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La rosa tatuata di Daniel Mann – Il filo nascosto

Per il nuovo appuntamento con Il filo nascosto, parliamo di un altro dramma nato dalla mente di Tennessee Williams, che portò all'Oscar Anna Magnani.

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Quelli tratteggiati da Tennessee Williams sono amori depotenziati, ostacolati, strozzati dalle avversità della vita. Amori in cui convivono la tragedia più dirompente e brutale e la risata a denti stretti scaturita dalle tante assurdità che costellano la nostra esistenza. Non fa eccezione a questa regola La rosa tatuata, film di Daniel Mann tratto proprio da un omonimo dramma di Tennessee Williams, con protagonista una strepitosa Anna Magnani. Da profondo ammiratore dell’attrice italiana, il celebre drammaturgo scrisse il soggetto su misura per lei, che tuttavia rifiutò di interpretarlo a teatro per via della sua scarsa conoscenza dell’inglese. I tempi più dilatati del cinema hanno però permesso ad Anna Magnani di dare vita sul grande schermo a Serafina Delle Rose, personaggio grazie al quale ha conquistato l’Oscar come migliore attrice protagonista, il Golden Globe come migliore attrice in un film drammatico e il BAFTA per la migliore attrice internazionale.

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Dopo Un tram che si chiama Desiderio, a cui abbiamo dedicato il precedente appuntamento con la nostra rubrica cinematografica Il filo nascosto, affrontiamo dunque un altro adattamento di un’opera di Tennessee Williams. Un lavoro di minor impatto emotivo rispetto al già citato film con Vivien Leigh e Marlon Brando o a La gatta sul tetto che scotta, ma comunque meritevole di revisione e analisi, soprattutto per la lucida e pungente rappresentazione della rigida mentalità italiana sui temi del matrimonio e dell’onore. Da segnalare inoltre l’ottima performance di Burt Lancaster, in una parte da vero e proprio scemo del villaggio ben lontana per toni e registri da quelle offerte dall’attore statunitense in Da qui all’eternità, Il figlio di Giuda, L’uomo di Alcatraz o Il Gattopardo.

La rosa tatuata: una memorabile Anna Magnani in un melodramma intriso di italianità

Serafina Delle Rose è un’immigrata italiana negli Stati Uniti, perdutamente innamorata di suo marito Rosario, camionista dedito a traffici illeciti da cui ha avuto una figlia, Rosa (Marisa Pavan). La rosa è curiosamente anche l’oggetto al centro di un tatuaggio che l’uomo sfoggia sul petto. Mentre Serafina aspetta il secondo figlio, Rosario ha un incidente con il suo camion e muore tragicamente. La donna perde il figlio che portava in grembo e diventa prigioniera del suo lutto, rifiutando qualsiasi contatto col mondo esterno e coinvolgendo nel suo dolore anche Rosa, che invece è alle prese con i primi sconvolgimenti sentimentali.

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Un giorno, la donna conosce Alvaro Mangiacavallo (Burt Lancaster), simpatico sempliciotto che come lei è immigrato dalla Sicilia e come il marito defunto fa il camionista. Alvaro inizia a nutrire dei sentimenti nei confronti di Serafina, che al contrario è ancora così devota a Rosario da conservare religiosamente in casa un’urna contenente le ceneri del marito. Tutto però cambia quando le voci di una precedente relazione fra Rosario e l’avvenente Estella Hohengarten si fanno sempre più insistenti e credibili.

La rosa tatuata: il peso delle tradizioni

La rosa tatuata

Il cuore de La rosa tatuata è inevitabilmente Anna Magnani, che dà vita a un vero e proprio microcosmo di Italia e di italianità in mezzo alla Florida. Come da tradizione delle opere dall’impianto teatrale, e in particolare da quelle tratte da Tennessee Williams, gran parte dell’azione avviene fra le mura di casa di Serafina, che diventa una sorta di personaggio aggiuntivo del film. La scenografia e la fotografia di James Wong Howe (anch’esse premiate con l’Oscar) contribuiscono a tratteggiare un ambiente fortemente italiano, in cui tanti piccoli oggetti tipici si affiancano alle immancabili persiane e alla macchina da cucire di Serafina, punto di riferimento della sua vita e del suo lavoro.

