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La recensione di Apex Legends Mobile: le leggende sono arrivate su smartphone!

Si sta certamente aprendo una nuova era per i battle royale da mobile. Dopo l’arrivo di Fortnite e l’annuncio di un Warzone per dispositivi mobili, Respawn ha infatti rilasciato l’atteso Apex Legends Mobile, forte del successo del titolo su PC e console. Queste operazioni hanno spesso dei limiti imprescindibili: su tutte le dimensioni dello schermo e l’ottimizzazione dei controlli. Spesso accade quindi che il confine tra un entusiasmante nuovo gioco su smartphone e una brutta e ingiocabile copia del titolo PC sia labile. Riuscirà Respawn a sovvertire questo nostro “preconcetto”? Scopriamolo in questa nuova recensione, nella quale provato Apex Legends Mobile su One Plus Nord 2, che dispone della modalità ottimizzata gaming pro.

Cosa troveremo in Apex Legends Mobile

Ciò che subito ci salta all’occhio è che l’intera esperienza delle Leggende si presenta come qualcosa di nuovo. Come se fosse un gioco spin-off, che non cerca paragoni con la propria controparte per console o PC. Apex Legends Mobile è in effetti uno stand alone, con i suoi eventi, i suoi aggiornamenti e persino una leggenda esclusiva: Fade. Questa sarà sbloccabile ottenendo tutti i vari frammenti e proseguendo nei livelli accumulando punti XP. Saranno questi infatti a permetterci di sbloccare nuove modalità di gioco. Altre leggende note presenti al momento del lancio sono: Bangalore, Bloodhound, Caustic, Gibraltar, Lifeline, Mirage, Octane, Pathfinder e Wraith. Ognuna di queste sarà caratterizzata da abilità e caratteristiche uniche.

Terminato il download (poco più di 2,70 GB) il gioco si apre con una spettacolare cinematica, magistralmente resa dal nostro One Plus Nord 2. Questa ci introduce al mondo competitivo di Apex Legends, e ci guida in un breve tutorial che ci mostrerà le basi del gioco. Qui potremo scegliere tra varie modalità di ingaggio (fuoco automatico, manuale e mira personalizzata). Si tratta di impostazioni che potremo ovviamente modificare in seguito. Completato il breve tutorial (circa 5 minuti) è finalmente possibile buttarsi nella mischia e giocare. In particolare avremo a disposizione 5 modalità:

  • Battle Royale: classica battaglia reale, in cui l’unica location disponibile al momento del lancio è Confini del Mondo. Qui 60 giocatori lotteranno per la sopravvivenza in squadre da tre, con l’anello che si stringe sempre di più. 
  • Partita classificata: sbloccabile dal livello 8, consiste nello svolgimento di varie stagioni che durano circa 2 mesi. Quanto basta ai giocatori per classificarsi e riscattare le varie ricompense a seconda del piazzamento raggiunto. I giocatori saranno classificati in diversi gradi (in totale 8) a seconda delle loro prestazioni in gioco. Per scalare i gradi bisognerà ottenere determinati punteggi.
  • Multigiocatore: prevede due tipologie di deathmatch a squadre (6v6) e una modalità Arena (3v3). 
  • Tutorial e Prove Libere: sarà possibile accedere nuovamente al tutorial e esercitarsi nella modalità Prove Libere. Quest’ultima sbloccherà diverse missioni a seconda dei diversi livelli raggiunti, e fungerà da allenamento e da tutorial avanzato nel gioco, sia in solo che in squadre.
  • Modalità a tempo limitato: disponibile al raggiungimento del livello 5, questa modalità è la più frenetica. Meno giocatori e anello ristretto fin dall’inizio della partita.

La recensione del gameplay di Apex Legends Mobile

Se l’impatto iniziale ci ha fatto pregustare e immaginare un gioco nuovo, ottimizzato per smartphone e ci ha caricati di aspettativa, l’esperienza gameplay ci ha leggermente deluso. Non che il gioco non sia fruibile, anzi, ma ritornano quei fantasmi che aleggiavano nella nostra premessa. Per quanto semplice sia il concetto di battle royale, le meccaniche di gioco, di fuoco, di rotazione e di collezione di armamenti necessitano di controlli stabili. Racchiudere tutto (mira, fuoco, collezioni, abilità speciali, ricariche scudo e tanto altro) in uno schermo smartphone è letteralmente impossibile. Soprattutto per un gioco che si basa sull’avvistare e abbattere nemici. 

Apex Legends Mobile, al momento del lancio, non supporta il controller. Questo vuol dire che oltre a combattere con gli avversari, bisognerà litigare intensamente con i comandi touch. Questi sono mappabili, garantendo una personalizzazione assolutamente totale, ma resta il fatto che più volte ci sono partiti colpi a caso, quando in realtà volevamo solo far correre la nostra Leggenda.

Bot, consumi e Pass Battaglia

Le prime partite saranno assolutamente prive di ogni godimento, data la presenza pressochè assoluta di bot in-game. Questi ci spareranno, per poi lasciarsi ammazzare senza vendere troppo cara la pelle. Insomma vincerete facile, facendovi rimpiangere quel sogno di competitività che avevamo pregustato nella cinematica di apertura. Sarà solo salendo di livello (e di molto) che cominceremo a fare matchmaking con altri player reali.

Non tutto è però da buttare: il gioco consuma decisamente poca batteria rispetto a quanto avevamo previsto, e ci consente di switchare tra diverse visuali (prima e terza persona), garantendo ancora una volta un elevato livello di personalizzazione. Dal menù potremo poi accedere alle ricompense gratuite del Pass Battaglia, che se acquistato da accesso a bottini e cosmetici extra.

Insomma non ci va di essere troppo cattivi in questa recensione di Apex Legends Mobile. L’impressione è che Respawn abbia fatto di tutto per realizzare un gioco valido, che abbia un suo senso su Android e iOS. Il problema è che non si può avere la botte piena e la Leggenda ubriaca, e i Battle Royale hanno bisogno di spazio. Tutto lo spazio che lo schermo di uno smartphone non ha.

PRO

  • Resa grafica gradevole
  • Modalità di gioco varie
  • Tutorial
  • Mantiene forte la sua identità
  • Non occupa eccessivo spazio e non scalda (troppo) lo smartphone

CONTRO

  • Non supporta controller esterno
  • Difficile giocare da smartphone
  • Confusionario per chi è alle prime armi
  • Troppi bot
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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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