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Google aumenta il consumo idrico, colpa dell’AI

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Nel suo ultimo report ambientale, Google ha registrato un significativo aumento del consumo di acqua, che sembra dovuto all’uso maggiore dell’intelligenza artificiale. Secondo i dati riportati nel report, il consumo idrico dell’azienda cresce del 20%, principalmente a causa del raffreddamento dei suoi numerosi data center.

Google, il consumo d’acqua aumenta a causa dell’AI

Come sottolinea Lorenzo Tirotta su Hardware Upgrade, l’anno scorso Google ha consumato un totale di 22 miliardi di litri d’acqua. Un numero enorme, dovuto alla costruzione di nuovi data center per l’intelligenza artificiale, dal grande consumo idrico.

Attualmente, Google reintegra nel sistema solo il 6% dell’acqua dolce che consuma nei suoi uffici e data center. Ma ha dichiarato di avere ambiziosi piani per affrontare questa sfida entro il 2030. L’obiettivo dell’azienda è quello di rifornire il 120% dell’acqua dolce utilizzata, dimostrando un impegno concreto per la sostenibilità idrica.

Uno degli aspetti critici emersi dal report è che gran parte dell’acqua utilizzata da Google per raffreddare i suoi data center è considerata abbastanza pulita da essere potabile. Google sta già intraprendendo azioni concrete per migliorare la situazione e ridurre il suo impatto ambientale. In particolare, l’azienda sta esaminando l’adozione di metodi di raffreddamento alternativi, come il raffreddamento ad aria.

La sfida dello stress idrico è particolarmente importante, poiché alcune regioni del mondo stanno già sperimentando gravi problemi di scarsità di acqua. Ridurre il consumo idrico dei data center permetterebbe una miglior allocazione delle risorse, riducendo l’impatto ambientale.

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