, impegnate a contrastare gli “Spettri”.

Vi ricordate Remothered, la saga survival horror? Beh, Stormind Games, la software house che ha dato vita a questa serie, ha deciso di cambiare completamente genere. E così nasce Batora: Lost Heaven, un action RPG estremamente focalizzato sulla componente narrativa e pensato per accompagnarci su quattro diversi pianeti, caratterizzati da un singolo elemento (terra, aria, acqua e fuoco).

Il punto forte di Batora è il dualismo, o comunque il bilanciamento – spiega Giacomo Masi, Narrative Director di Stormind Games – perché abbiamo sempre il numero due. O una scelta o un’altra. E questo anche nel gameplay, con due stili di combattimento completamente diversi. E poi scelte diverse, finali diversi, possibilità di svolgere quest in maniera diversa.”

Il gioco arriverà in autunno, pubblicato da Team17.

All’anteprima di Join the Indie c’era anche Marco Massarutto, co-fondatore di Kunos Simulazioni. Sì, quelli di Assetto Corsa.
Lo sappiamo, AC sembra tutto tranne che un indie. Invece a dare vita a questo gioco sono state circa 15 persone. Ora lo studio è cresciuto e Kunos è al lavoro su Assetto Corsa 2, che questa volta sfrutterà un motore grafico proprietario invece dell’Unreal Eninge. L’obiettivo? Appoggiarsi ad una piattaforma che permetta di far evolvere il gioco nel tempo, senza i paletti e i vincoli imposti dall’Unreal Engine.

Dalle auto alle storie della buona notte. O quasi. Sì perché The Darkest Tales, l’ultima fatica del Trinity Teams, punta ad un mix insolito, con elementi carini e coccolosi – a partire dall’orsetto protagonista di questa avventura – e aspetti molto più inquietanti e spaventosi.
Per scoprire come sarà non dovremo attendere molto: l’uscita è prevista per luglio 2022.
Chissà come sarà questo nuovo gioco di Trinity Team dopo il successo di Bud Spencer & Terence Hill – Slaps and Beans.

A chiudere le danze è stato Filippo Gabello, Game Producer di 34BigThings. L’argomento? Ovviamente Redout 2, in uscita il 16 giugno 2022. Tra pochi giorni quindi potremo mettere le mani sul sequel dell’apprezzatissimo Redout, che a sua volta si ispira all’indimenticabile Wipeout.
Filippo promette che il gioco sarà adatto a tutti, con gli aiuti alla guida che possono essere totalmente disattivati per lasciare spazio ai professionisti.
Il titolo uscirà su console e PC. Non avete scuse per non giocarlo!

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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