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La recensione di MacBook Air 2024 con M3: a chi serve un computer da “gaming”?

In realtà avremmo potuto trovare un altro titolo per questa recensione. Avremmo potuto puntare tutto sull’autonomia, sulle prestazioni, sulla leggerezza, sul pubblico di riferimento o sui confronti con la generazione precedente. E tutti questi sarebbero stati elementi validi perché, a dire il vero, è difficile trovare un punto a sfavore del nuovo MacBook Air con M3.
In fondo c’è un motivo se lla versione da 13 pollici è il portatile più venduto al mondo. E, senza troppi dubbi, possiamo già affermare che continuerà ad esserlo.

Ora, tutto questo potrebbe portare ad un apparentemente logica conclusione: compratelo.
Così, subito, senza pensarci troppo.
Eppure siamo fermamente convinti che qui serva una precisazione importante: il fatto che sia un eccellente laptop non significa che sia per tutti.
Sembra quasi un controsenso. Insomma, vi stiamo dicendo che è praticamente perfetto ma anche di non correre online o in un Apple Store e lanciare i vostri preziosi denari ad Apple. Qualcuno potrebbe trovarlo quanto meno bizzarro. Ma ha senso, promesso.

Per chi NON è MacBook Air 2024 con M3

La novità più importante di questo MacBook Air 2024 è il processore Apple M3.
L’abbiamo già visto, l’abbiamo già testato e abbiamo già concluso che, nella quotidianità di un utente medio, il balzo in termini di prestazioni rispetto all’M2 non è tale da giustificare il passaggio alla nuova generazione.
Per semplificare: se avete scelto un MacBook Air con M2 o anche un MacBook Pro con M2, passare ad un qualunque laptop Apple con M3 per navigare in rete, lavorare online, gestire documenti e presentazioni, studiare o godervi un po’ di film e serie TV non ha senso.
Non vi accorgereste minimamente della differenza.
Lì, sul quotidiano, anche di fronte ad uso intenso, la differenza la vediamo passando da 8 a 16 GB di RAM. Che poi tecnicamente non è RAM ma memoria unificata. Il senso comunque è che l’M2 già gestisce egregiamente tutti i compiti menzionati prima.

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MacBook Air 2024 M3 design

Faremo un passo ulteriore: per svolgere tutti i compiti che vi abbiamo narrato prima basta anche un M1.
L’azienda di Cupertino infatti è riuscita e continua a svolgere un’ottimo lavoro di ottimizzazione, il che permette ai MacBook con M1 di comportarsi ancora perfettamente. Niente rallentamenti, aggiornamenti costanti, una batteria che continua a tenere botta… Insomma, anche qui il passaggio assumerebbe davvero poco senso. Sia perché la macchina si comporta ancora alla grande, sia perché le nostre esigenze sono invariate, sia perché “cambiare per cambiare” non è mai una strategia saggia, né economicamente né (soprattutto) da un punto di vista ambientale.

Per chi HA senso un MacBook Air 2024 con M3

MacBook Air 2024 con M3 come va

Badate bene però: questo non significa che tra M1, M2 e M3 non cambi niente.
Al contrario, ogni generazione ci porta un po’ più in là.
Prendiamo ad esempio gli ultimi due SoC della Mela: CPU a 8 core, GPU fino a 10 core e Neural Engine a 16 core. Sembra tutto uguale, giusto? Eppure abbiamo un 20% in più di prestazioni con l’ultimo arrivato, sia in compiti legati alla CPU che in quelli legati alle GPU.
Ma non è tutto.
Apple si fa trovare prontissima a quello che sarà l’anno dell’intelligenza artificiale, con una NPU (Neural Processing Unit) che è stata ulteriormente ottimizzata. E, sottolineiamo, ottimizzata, non aggiunta, perché i core dedicati all’IA ci sono sempre stati. Ora però Apple ha migliorato efficienza e prestazioni, e il risultato è tangibile.
Abbiamo fatto un piccolo test con i Neural Filters di Photoshop, ossia i filtri pre-impostati che sono in grado di agire su una foto in maniera abbastanza radicale affidandosi all’hardware del computer, non al cloud. Un MacBook Pro con M2 ci ha messo quasi il doppio del tempo rispetto al MacBook Air con M3.
Non è sempre così, sia chiaro. Ad esempio, per rimuovere il rumore di fondo da un clip con CapCut entrambi i portatili ci hanno messo un secondo, iniziando e finendo insieme.

