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Hyundai e la “via dell’idrogeno”: auto e camion Fuel Cell per un futuro sostenibile

Per Hyundai, idrogeno è già la risposta per l'elettrificazione: pulito, rinnovabile e tanta autonomia

Da decenni ormai Hyundai cerca una soluzione per una mobilità più sostenibile.
Dall’elettrico all’idrogeno passando anche per gas naturali e gasolio, la Casa coreana ha tracciato una strada per il proprio futuro.
Hyundai ha infatti due carte per il suo futuro e per quello della mobilità: l’elettrico e l’idrogeno Fuel Cell, e non solo per le auto.

In una conferenza stampa dove sono intervenuti anche Albert Biermann, neo CEO della divisione Ricerca e Sviluppo Hyundai, e Sae Hoon Kim, direttore della divisione veicoli a Fuel Cell di Hyundai, la Casa coreana ci ha mostrato i progressi fatti negli ultimi 20 anni di Fuel Cell, e la direzione che prenderà il futuro di Hyundai.

La visione di Albert Biermann: un mondo in cui elettriche ed idrogeno coesistono

Molti conosceranno Albert Biermann come il “papà” di auto emozionali come moltissime BMW M, o più recentemente di Hyundai i30 N.
Per l’ultima parte della sua carriera, l’ingegnere tedesco ha scelto di “uscire” dalle auto ad alte prestazioni e diventare il CEO della divisione Ricerca e Sviluppo globale di Hyundai.

Anche se non dimentica di certo il suo passato: Le auto ad alte prestazioni continueranno ad esistere, e continuano ad essere nei miei pensieri.
La partnership con Rimac, un riferimento tra le auto elettriche ad altissime prestazioni, la nostra partecipazione al primo campionato ETCR sono un esempio del fatto che per noi le auto veloci contano ancora. Ci sarà sempre spazio per auto velocisime, che esse siano termiche, elettriche o ad idrogeno.”

“Il nostro focus principale però oggi si sposta. Per noi, il futuro non è bianco o nero.” continua Biermann.
Noi vediamo un futuro che è certamente basato sulle fonti rinnovabili, ma vediamo anche una coesistenza tra auto BEV, le elettiche a batterie, e le auto Fuel Cell ad idrogeno.
Noi vediamo due mondi quasi separati e coesistenti. Le elettriche pure sono perfette per la mobilità urbana, visto che non emettono emissioni locali e garantiscono il giusto livello di autonomia per l’uso cittadino.”

Hyundai Ioniq Nexo

Per i viaggi più lunghi, invece, vediamo come protagonista assoluto l’idrogeno.
Le auto a Fuel Cell garantiscono autonomie paragonabili a quelle di auto termiche, e la “ricarica” è questione di minuti, essendo un rifornimento di idrogeno.”

Nonostante l’impegno sempre maggiore nelle celle a combustibile, Hyundai non abbandona l’elettrico.
“Stiamo lavorando a una nuova piattaforma per la prossima generazione di elettriche”
ci confessa Biermann.
“Anzi, visto il successo della nostra gamma Ioniq abbiamo deciso di lanciare un nuovo marchio, chiamato appunto IONIQ, che raccoglierà tutti i nostri prodotti elettrici.”

Fuel cell Hyundai Ioniq brand

L’impegno di Hyundai verso l’idrogeno è già tangibile in queste settimane:
Noi crediamo nell’idrogeno.
Noi pensiamo che, con il supporto delle infrastrutture e il continuo sviluppo delle tecnologie in gioco possa già essere il presente.
Infatti stiamo per lanciare a giorni il nostro primo programma di camion Fuel Cell in Svizzera.”

L’avventura di Hyundai in Svizzera con i primi camion XCIENT Fuel Cell

Ed è proprio così: il 7 ottobre di quest’anno i primi 10 camion Hyundai XCIENT cominceranno il loro servizio in Svizzera.
Lo Stato elvetico è stato scelto come primo Paese in cui testare il trasporto merci a zero emissioni perché è uno dei Paesi mondiali dove le infrastrutture di rifornimento dell’idrogeno sono più avanzate.
Poi perché essendo uno Stato piuttosto piccolo è perfetto per lo sviluppo sul campo di un camion a medio raggio ad idrogeno.

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Hyundai XCIENT è infatti un camion Fuel Cell capace di circa 400 km di autonomia con un “pieno”, ed un pieno di idrogeno dura dagli 8 ai 20 minuti.
Fondamentale per la riuscita e l’esistenza di questo piano è la collaborazione con Alpiq, uno dei produttori di idrogeno più grandi ed importanti di Svizzera.
Prima si comincerà con 10 camion, per poi arrivare a 50 entro il 2021 e ben 1.600 entro il 2025.
Un primo passo verso una mobilità anche delle merci più sostenibile e pulita.

Sae Hoon Kim: in neanche 20 anni abbiamo fatto passi da gigante

Dopo la disamina di Biermann, la palla passa al direttore della divisione Fuel Cell di Hyundai, Sae Hoon Kim.
Kim è parte del progetto Fuel Cell dal 2003, mentre questo è stato fondato nel 1998.
E in 22 anni sono stati fatti letteralmente passi da gigante.

