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Google, dati sensibili condivisi con un’azienda russa sanzionata?

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Secondo un report di ProPublica, Google potrebbe aver condiviso dati utente potenzialmente sensibili con un’azienda russa sanzionata, RuTarget. Sembra che i contatti siano andati avanti fino al 23 giugno, sebbene da quattro mesi il Senato americano avesse avvertito l’azienda di Mountain View di prestare attenzione a possibili raggiri da parte delle autorità russe.

Google potrebbe aver condiviso dati utente con un’azienda russa sanzionata

Il report di ProPublica evidenzia come Google abbia dato accesso a diversi dati a RuTarget. Una compagnia russa che aiuta i brand e le agenzie marketing con gli annunci digitali, proprietà della banca nazionale Sberbank.

Stando a quanto emerge, RuTarget avrebbe avuto accesso ai dati utenti riguardo il traffico sui siti e le app anche in Ucraina, oltre che in altre parti del mondo. Come conferma anche l’azienda di analisi Adalytics. Che sottolinea quasi 700 istanze in cui RuTarget ha ricevuto dati utente da Google. Nonostante l’azienda fosse nella lista del Tesoro americano per le entità sanzionate dal 24 febbraio. Secondo ProPublica, però, lo scambio di informazioni sarebbe arrivato fino al 23 giugno.

L’inserimento di RuTarget nell’elenco delle società sanzionate basterebbe a impedire i contatti con Google. Lo abbiamo visto più volte in questi anni, con l’azienda che ha interrotto i rapporti anche con grandi società per non incorrere nei provvedimenti delle autorità USA. Ma il fatto che Sberback sia la proprietà peggiora la situazione. Per il ministero dell’economia americano la banca è “unicamente importante” per l’economia russa e dal 6 aprile è nella lista delle entità sotto embargo totale.

Google ha aggirato i blocchi USA contro le aziende russe?

L’analisi pubblicata da ProPublica mostra che Google avrebbe condiviso i dati di navigazione nei siti internet di utenti basati in Ucraina. Questo potrebbe significare che gli ID unici degli smartphone, gli indirizzi IP, le informazioni sulla localizzazione e gli interessi e attività online potrebbero essere finiti nelle mani del Cremlino. Che potrebbe averli usati per tracciare le persone e luoghi di interesse durante il conflitto.

Un portavoce di Google ha spiegato a ProPublica che Google ha tagliato i rapporti con RuTarget già a marzo. Tuttavia, sembrerebbe che Google abbia riconosciuto che RuTarget abbia ricevuto i dati sugli utenti e sull’acquisto di annunci fino a quanto ProPublica e Adalytics non hanno avvisato Mountain View.

I dati sugli acquisti e gli interessi dell’utente formano un mercato globale da cinquecento miliardi di dollari. Un mercato dominato da Google. Che ora con ogni probabilità dovrà rendere conto ai parlamentari americani dei dati condivisi con la società russa nonostante l’embargo. E dovrà farlo proprio in un momento in cui i “data broker” sono sotto l’osservatorio della politica tanto in America quanto in Europa.

Vi terremo aggiornati sullo sviluppo di questa vicenda.

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Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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