Qual è quindi il punto di tutto questo spiegone sull’M3?
Se i programmi che sfruttano l’AI hanno per voi un particolare peso, allora dovreste valutare questo MacBook Air 2024.
Tenendo comunque presente che:

  • potete svolgere gli stessi compiti (ma mettendoci qualcosina in più – e parliamo di secondi) con un M2 che vi costa comunque meno;
  • dovreste valutare un MacBook Pro se stiamo parlando di attività estremamente impegnative.
MacBook Air 2024 M3 recensione gaming

Il nuovo arrivato può soddisfare un’altra categoria di utenti: i casual gamer.
E questo ci riporta al nostro titolo. Provocatorio, lo sappiamo.
Un MacBook Air con M3 sostituirà un computer formato famiglia con scheda dedicata? Certo che no.
Esiste ancora una differenza tangibile ma ora il gaming è decisamente possibile, anche con titoli tripla A che un tempo non sarebbero nemmeno esistiti per Mac.
Pensate a Death Stranding Director’s Cut.
Su PC richiede almeno un processore AMD Ryzen 3 1200 o un Intel Core i5 3470 e una GPU AMD Radeon RX 560 o NVIDIA GeForce GTX 1050. Sul nuovo portatile di Apple funziona perfettamente, garantendo un’immagine di alta qualità, una buonissima quantità di dettagli e soprattutto tutta la fluidità necessaria.
L’M3 supporta persino il ray-tracing per effetti di luce realistici ed immersivi.
Abbiamo quindi potuto dedicare qualche ora al gaming senza dover cambiare computer, il che significa che se cercate un laptop che possa offrirvi intrattenimento a 360 gradi il nuovo MacBook Air è perfetto.
Chiaro che con un M3 Pro o addirittura un M3 Max va ancora meglio ma significa prendere un MacBook Pro con conseguente aumento di costi, dimensioni e peso.

C’è infine un ultimo caso in cui secondo noi ha senso valutare il piccolino della famiglia con M3, ed è quello di chi vuole (o deve) lavorare con due schermi esterni. Cosa che ora può fare tenendo il portatile chiuso. Vi sembrerà una piccola cosa ma significa risparmio di batteria senza sacrificare performance e multitasking.

Che altro dovreste sapere?

Fino ad ora abbiamo parlato di prestazioni perché è il vero elemento distintivo della nuova generazione di MacBook Air. Il resto lo eredita a piene mani dal suo precedessore, a partire dal design: due tagli – 13 e 15 pollici -, bordi arrotondati ma mai banali, guscio in alluminio, spessore poco superiore al centimetro e un peso che si ferma a 1.24 kg.
Anche qui però la novità c’è ma non si vede: MacBook Air con M3 è fatto al 50% di materiali riciclati. Senza però sacrificare solidità e resistenza nel tempo.

MacBook Air 2024 M3 recensione tastiera e touchpad

Sono invariati tastiera e touchpad, con la Magic Keyboard retroilluminato che offre tasti ampi e comodissimo anche per chi, come noi, passa ore e ore a digitare. Troviamo anche il Touch ID, in corrispondenza del tasto di accensione – che probabilmente non userete mai visto che basta sollevare il coperchio per avviare il sistema. Il Touch ID, al contrario, diventerà uno dei vostri più cari amaci: con lui sbloccate il computer, accedete a siti e applicazioni e pagate gli acquisti online.
Il touchpad si conferma, ancora una volta, il migliore della categoria: l’esperienza d’uso è incredibile e le gesture cambiano il modo di utilizzare il portatile. Certo, potete collegarci un mouse via Bluetooth ma sappiate che rinunciate alla vera comodità e piccoli gesti che velocizzano e semplificano la navigazione del sistema.

Sul fronte connettività troviamo Wi-Fi 6E, Bluetooth 5.3, due porte USB-C/Thunderbolt 4, un jack da 3,5 mm e la porta MagSafe per la ricarica. Ci piace? Non ci piace? Diciamo che proviamo sentimenti contrastanti: da un lato è più sicura e ci libera una porta USB-C che può essere usata per altro, dall’altro significa rinunciare ad un alimentatore che potremmo sfruttare anche con iPad e iPhone, venduti senza caricabatterie all’interno della scatola.

