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Green Pass e vaccini falsi venduti online

La Guardia di Finanza sequestra 10 canali Telegram: 100 euro per il Pass, 155 per una fiala di vaccino

La Guardia di Finanza ha intercettato e bloccato canali Telegram e siti del Dark Web che vendevano Green Pass e vaccini falsi online. Sono dieci i canali Telegram sequestrati, che si aggiungono a quello oscurati già in aprile. Le indagini ora vogliono scoprire chi ha venduto e chi ha comprato documentazione e farmaci falsi. Persone che hanno messo a rischio la salute pubblica.

Vaccini e Green Pass falsi venduti online

Le indagini della procura milanese della Guardia di Finanza hanno portato alla scoperta di 10 canali Telegram che spacciavano documenti falsi e farmaci potenzialmente pericolosi, per aggirare le norme anti-Covid. Un rischio per la salute pubblica, seguito da oltre 10 mila persone regolarmente iscritte ai canali. Le indagini sono guidate dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco, oltre che dai sostituti Maria Baj Macario e Maura Ripamonti. Gli agenti ora stanno cercando di risalire ai possibili colpevoli. Sia i venditori che gli acquirenti.

Perché il sospetto peggiore è che fra i primi ci siano anche persone all’interno delle istituzioni, che potrebbero aver aggirato le misure di sicurezza messe in piedi dal Ministero della Salute. Infatti un’ipotesi investigativa tira in ballo centri vaccinali, ospedali e medici che hanno accesso alle fiale, riempite dopo essere state utilizzate. Questo non significa che le fiale e i documenti falsi non possano aver altra fonte, ma la Guardia di Finanza vuole giustamente capire se possa esserci un qualche coinvolgimento di qualche membro della campagna vaccinale.

Fra gli acquirenti, sembra possa esserci il coinvolgimento della criminalità organizzata, che potrebbe rivedere nel mercato nero documenti e vaccini per approfittare della situazione pandemica per fare profitto.

I prezzi: un centinaio di euro a scapito della salute pubblica

Le indagini sui canali Telegram bloccati in questi mesi hanno fatto emergere il tariffario dei disonesti. Chi vuole acquistare una dose falsa (e quindi potenzialmente pericolosa, anche solo per la mancata vaccinazione) deve pagare 155 euro. Uno stock da 800 fiale costa invece sui 20 mila euro: vaccini fasulli all’ingrosso.

Per acquistare il Green Pass su Telegram si chiedono 100 euro come base. Ma il “pacchetto all inclusive” arriva a costare 130 euro per il QR code con gli identificativi del vaccinato, il lotto delle due dosi e la consegna a domicilio anche fuori dall’Unione Europea. Infatti i pass europei falsi stanno apparentemente andando a ruba anche negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.

Le misure e le pene per bloccare la compravendita di Green Pass e vaccini falsi

Secondo gli inquirenti sono già almeno un centinaio i Green Pass contraffatti individuati. La Guardia di Finanza ha infatti messo in pratica misure di monitoraggio in tempo reale del Web con intelligenze artificiali. Vere e proprie sentinelle capaci di analizzare le vendite sul Dark Web. Ma trovare i colpevoli potrebbe essere più complicato. Infatti i canali Telegram rinviavano a domini del Dark Web con cui contattare direttamente i rivenditori su piattaforme difficili da tracciare. Ma i controlli incrociati e il monitoraggio continuo potranno consentire di trovare i responsabili di questa pratica disonesta e pericolosa per la salute di tutti. Se è vero che la tecnologia ha reso possibile questi scambi illeciti, permette anche di monitorarli e (si spera) catturarli.

Inoltre, ci sono le pene severe per chi acquista questo tipo di documentazione. Un Green Pass fasullo potrebbe costare fino a 6 anni di reclusione per il documento falso, oltre a un’indagine per truffa o ricettazione.

Più complicato invece risalire alle dosi di vaccini false vendute. Gli investigatori hanno chiesto anche la collaborazione con le case farmaceutiche che hanno creato i farmaci: Pfizer, Moderna, Janssen e Astrazeneca. Insieme a loro hanno controllato i processi di approvvigionamento verso i centri vaccinali. Ma in Italia nessun privato ha mai ricevuto una dose di vaccino, quindi si stanno indagando possibili mercati paralleli.

Le indagini sono ancora in corso. Ricordiamo che per ricevere la vaccinazione basta seguire i canali ufficiali della propria regione e affidarsi alle strutture pubbliche. Vi terremo aggiornati.

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Source
Il Fatto Quotidiano

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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