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Internet Explorer, addio. Sarà ritirato dal mercato il 15 giugno

Era stato lanciato nel 1995

Com’era? I miti del pop se ne vanno tutti a 27 anni: Jim Morrison, Janis Joplin, Jimi Hendrix e, parecchi anni dopo, prima Kurt Cobain e poi Amy Winehouse.

Con un certo cinismo, c’è chi ha addirittura coniato la locuzione Club 27.

Ebbene, con un po’ di fantasia si potrebbe includere nel novero anche il browser più celebrato per decenni: Internet Explorer.

Che, a dire il vero, chiuderà i battenti prima di aver compiuto i fatidici 27 anni. Il browser era stato infatti presentato il 17 agosto del 1995, e sarà ritirato dal mercato mercoledì 15 giugno.

Partiamo anzitutto da questa notizia, capendo anche cosa implicherà a livello pratico. Faremo quindi una breve retrospettiva del browser che era riuscito a coprire il 90% del mercato.

internet explorer

Addio a Internet Explorer

La data ufficiale è dunque arrivata, anche se concretamente l’utilizzo di Internet Explorer – almeno per quanto riguarda le utenze consumer – è un ricordo già da anni.

Mercoledì 15 giugno il software sarà ritirato dal mercato, come annunciato da tempo su un post del blog aziendale. E come anche Tech Princess aveva segnalato in uno scorso articolo.

Dove facevamo notare che, secondo recenti dati, IE oggi è utilizzato da appena lo 0,47% degli utenti della Rete, contro il 62,78% degli utilizzatori di Google Chrome.

Installabile sino alla versione 10 di Windows, in Windows 11 Internet Explorer reindirizzava a Microsoft Edge, browser nato nel 2015.

Edge mantiene la modalità Internet Explorer, “per le organizzazioni che necessitano ancora di Internet Explorer 11 per garantire la compatibilità con i siti Web esistenti, ma a cui occorre anche un browser moderno”.

Possibili problemi

Il punto è proprio che, a livello aziendale, ancora oggi vengono utilizzate diverse applicazioni che richiedono Internet Explorer.

Ad esempio, alcune si basano sulla tecnologia ActiveX, presentata da Microsoft nel 1996.

Tra le faq di Edge si può leggere che “Microsoft Edge non supporta controlli ActiveX o elementi BHO (Browser Help Objects) come i contenuti Silverlight o Java. Tuttavia, se si eseguono applicazioni Web che usano i controlli ActiveX, oggetti BHO o pagine legacy di Internet Explorer, è possibile configurarle in modo che vengano eseguite in modalità Internet Explorer nel nuovo Microsoft Edge”.

Quindi è possibile che, se non si usa Edge in modalità Internet Explorer, ci saranno difficoltà nell’utilizzo dei controlli ActiveX.

Un abbandono progressivo

L’azienda spiega comunque in una nota che l’abbandono di IE sarà progressivo. Si può infatti leggere che “l’applicazione desktop IE11 sarà permanentemente disabilitata come parte di un futuro aggiornamento cumulativo di Windows. Valuteremo il momento appropriato per reindirizzare gli utenti e distribuire l’aggiornamento di Windows in base a diversi fattori. Ciò potrà avvenire in qualsiasi momento dopo il 15 giugno 2022”.

C’era una volta Internet Explorer

Correva l’anno 1995, dicevamo. E tutti noi ci siamo dovuti trovare a scoprire Internet Explorer. Diciamo ci siamo dovuti perché il browser era preinstallato su Windows 95. E infatti Microsoft è stata citata in giudizio per abuso di posizione dominante. L’accusa era quella di avere “agito in modo predatorio per conquistare spazi del mercato a danno di Netscape Communications”.

Da allora la sua posizione si è via via consolidata, sino ad arrivare al 2004, quando ha detenuto addirittura il 90% del mercato.

Poi, da lì a qualche anno, le cose hanno smesso di girare (è proprio il caso di dire così, dal momento che parlaimo di browser).

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Il declino e la fine

Nel 2013 ancora più della metà degli utenti (il 55%) utilizzava Internet Explorer. Mentre la modestissima percentuale odierna (lo 0,47% già citato) è probabilmente composta per lo più da apparecchi vecchi non aggiornati (e non aggiornabili).

Il fatto è che, forse adagiandosi troppo sugli allori, IE non ha saputo stare al passo con i tempi. E rispetto ai competitor si è rivelato troppo lento, con vistosi bug e problemi di sicurezza.

Anche il nuovo arrivato, Microsoft Edge, concepito nel 2015 proprio per mandare in pensione Internet Explorer, sta stentando a decollare. E per ora si è assicurato solo il 6% del mercato, dominato da Chrome.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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