Site icon Techprincess

Hackerati milioni di passaporti di clienti Marriott: compromessi i dati degli utenti coinvolti

Pessimo risveglio per la famosa catena di hotel Marriott: alcuni malintenzionati sono riusciti ad eludere i sistemi di sicurezza entrando nel database. I dati rubati coinvolgono 500 milioni di ospiti, una miniera d’oro per il ladri. In una dichiarazione del 30 novembre, la catena alberghiera ha confermato che il database delle prenotazioni degli ospiti della divisione Starwood era stato violato da una “terza parte non autorizzata” che, si saprà poi, pare abbia avuto accesso ai sistemi già nel 2014.

Una faccenda delicata

Nonostante le dovute indagini siano state avviate, dati sensibili di milioni di clienti, della celebre catena alberghiera Marriot, sono a rischio. Un documento importante, come il passaporto e la scheda di registrazione di un hotel, contiene informazioni importanti come nome, indirizzi email, numeri di telefono e dati delle carte di credito. Questi ultimi, secondo i direttori, non sarebbero utilizzabili per via della crittografia adottata.

Il passaporto può essere utilizzato in modo fraudolento anche partendo dal numero identificativo. Ogni passaporto infatti ha un codice specifico che identifica l’utente. Sui vari mercati neri mondiali è possibile acquistare finti passaporti per qualche migliaio di dollari. Il furto d’identità in questo caso è dietro l’angolo: i criminali, ottenuti documenti reali, potrebbero vendere queste informazioni al fine di creare documenti falsi.

Ovviamente i sistemi di sicurezza attuali riescono a compensare un minimo tali problematiche. Alcuni tool online permettono di tracciare gli spostamenti internazionali del proprio passaporto in modo da verificare eventuali attività illegali. In questo caso il link è collegato direttamente al dipartimento di sicurezza americano.

Se siete il tipo di viaggiatore che non visita così tanti posti e di solito tiene il passaporto nel cassetto, potreste essere un buon obbiettivo per i malintenzionati.” afferma Dixon, direttore esecutivo del World Privacy Forum.

[amazon_link asins=’B01G0J8ZZQ,B00STJSM1I,B07CL1M679,B01M06GL8A’ template=’ProductCarousel’ store=’gamspri02-21′ marketplace=’IT’ link_id=’5a754412-f70d-11e8-ae3c-85895e3eda2b’]

Le protezioni biometriche potrebbero aiutare

Le ultime tecnologia permettono di rendere i documenti ancora più sicuri. Il piccolo rettangolino con un cerchio all’interno nella parte inferiore dei passaporti rappresenta un deterrente, aumentando il livello di sicurezza: parliamo del passaporto biometrico.

Sembra fantascienza ma in realtà si tratta di un piccolo chip che utilizza una tecnologia simile all’NFC. Contenendo informazioni come le impronte digitali, la mappatura dell’iride, della retina o del viso permette di identificare in modo univoco ogni utente. I malintenzionati potrebbero così non essere in grado di usare il solo numero seriale del passaporto. Esistono tuttavia tecniche che permettono di bypassare questa protezione.

Una tecnica chiamato morphing permette ad alcuni documenti falsi di passare i test biometrici“, afferma Dixon. Il processo coinvolge l’editing di immagini attraverso la modifica del volto della vittima nel viso dell’utente falso. In altre parole: il malintenzionato usa la sua faccia ed il documento rubato con i dati biometrici modificati. Come finirà la vicenda?

Exit mobile version