MacBook Air 2024 M3 porte

Tutto questo ci porta al discorso autonomia che è uno dei cavalli di battaglia dei MacBook.
In questo preciso momento, mentre scriviamo la recensione, il nuovo Air con M3 è nelle nostre mani da circa 24 ore, ore che abbiamo dedicato alla configurazione e ai test, gaming incluso. E abbiamo ancora un bel 30% di batteria.
Sarà nostra premura aggiornarvi nei prossimi giorni ma, in linea di massima, non siamo lontani 18 ore di autonomia dichiarate da Apple, il che significa che potete lavorare per un’intera giornata senza preoccuparvi di trovare una presa per salvarlo dallo spegnimento.

MacBook Air 2024 M3 recensione con neural filters

Promosso a pieni voti anche il display Liquid Retina da 13,6 pollici con risoluzione 2560×1664 pixel, il supporto a 1 miliardo di colori, una luminosità di 500 bit e la tecnologia True Tone. La resa è perfetta sempre. Una vera garanzia.
Vi ricordiamo però che c’è il notch per la webcam. Non piace a tutti ma la velocità con cui vi abituate alla sua presenza è davvero impressionante.
A proposito di webcam… è in FullHD e si comporta benissimo. L’abbiamo affiancata a quella a 720p di un MacBook Pro M2 e la differenza è evidente in termini di dettaglio e di capacità di reggere in condizioni di scarsa luminosità.
Benissimo anche il microfono che abbiamo nuovamente paragonato a quello del Pro con M2. La voce risulta ancora più nitida, il che è notevolissimo considerando che con il MacBook Pro abbiamo fatto videochiamate e interventi in diretta con una qualità quasi pari ad un microfono esterno di fascia media.
È ottima anche la resa dei quattro speaker con un volume decisamente alto e un suono piuttosto ricco.

MacBook Air 2024 con M3 recensione: ricapitoliamo

Siamo giunti al termine della nostra recensione di MacBook Air 2024 con M3 e ci sembra giusto provare a tirare un po’ le somme dopo questa tempesta di informazioni, specifiche e pareri.
MacBook Air 2024 con M3 è un portatile eccellente, che porta avanti una tradizione di eccellenza e che sicuramente permetterà ad Apple di mantenere il primato per il portatile più venduto al mondo.
Ci fate quasi tutto, incluso giocare, la batteria dura tantissimo, il display è ottimo, le videochiamate vanno alla grande, la connettività è molto buona, pur considerando che un hub USB-C ormai è d’obbligo.

È buono anche il prezzo: si parte da € 1.349 per la versione da 13 pollici, che diventano € 1.249 per il mondo Education. Per quello che offre è ben calibrato. Anche perché non è un notebook che cambiate l’anno prossimo, e nemmeno tra due anni. Nasce per accompagnarvi a lungo nel tempo, con un software che viene aggiornato spesso e mantiene una buona ottimizzazione in termini di prestazioni e batteria.
In più è progettato per sposare l’intelligenza artificiale, cosa che nei prossimi anni useremo sempre di più; un aspetto che garantisce nuovamente una certa resistenza allo scorrere del tempo.

Come abbiamo detto prima, non significa che tutti dovrebbero prendere un MacBook Air M3.
Ha senso se:

  • non avete un portatile o ne avete uno da cambiare e volete prenderne uno che fa tutto;
  • avete un vecchio MacBook Air con processore Intel;
  • avete un M1 e un M2 e avete DAVVERO bisogno delle prestazioni aggiuntive che offre questo Air, sempre considerando che il focus è sulle performance il Pro è probabilmente il più adatto.

Avrete ancora bisogno di un computer da gaming? Se siete gamer appassionati, probabilmente sì. Vuoi per la possibilità di avere un miglior refresh rate, vuoi per ottenere ancora di più a livello grafico, vuoi per la più ampia libreria di giochi. Però è evidente che Apple, come Intel e AMD, sta lavorando per rendere i videogiochi accessibili anche su macchine che di per sé non sono destinate al gaming, allargando di fatto la possibile utenza. Non vediamo l’ora di scoprire cosa succederà in futuro.

Apple laptop MacBook Air 13" con chip M3 (2024): display...
  • LEGGERO. POTENTE. M3RAVIGLIOSO – Il MacBook Air con chip M3 è superportatile e sfreccia a tutta velocità fra i tuoi...
  • DESIGN COMPATTO – Superleggero e spesso poco più di un centimetro, MacBook Air può seguirti ovunque.
  • PIÙ COSE IN MENO TEMPO – Con la potente CPU 8-core e la GPU 10-core del chip M3 tutto fila liscio e veloce.

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

Fjona Cakalli

Amo la tecnologia, adoro guidare auto/camion/trattori, non lasciatemi senza videogiochi e libri. Volete rendermi felice? Mandatemi del cibo :)

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