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Twitter ed Elon Musk: accordo raggiunto per 44 miliardi di dollari

Sembrava un’offerta da non poter rifiutare, e infatti la manovra iniziata quasi un mese fa da Elon Musk per comprare Twitter non si è affatto arenata.

L’accordo tra Twitter e Elon Musk è stato raggiunto e, secondo il Wall Street Journal, le trattative per la vendita della piattaforma indicano un’intesa di 44 miliardi di dollari, accordo che ha visto Twitter avanzare a Wall Street dove ha guadagnato il 4,3% all’avvio delle contrattazioni. L’accordo per la cessione del social network al CEO di Tesla è stato reso noto da un comunicato stampa pubblicato su PR Newswire.

Musk avrebbe incontrato privatamente alcuni azionisti della piattaforma venerdì scorso per spiegare loro la validità della sua proposta. Alcuni analisti hanno ritenuto che il consiglio di amministrazione di Twitter non avrebbe potuto voltare le spalle all’offerta di Musk senza presentare un’alternativa agli azionisti.

Secondo quanto riferito, il consiglio di amministrazione di Twitter ha incontrato Musk domenica mattina, e i negoziati si sono svolti nelle prime ore del lunedì mattina, dopo che il magnate aveva iniziato a mettere in fila, solo la scorsa settimana, i 46,5 miliardi di dollari di finanziamenti per garantire l’offerta.

Twitter ed Elon Musk: accordo raggiunto per 44 miliardi di dollari

Raggiungere questo accordo però non è stato per nulla semplice, considerato che da circa venti giorni Elon Musk ha messo in atto una serie di scelte e acquisizioni che facevano già intravedere le sue reali intenzioni. A cominciare dal divenire uno degli azionisti più importanti della piattaforma, dopo averne acquistato il 9%, equivalente a quasi 3 miliardi di dollari. 

Musk, che solo il mese scorso ha dichiarato di avere il desiderio di fondare una propria piattaforma – idea che poi non ha dismesso neppure nelle settimane successive – ha fin da subito cominciato a sondare il terreno pubblicando il suo primo sondaggio per gli utenti di Twitter, chiedendo loro se desiderassero un pulsante modifica.

Appena due giorni dopo essere diventato l’azionista più importante di Twitter, un documento depositato presso la Securities and Exchange Commission, indicava Elon Musk all’interno del Consiglio di Twitter, per ricoprire il ruolo di Amministratore di Classe II per due anni, notizia poi smentita dal CEO Parag Agrawal: “Valuteremo sempre il contributo dei nostri azionisti, indipendentemente dal fatto che facciano parte del nostro consiglio o meno. Elon è il nostro maggiore azionista e rimarremo aperti al suo contributo“.

Twitter verso il sì a Elon Musk

Per non farci mancare nulla, appena dieci giorni fa Elon Musk ha proposto di comprare il 100% Twitter, dichiarando “Ho investito in Twitter perché credo nel suo potenziale di essere una piattaforma per la libertà di parola in tutto il mondo. E credo che la libertà di parola sia un imperativo sociale per una democrazia funzionante”. Si parlava già, secondo le prime indiscrezioni, di 54,20 dollari per azione e un pacchetto totale di 43 miliardi di dollari.

Twitter non ha fatto attendere la sua risposta, e assieme al suo consiglio di amministrazione è sembrato fin da subito intenzionato a rifiutare l’offerta di acquisizione da parte di Elon Musk; dopo l’offerta avanzata in via ufficiale il 14 aprile, la società ha desistito dall’accettare, almeno nell’immediato, i soldi dell’uomo più ricco del mondo, dichiarando quanto questa opzione fosse oltremodo «indesiderata», come riporta Bloomberg.

Infatti, la prima reazione è stata avviare la strategia finanziaria nota come “pillola avvelenata“, strategia che non ha inferto nessun tipo di incertezza al magnate che ha in seguito cercato di reperire i fondi necessari per l’acquisizione di Twitter, contattando anche diverse banche e gruppi di investimento. Iniziativa che pare essere andata a buon fine.

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Lucia Tedesco

Giornalista, femminista, critica cinematografica e soprattutto direttrice di TechPrincess, con passione ed entusiasmo. È la storia, non chi la racconta.

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