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Elon Musk apre a tutti il suo modello AI: Grok è open source

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La società xAI, fondata da Elon Musk, ha reso open source il codice sorgente di Grok, il suo software intelligenza artificiale generativa. L’assistente AI nasce come risposta a ChatGPT di OpenAI, società che Musk aveva co-fondato ma poi abbandonato prima del successo.

Grok diventa open source, Elon Musk apre il suo modello AI

Elon Musk ha annunciato su X (tramite Il Post) che questa settimana Grok diventerà open source. Questo chatbot nasce dal lavoro di xAI, la società fondata da Musk con l’obiettivo di “comprendere la vera natura dell’universo” secondo il CEO. Un riferimento alla Guida Galattica per Autostoppisti, mentre il nome Grok deriva da un altro classico della fantascienza: Straniero in terra straniera.

Grok resterà disponibile solo per gli abbonati alla versione Premium di X, il social network precedentemente noto come Twitter. Ma ora buona parte del codice è stata resa disponibile su GitHub, con una licenza Apache 2.0 che consente anche un impiego commerciale. In altre parole, gli sviluppatori possono usare questo modello per alimentare i propri prodotti e lanciare chatbot alternativi, basati su Grok.

La decisione di rendere accessibile il codice dei modelli AI è oggetto di discussione fra gli sviluppatori. OpenAI sembra non avere intenzione di rendere open source i propri modelli, che alimentano strumenti come ChatGPT, DALL-E e Sora. Altre società, come Meta (società madre di Instagram, WhatsApp e Facebook) ha imposto limiti all’utilizzo del codice della propria intelligenza artificiale.

Al di là delle esigenze economiche, la discussione riguarda l’opportunità di rendere accessibile un codice che ha un livello di errore così elevato. Le “allucinazioni” dell’AI possono portare a errori madornali. E malintenzionati potrebbero usare l’AI per campagne di disinformazione e truffe. Chi invece sostiene l’open source per l’AI pensa che dare l’accesso agli sviluppatori potrebbe migliorare il codice, ridurre gli errori e creare strumenti per combattere la disinformazione.

Quello che sembra certo, invece, è che questa mossa potrebbe aiutare Grok a recuperare terreno sulle alternative di OpenAI, Google e Meta. Resta da vedere se avrà successo.

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