“Il nostro obiettivo fin dal 2003, anno in cui sono entrato in Hyundai, è stato rendere l’eco-mobilità beneficiaria per tutti, ricchi e poveri.
E vi assicuro che nel 2003 un pensiero di questo tipo era a dir poco visionario. In quegli anni era letteralmente impossibile pensare ad un veicolo Fuel Cell ad idrogeno di serie.
Ricordo che i nostri primi prototipi di quegli anni avevano delle batterie costosissime e molto delicate.
Ogni 3 mesi, gli stack di Fuel Cell andavano cambiati perché usurati.
L’intervento di manutenzione era lungo, complesso ma soprattutto costoso: il tutto costava oltre 1,2 milioni di dollari, più del prezzo del miglior attico di tutta Seoul.”

I costi di produzione, ricerca e sviluppo dell’idrogeno erano semplicemente fuori scala.
Per garantire il funzionamento della tecnologia, c’era bisogno di utilizzare metalli preziosi come il platino, e in grande quantità.
Oggi invece con la crescita esponenziale delle tecnologie in gioco si ha un abbattimento dei costi tale da permettere la presenza sul mercato di un’auto Fuel Cell come Nexo.

“Di certo è diminuito solo il costo della tecnologia: ormai il platino usato all’interno delle nostre celle è davvero pochssimo, infinitamente inferiore rispetto al passato.
Il vero salto però riguarda l’efficienza del nostro sistema: la nostra prima auto Fuel Cell completa aveva un’efficienza 200 volte inferiore a Nexo.
Oggi invece con Nexo abbiamo raggiunto 778 km con un “pieno” di idrogeno: avessi letto questa notizia 15 anni fa, non ci avrei mai creduto”

Il programma di Hyundai per le infrastrutture europee

Per Sae Hoon Kim, l’idrogeno e le auto elettriche a batterie saranno le protagoniste della “terza rivoluzione industriale”. Per farla “sbocciare” definitivamente, però, c’è bisogno di un adeguamento delle infrastrutture.

“Il vero freno alla diffusione di elettriche e Fuel Cell è proprio l’inadeguatezza delle infrastrutture chiosa Biermann. Hyundai si sta impegnando con l’Unione Europea per trovare una soluzione al problema in questo continente.
Ci siamo stabiliti in Europa qualche decennio fa, e i prodotti venduti in Europa sono quasi tutti sviluppati e prodotti nel Vecchio Continente. Hyundai si sente europea, e vuole aiutare il “suo” continente a svilupparsi”.

Come? Studiando un modo per trasportare l’idrogeno. Come vi abbiamo già raccontato su Tech Princess, infatti, il vero problema dell’idrogeno è il trasporto e lo stoccaggio. Non può essere considerato e trasportato come fosse un “normale” combustibile, e non può essere stoccato per troppo tempo dopo essere stato prodotto.

Hyundai allora, insieme all’Unione Europea e ad altri costruttori e imprese, sta cercando un modo per consentire il suo trasporto in modo facile e sicuro.
“Abbiamo in mente un progetto ambizioso ma possibile e dai costi accettabili” ci svela Jorgo Chatzimarkakis, Segretario Generale di Hydrogen Europe.
“L’idrogeno può essere trasportato usando lo stesso principio del metano, ovvero tramite tubature sotterranee.
Il nostro piano è quello di utilizzare una linea di tubature per il gas naturale già esistenti ma in disuso, ed adattarle per il trasporto dell’idrogeno, in una “via dell’idrogeno” che parte dalla Sicilia e arriva fino in Scandinavia.
Il costo di un retrofitting di componenti per adattarle all’idrogeno sarebbe 4 volte inferiore a quello di una nuova tubatura ex-novo, e anche molto più veloce da realizzare.”

Le infrastrutture non possono rimanere indietro, e devono crescere alla stessa velocità dei prodotti stessi per consentire una diffusione capillare almeno simile a quella dei combustibili fossili.

“In 5 anni ogni Casa avrà un’auto o un camion Fuel Cell”

Secondo Hyundai, il loro impegno è stato quasi pioneristico: hanno puntato sulle celle a combustibile quando sembrava solo una scommessa, e in futuro i frutti si faranno vedere.
Il costo della tecnologia e della produzione di auto ad idrogeno si è abbassato di centinaia di volte negli ultimi 10 anni, tanto che Hyundai pensa che entro 5 anni “ogni Casa avrà un mezzo, auto, camion o nave ad idrogeno”.

Non ci sono poi mezzi non adatti all’idrogeno.
Scooter, bici, aerei, navi cargo e da crociera. L’idrogeno se ben progettato si adatta alla perfezione a tutti questi mezzi di trasporto.
Di certo comunque non ci sarà un monopolio dell’idrogeno.
Come detto da Biermann, l’elettrico a batterie ha un potenziale enorme, e per mezzi cittadini o ad alte prestazioni può essere il futuro più concreto.
Sicuramente, però, l’impegno di Hyundai sta pagando: in 20 anni, la Casa coreana è passata da perdere milioni di euro per ogni auto ad idrogeno prodotta ad aver progettato una serie di mezzi validi e funzionali, che rappresentano un futuro sempre più concreto e vicino.

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Giulio Verdiraimo

Ho 22 anni, studio Ingegneria e sono malato di auto. Di ogni tipo, forma, dimensione. Basta che abbia quattro ruote e riesce ad emozionarmi, meglio se analogiche! Al contempo, amo molto la tecnologia, la musica rock e i viaggi, soprattutto culinari!

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