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In quarantena con Paolo Sorrentino

Homemade ci porta nelle case di grandi registi durante il lockdown

Nonostante il 2020 sia stato un anno denso di avvenimenti (e siamo solo a metà) la pandemia resta l’evento che più lo ha caratterizzato. È stata un’occasione straordinariamente unificante, che ha portato un mondo, sempre più vicino grazie alla tecnologia, a condividere un’esperienza comune. I diversi Paesi sono stati colpiti in maniera differente, vero, ma tutti siamo stati toccati da quanto accaduto. E l’impatto di tutto questo emerge fortissimo in Homemade, speciale progetto distribuito da Netflix.

Che cos’è la serie Netflix Homemade?

netflix homemade cortometraggi lockdownQuesta serie nasce per iniziativa di The Apartment Pictures e Fabula e porta il pubblico direttamente nelle case di registi di tutto il mondo durante il lockdown di inizio anno. Si tratta di un ciclo di cortometraggi che raccontano l’evento da tanti punti di vista differenti. Ognuna di queste voci del mondo del cinema ha realizzato il proprio film breve solamente con gli strumenti a disposizione in casa, rispettando le norme del proprio Paese in merito al contagio.

E così si è formato un gruppo incredibilmente eterogeneo di personalità della settima arte. Si va da autori di fama come Paolo Sorrentino o Pablo Larraín ad attrici come Kristen Stewart e Maggie Gyllenhaal alle prime esperienze dietro la macchina da presa, passando per voci provenienti dai Paesi più diversi, dall’Africa al Sud America, senza dimenticare l’Asia e l’Europa. Un vero e proprio viaggio intorno al mondo, visto attraverso diversi approcci al cinema.

netflix homemade cortometraggi lockdown
NETFLIX © 2020

Perché quello che colpisce già dopo poche visioni è proprio la grande varietà nello stile del racconto. Pur nella limitazione degli strumenti a disposizione, ogni regista che ha preso parte al progetto è riuscito a offrire una prospettiva nuova.

Ciascuno dei cortometraggi della serie Netflix Homemade è unico. Gli autori hanno scelto in maniera indipendente di creare qualcosa di concretamente differente che in qualche modo parlasse dell’esperienza del lockdown. Anche fra chi ha voluto raccontare la propria storia tramite un documentario classico, ci sono tante sfumature da cogliere. C’è chi ha scelto immagini d’archivio, chi ha sfruttato un drone per visitare le città svuotate, chi le ha girate in bicicletta, chi ha voluto scrivere una lettera alla madre lontana e molto altro ancora.

“Homemade was a great challenge for those who want to tell a story. Finding a story and characters at my own place, with nothing else available, made me feel like when, as a kid, I dreamed of doing this job”
– Paolo Sorrentino

E poi, ci sono registi che hanno preso strade differenti. Maggie Gyllenhaal ad esempio sceglie di portare gli spettatori in un futuro lontano, immaginandosi le conseguenze più estreme di una lunga pandemia. Pablo Larraín crea una storia tragicomica, attraverso un personaggio alle prese con la solitudine. Nadine Labaki e Khaled Mouzanar regalano uno stupendo scorcio nella fantasia di una bambina, capace di creare mondi immaginari e avventure, offrendo spazio per una riflessione sul potere dell’immaginazione anche in momenti difficili.

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NETFLIX © 2020

E questo senza considerare tutti i casi in cui si è cercato un approccio anche tecnicamente differente. Uno dei corti ad esempio è interamente realizzato tramite schermate di una chat. Un altro trasforma il lockdown in un piccolo musical, con una protagonista che canta della propria esperienza viaggiando tra le pareti della casa.

In questa sorta di categoria si trova anche il progetto del nostro Paolo Sorrentino. Il regista de La grande bellezza immagina un’assurda storia con protagonisti Papa Francesco e la Regina Elisabetta II. Chiusi in lockdown, tra una visione de I due papi e di The Crown, i due ritrovano sé stessi, riflettendo sulla propria condizione di isolamento anche durante la vita di tutti i giorni. A ‘interpretarli’ sono due statuine del presepe, come quelle famosissime di San Gregorio Armeno.

L’esperienza unificante

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NETFLIX © 2020

Si potrebbe spendere ore e ore a discutere dei lati tecnici di Homemade o riflettere su come la serie Netflix sia una celebrazione del potere della creatività di un grande artista. Quello che però lascia di più il segno giunti alla fine della visione dei diversi cortometraggi è la sensazione unificante.

Fin dai primi momenti di questa esperienza è emerso quanto fosse qualcosa di davvero condiviso, che ha toccato tutto il pianeta, anche se in maniera differente. Da subito si è cercato un modo per rimarcare questo aspetto, che contribuisse a contrastare la sensazione di isolamento, di distanza. Ricordate i flash mob, le canzoni dai balconi, gli applausi dei primi giorni di lockdown italiano?

Ecco, Homemade oltre che regalare momenti assolutamente toccanti e tecnicamente interessanti fa proprio questo. Tanti grandi registi ci prendono per mano e ci mostrano come tutto il mondo sia stato coinvolto in questa esperienza. Sì, l’approccio è stato differente, qualcuno ha avuto restrizioni più rigide, qualcuno meno. Qualcuno l’ha passato in solitudine, qualcuno con la famiglia, qualcuno separato dolorosamente da una parte di essa, qualcuno l’ha vissuto in maniera più intensa e dolorosa, qualcuno ha cercato di aggrapparsi a qualsiasi piccolo appiglio di legame umano, qualcuno, qualcuno, qualcuno…

Quello che importa è che nonostante le differenze questa pandemia ha coinvolto ciascuno di noi, dal Giappone al Libano, dall’Olanda agli Stati Uniti, passando per lo Zambia e l’Italia. E ci sono poche opere che lo gridano forte come questa.

Homemade è disponibile su Netflix.

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  • Jude Law, John Malkovich, Diane Keaton (Attori)
  • Paolo Sorrentino (Direttore)

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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