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Sfatiamo dieci luoghi comuni sulla tecnologia

Il Mac non prende virus, lo smartphone è rintracciabile anche da spento… Breve elenco ragionato di dieci luoghi comuni sul tech

Anche la tecnologia, come ogni ambito di interesse universale, ha sviluppato i suoi bei luoghi comuni.

Sono solidi, diffusissimi e duri a morire. Esercitano un certo fascino soprattutto su chi ha meno dimestichezza con il tech. E tende ad affidarsi a ciò che si dice in giro, nella convinzione che più una notizia ha circolato, più ha la patente dell’autenticità.

Alcuni di questi luoghi comuni sulla tecnologia partono da un dato veritiero, altri sono palesemente falsi.

Proviamo a elencarne dieci tra i più noti e vediamo perché la loro fortuna si basa su una più o meno grande menzogna.

1. Il Mac non prende virus

Eccoci subito ad affrontare uno dei più celebri luoghi comuni sulla tecnologia. Che testimonia il fascino dell’azienda di Cupertino sull’immaginario di noi tutti.

Certo, se il software viene aggiornato costantemente, grazie alle impostazioni di sicurezza integrate nel sistema è difficile infettare il proprio Mac. Difficile, ma non impossibile!

Senza dubbio circolano meno virus per iOS: chi crea virus è di solito un grande narcisista, e si garantisce molta più visibilità attaccando i sistemi Windows e Android.

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2. Windows si impalla sempre

Qui siamo all’altra faccia della medaglia: Mac è infallibile, Windows è una frana. Ma non è altro che uno dei tanti luoghi comuni sulla tecnologia. Il fatto è che, essendo Windows un sistema aperto, vi si possono installare programmi e driver non sempre stabili e certificati. Quindi, se un programma va in crash, spesso è colpa del programma stesso. O, diciamolo pure, di chi lo ha installato senza avere sufficienti garanzie.

3. Il mio computer è lento, datemi della RAM!

Trattasi di un’altra leggenda metropolitana, almeno parzialmente.

La maggior parte dei computer oggi dispone di almeno 4 GB di RAM, spesso sufficienti a gestire ciò che viene installato. In molti casi il problema risiede nella lentezza del disco fisso. A volte è sufficiente la sostituzione del disco con un’unità SSD può risolvere la maggior parte dei guai: il computer sarà più rapido all’avvio e le applicazioni risulteranno più reattive.

4. Il 5G fa male (e fa venire il Covid)

Nei luoghi comuni sulla tecnologia, il 5G ha recentemente preso il posto del Wi-Fi. Un tempo le onde del Wi-Fi sembravano portatrici di ogni disgrazia. Ricordiamo, intanto, che a oggi nessuno studio ha saputo dimostrare – ad esempio – una correlazione tra la sovraesposizione a computer o smartphone e l’insorgenza di tumori.

Ma da qualche tempo sembra sia il 5G il colpevole di tutto. Non solo di danni generici alla nostra salute ma anche, ebbene sì, della morte di centinaia di uccelli. E, come se non bastasse, lo si è additato a principale veicolo di diffusione del Coronavirus.

5. Più megapixel ho nella fotocamera, più faccio belle foto

Non è esattamente così. Su una fotocamera compatta o uno smartphone, a parità di dimensione del sensore, un maggior numero di pixel significa ovviamente pixel più piccoli. Quindi con minore capacità di catturare luce e maggiore propensione a generare il cosiddetto rumore.

Inoltre, ormai si stampa poco e si adoperano soprattutto monitor o televisori come output. Perciò, 8 megapixel sono più che sufficienti per visualizzare una foto su uno schermo 4K.

6. L’Mp3 si sente come il CD. Ma quanto rimpiango il vinile…

Due luoghi comuni sulla tecnologia in uno, frutti entrambi dei tempi. Il primo, che equipara la qualità dell’Mp3 a quella del CD, vorrebbe giustificare le scelte di chi oggi scarica a spron battuto dalla Rete. Ma l’Mp3, un formato audio compresso, ha una resa inferiore a quella del CD.

Al capo opposto stanno gli inguaribili romantici, i quali sostengono che nessuna delle diavolerie tech moderne può eguagliare il suono caldo e soffice del vinile. Leggenda metropolitana: è stata da più parti smentita la presunta superiorità del caro, vecchio disco.

7. Le batterie degli smartphone vanno scaricate completamente!

Viene quasi da voler bene a questa leggenda metropolitana, nata ai tempi dei primi telefonini. Il cosiddetto effetto memoria, tuttavia, valeva per le batterie al nichel ma non per quelle attuali, al litio. Anzi: le batterie al litio vanno caricate spesso e presto e non vanno mai conservate scariche. Perché? Perché dispongono di un circuito che spegne la batteria prima che venga scaricata al di sotto di una soglia predefinita. E il motivo è proprio che le batterie al litio si danneggiano irreparabilmente una volta completamente scariche.

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8. Più tacche ho, meglio ricevo

Qui siamo dalle parti della mezza verità: il fatto è che spesso si fa del binomio tacche-ricezione una verità assoluta. Diciamo che le tacche segnalano la qualità della comunicazione tra il dispositivo e la cella telefonica di riferimento. Però sulla qualità della ricezione giocano anche altre variabili, come la congestione del traffico e la qualità del segnale 3G o LTE.

9. Siamo sempre rintracciabili, anche con i telefoni spenti

Tra i luoghi comuni sulla tecnologia, alcuni nascono da una (parzialmente giustificabile) ansia da iper-controllo.

Comunque, almeno su questo possiamo dormire sonni tranquilli: le tecnologie GSM, Bluetooth, Wireless o GPS per funzionare hanno bisogno di energia. Un dispositivo spento non sarà mai intercettabile.

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10. La tecnologia ci disumanizza

Tra tutti i luoghi comuni sulla tecnologia, questo è il più ingenuo e forse anche il più delicato. La frase viene immancabilmente ripetuta all’indomani di ogni invenzione che ha cambiato il mondo, perché le grandi svolte spaventano.

È vero, gli ultimi approdi della tecnologia sono allo stesso tempo pieni di fascino e di rischio. Ma qui vale la risposta che funziona sempre: non c’è niente di completamente angelico o demoniaco. Dipende dall’uso che se ne fa.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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