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Oggi, 7 febbraio, è la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo

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Prestare attenzione alla sicurezza in rete significa almeno due cose, entrambe importantissime.

Della prima ci siamo accorti nelle scorse ore, quando i server di diversi Paesi (tra cui l’Italia) sono sati vittima di un poderoso attacco hacker. E quindi in questo caso la sicurezza in rete significa un’attenzione ben desta contro i crimini informatici, sempre più all’ordine del giorno, che colpiscono privati, aziende e siti istituzionali.

Ma sicurezza in rete significa anche acquisire una serie di competenze e informazioni che tengono alla bada dai rischi della navigazione su Internet, che di solito colpiscono le fasce più deboli della popolazione. Tra queste c’è il cyberbullismo, declinazione in prospettiva tecnologica della piaga del bullismo.

E proprio oggi, in Italia, per la settima volta si celebra la Giornata nazionale contro bullismo e cyberbullismo.

La Giornata nazionale contro bullismo e cyberbullismo

La Giornata nazionale contro bullismo e cyberbullismo nasce nel 2017 (quando in realtà si chiamava Prima giornata contro il bullismo e il cyberbullismo a scuola).

La ricorrenza è stata voluta dal Ministero dell’istruzione per sensibilizzare sui temi di bullismo e cyberbullismo. Ma attenzione: per insegnare ai giovani non solo a non cadere vittima di episodi di bullismo (fisico o virtuale), ma anche a non lasciarsi andare a gesti potenzialmente offensivi o violenti nei confronti di altri giovani.

La scelta della data (e qualche errata interpretazione)

La data scelta per la prima Giornata nazionale contro bullismo e cyberbullismo non è casuale. Il 7 febbraio del 2017 si celebrava anche il Safer Internet Day.

Questa coincidenza ingenera qualche confusione e sovrapposizione indebita. Talvolta, ad esempio, può capitare di leggere che il 7 febbraio è la Giornata mondiale contro bullismo e cyberbullismo.

Non è così: facciamo chiarezza. Ogni 7 febbraio, dal 2017, si celebra appunto la Giornata nazionale contro bullismo e cyberbullismo. Dopo di che, il secondo giorno della seconda settimana di febbraio è anche il Safer Internet Day. Ciò significa che quest’anno, esattamente come nel 2017, Giornata nazionale contro bullismo e cyberbullismo e Safer Internet Day coincidono.

Il Safer Internet Day è stato istituito nel 2004 dall’Unione Europea. Ed è una giornata di sensibilizzazione a un uso corretto di Internet.

Bullismo e cyberbullismo

Il cyberbullismo, dicevamo, è la declinazione virtuale del fenomeno del bullismo.

In una specifica pagina del Miur, oggi Ministero dell’istruzione e del merito, troviamo un illuminante schema dove sono riportate le differenze tra bullismo e cyberbullismo.

Oltre a una esaustiva definizione del due fenomeni: “Il cyberbullismo è la manifestazione in Rete di un fenomeno più ampio e meglio conosciuto come bullismo. Quest’ultimo è caratterizzato da azioni violente e intimidatorie esercitate da un bullo, o un gruppo di bulli, su una vittima. Le azioni possono riguardare molestie verbali, aggressioni fisiche, persecuzioni, generalmente attuate in ambiente scolastico.

Oggi la tecnologia consente ai bulli di infiltrarsi nelle case delle vittime, di materializzarsi in ogni momento della loro vita, perseguitandole con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web tramite Internet. Il bullismo diventa quindi cyberbullismo.

Il cyberbullismo definisce un insieme di azioni aggressive e intenzionali, di una singola persona o di un gruppo, realizzate mediante strumenti elettronici (sms, mms, foto, video, email, chat rooms, instant messaging, siti web, telefonate), il cui obiettivo è quello di provocare danni ad un coetaneo incapace di difendersi.”

I numeri del cyberbullismo

Non mancano, in occasione della Giornata nazionale contro bullismo e cyberbullismo, report aggiornati sul fenomeno.

E i numeri sono sempre più impietosi. Come quelli della VI rilevazione 2022 del Sistema di Sorveglianza HBSC Italia, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità con le Università di Torino, Padova e Siena, il supporto del Ministero della Salute, la collaborazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito e tutte le Regioni e Aziende Sanitarie Locali.

L’indagine ha coinvolto un campione rappresentativo in tutte le Regioni di giovani di 11, 13, 15 anni. E ci dice che in media circa il 15% degli adolescenti ha dichiarato di essere stato vittima almeno una volta di atti di bullismo e di cyberbullismo. Si va da circa il 20% negli undicenni a circa il 10% nei quindicenni.

Confrontando questi numeri con quelli dell’indagine del biennio 2017/2018, si nota che “la frequenza di atti di bullismo sembra essere stabile, mentre il cyberbullismo ha visto un’impennata nei giovani di 11 e 13 anni fortemente associata alla diffusione dei social network.”

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