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Il tormentone infinito: Sam Altman torna alla guida di OpenAI

Dopo la lettera dei dipendenti

Non più tardi di ieri siamo stati, come si suol dire, facili profeti. In un articolo avevamo annoverato la vicenda di OpenAI tra i tormentoni in salsa tech che hanno contraddistinto questi ultimi mesi. Assieme, ad esempio, all’ipotetico match di arti marziali miste che avrebbe dovuto tenersi in estate fra Elon Musk e Mark Zuckerberg.

Nelle scorse ore è arrivata l’ennesima notizia legata all’azienda che ha prodotto ChatGPT: Sam Altman, amministratore delegato allontanato dal board venerdì 17 novembre, è stato reintegrato nel suo ruolo originario.

Vediamo cosa sta trapelando di questi ultimi sviluppi, e facciamo poi il punto della situazione su quanto accaduto da venerdì 17 a oggi.

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Sam Altman torna alla guida di OpenAI

Tanto rumore per nulla: Sam Altman è tornato a coprire il ruolo di amministratore delegato di OpenAI.

È stata l’azienda stessa ad annunciarlo. Si legga ad esempio un post (quello che un tempo era un tweet) pubblicato su X delle ore 7:01 di mercoledì 22 novembre: “We have reached an agreement in principle for Sam to return to OpenAI as CEO with a new initial board of Bret Taylor (Chair), Larry Summers, and Adam D’Angelo.

We are collaborating to figure out the details. Thank you so much for your patience through this.”

Ossia: “Abbiamo raggiunto un accordo di principio affinché Sam ritorni in OpenAI come CEO con un nuovo consiglio iniziale composto da Bret Taylor (presidente), Larry Summers e Adam D’Angelo. Stiamo collaborando per definire i dettagli. Grazie mille per la pazienza dimostrata durante questo processo.”

Il nuovo consiglio di amministrazione

Finora non si sa altro, se non che Sam Altman è di nuovo a capo di OpenAI. E che il consiglio d’amministrazione è stato rinnovato, proprio come (lo vedremo) avevano chiesto i dipendenti.

Quanto meno, si conoscono nomi e carriere dei vertici del nuovo board. Il presidente Bret Taylor è l’ex amministratore delegato di Salesforce, Larry Summers è l’ex segretario al Tesoro degli Stati Uniti, mentre Adam D’Angelo è l’unico che proviene dal precedente consiglio di amministrazione di OpenAI.

Il (breve) licenziamento di Sam Altman

Riavvolgiamo il nastro, dando conto di pochi giorni davvero densi di colpi di scena.

In modo inatteso, venerdì 17 novembre il cda di OpenAI ha messo alla porta Sam Altman, rendendo pubblica la notizia sul blog ufficiale. Dove, in una nota, possiamo leggere che Altman “non è stato coerentemente sincero nelle sue comunicazioni con il consiglio, ostacolando la sua capacità di esercitare le proprie responsabilità. Il consiglio non ha più fiducia nella sua capacità di continuare a guidare OpenAI.”

Anche se diverse fonti riportano che il vero motivo di attrito era una differenza di passo. Perché Altman avrebbe voluto spingere più rapidamente lo sviluppo dei sistemi di IA, mentre il consiglio di amministrazione era su posizioni più caute.

Da lì, elezione come Ceo ad interim di Mira Murati, Chief Technology Officer. E notizie sempre più insistenti sul fatto che il nuovo amministratore delegato dell’azienda sarebbe stato Emmet Shear, fondatore di Twitch, che ha lasciato l’azienda a inizio anno.

Sam Altman a Microsoft

Nel frattempo, mentre alcuni vociferavano di trattative per il fulmineo ritorno di Sam Altman a capo di OpenAI, l’ad di Microsoft, Nadya Satella, ha annunciato il passaggio dello stesso Altman nella propria azienda.

Satella ha scritto un lungo post su X, nel quale ha confermato il prosieguo della partnership con OpenAI. E ha aggiunto: “Siamo estremamente entusiasti di condividere la notizia che Sam Altman e Greg Brockman, insieme ai colleghi, si uniranno a Microsoft per guidare un nuovo team di ricerca sull’intelligenza artificiale avanzata.”

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La lettera dei dipendenti di OpenAI

Quando i giochi sembravano fatti, ecco la lettera al vetriolo di 505 dipendenti di OpenAI su 700. Che, né più né meno, hanno chiesto il reintegro di Sam Altman e le dimissioni del cda.

“Il processo attraverso il quale avete licenziato Sam Altman e rimosso Greg Brockman dal consiglio di amministrazione ha messo a repentaglio tutto il nostro lavoro, minato la nostra missione e la nostra azienda. La condotta del board ha evidenziato il fatto che non possiede le competenze per supervisionare OpenAI”.

Con tanto di minaccia di trasferirsi in massa nell’azienda di Satella: “Microsoft ci ha garantito che ci sono posizioni aperte per tutti i dipendenti AI in questa nuova filiale nel caso in cui volessimo accettare.”

Lettera che evidentemente ha avuto il suo pronto effetto: Sam Altman è tornato nella posizione di Ceo di OpenAI, e il consiglio di amministrazione è stato rinnovato.

In attesa del prossimo ribaltone?

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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