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Non è solo un’immagine stereotipata di usi e costumi del nostro Paese. Il peso delle tradizioni è infatti una costante della vita di Serafina, che prima sposa con un matrimonio combinato un uomo di cui si innamora perdutamente, e poi racchiude la sua intera esistenza nel lutto, imprigionando anche la figlia in un insieme di pregiudizi e regole morali per salvaguardare la rispettabilità, anacronistiche anche per il 1955 in cui è stato distribuito il film. Per il mondo di Serafina è impossibile concepire che la vita possa andare avanti dopo la morte del marito, come è impensabile prendere sul serio il chiacchiericcio delle donne americane, pronte a metterle la pulce nell’orecchio a proposito delle infedeltà di Rosario.

La Rosa Tatuata (1955)
  • Attori: Anna Magnani, Burt Lancaster, Marisa Pavan, Ben Cooper, Virginia Grey, Larry Chance, Jo Van Fleet, Sandro...
  • Regista: Daniel Mann
  • Anna Magnani, Burt Lancaster (Attori)

Anna Magnani fa confluire nella sua Serafina tutte queste complessità e queste moltitudini, restituendo allo spettatore il memorabile ritratto di una donna perennemente in bilico fra il suo codice morale e la necessità di tornare alla vita, che scava sempre più nel suo animo.

La rosa come scoperta metafora della rinascita

La rosa tatuata

Non è un caso il fatto che la rosa ricorra continuamente nei nomi e nei tatuaggi a cui i personaggi si legano in modo da evidenziare i loro sentimenti. Questo è infatti il fiore che istintivamente tutti associamo alla rifioritura, alla rinascita e alla ripartenza dopo una stagione cupa. Una dichiarazione d’intenti quasi didascalica, affiancata da elementi ricorrenti delle opere di Tennessee Williams come la morte di un personaggio secondario come motore narrativo (inevitabile ripensare al suicidio dell’amico di Skipper ne La gatta sul tetto che scotta e del marito di Blanche in Un tram che si chiama Desiderio), l’infedeltà sentimentale e le difficoltà che contraddistinguono la nascita e il mantenimento di un amore.

Non tutto scorre alla perfezione in questo melodramma: i cali di ritmo sono evidenti e lo sviluppo è meno interessante delle premesse, anche a causa della regia priva di guizzi di Daniel Mann; il rapporto fra caratteri discordanti ma complementari con protagonisti Alvaro e Serafina oggi appare inevitabilmente fiacco e datato; la sottotrama incentrata su Marisa Pavan (comunque vincitrice del Golden Globe come migliore attrice non protagonista) è schiacciata da quella principale, e fatica a trovare una propria collocazione in un racconto che sfiora le 2 ore di durata. Ma nonostante tutto ciò, La rosa tatuata è ancora oggi un’opera capace di appassionare e affascinare, e non soltanto per due interpreti d’eccezione come Anna Magnani e Burt Lancaster.

Il lascito de La rosa tatuata

La rosa tatuata

In un’epoca in cui il dibattito sull’immigrazione è più acceso mai e cavalcato per meri fini elettorali dagli schieramenti politici di tutti i fronti, è dolce e appagante perdersi in questa storia di migranti italiani costretti a sbarcare il lunario fra ingombranti tradizioni e immancabili pregiudizi, accompagnati dalla semplicità di chi non ha più niente da perdere. In quei titoli nobiliari palesemente inventati, nella saggezza popolare che guida l’educazione dei figli e nelle tante piccole grandi opere di artigianato di Serafina ci sono tutti i vizi, le virtù e le contraddizioni di un’Italia che in ogni epoca e a tutte le latitudini rimane sempre fedele alla propria allegra e solare incoerenza.

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Il filo nascosto nasce con l’intento di ripercorrere la storia del cinema nel modo più libero e semplice possibile. Ogni settimana un film diverso di qualsiasi genere, epoca e nazionalità, collegato al precedente da un dettaglio. Tematiche, anno di distribuzione, regista, protagonista, ambientazione: l’unico limite è la fantasia, il faro che ci guida è l’amore per il cinema. I film si parlano, noi ascoltiamo i loro dialoghi.

La Rosa Tatuata (1955)
  • Attori: Anna Magnani, Burt Lancaster, Marisa Pavan, Ben Cooper, Virginia Grey, Larry Chance, Jo Van Fleet, Sandro...
  • Regista: Daniel Mann
  • Anna Magnani, Burt Lancaster (Attori)

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Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

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