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I figli degli altri: com’è il film con Virginie Efira

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Dopo la storia di sorellanza su cui è incentrato Planetarium e il rapporto fra cugine alla base di Un’estate con Sofia, Rebecca Zlotowski si concentra con I figli degli altri sulla maternità. Maternità inizialmente poco considerata dall’insegnante quarantenne Rachel (Virginie Efira), poi progressivamente sempre più al centro dei suoi pensieri e dei suoi desideri. La sua è una vita serena e appagante, fatta di lezioni di chitarra, confronto con i suoi studenti e piacevoli rapporti con gli amici e con la sorella. La voglia di avere qualcosa di più si insinua però in lei quando conosce Ali (Roschdy Zem) e la sua figlia di 4 anni Leila. Prendendosi cura della bambina, Rachel capisce di volere un figlio suo, ma l’età e il tempo giocano a suo sfavore.

I figli degli altri: Virginie Efira in un agrodolce dramma sul desiderio di maternità

È un’opera intima e fortemente sentita I figli degli altri. La stessa Rebecca Zlotowski ha rivelato i punti di contatto con la sua reale esperienza, sottolineando l’intento del progetto con la scelta di assegnare a suo padre Michel il ruolo di genitore della protagonista. L’obiettivo della regista è chiaro e condivisibile: analizzare la realtà delle famiglie allargate, mostrare che le donne non hanno l’obbligo di essere madri per sentirsi risolte ed evidenziare il fatto che, nonostante ciò, è sempre legittimo e comprensibile cambiare idea e volere ciò che prima non si desiderava.

Su questo spunto di partenza potenzialmente spumeggiante, Rebecca Zlotowski costruisce un’opera ondivaga e frammentata, che appare costantemente incerta sulla direzione da prendere. L’ingresso in scena del ginecologo della protagonista, interpretato dal celeberrimo regista Frederick Wiseman, evidenzia il tema dello scarso tempo a disposizione della protagonista per diventare madre: «Quanto mi resta?», dice lei. «Me lo chiedo tutte le mattine», risponde con ironia il 92enne Wiseman.

Spunto che viene però ben presto abbandonato, dal momento che I figli degli altri si trasforma repentinamente in un’opera sulla separazione con spunti femministi («Non dobbiamo scusarci al posto degli uomini», si dicono le due donne di Ali), per poi ritornare, non senza qualche contraddizione (la realizzazione nell’insegnamento come surrogato della maternità, prima negato poi riaffermato), sul desiderio di un figlio da parte di Rachel.

Un’opera convenzionale

Rebecca Zlotowski dirige un’opera decisamente convenzionale dal punto di vista registico e priva di particolari picchi sul fronte narrativo, adagiandosi sull’intensa prova attoriale di Virginie Efira. L’attrice francese, ormai una certezza per il cinema europeo, ha il compito di colmare con la sua espressività le tante pause della sceneggiatura. Compito che adempie alla perfezione, dando vita a un personaggio che per lunghi tratti si lascia letteralmente scivolare la vita addosso, in bilico fra i sogni nel cassetto e le asperità della vita. Un concetto sintetizzato ancora una volta dal personaggio di Wiseman con la battuta «La vita è lunga», simbolica dell’approccio dimesso alla storia da parte della regista.

I figli degli altri non deraglia mai, ma rimane sempre in una sorta di comfort zone cinematografica, da cui emerge solamente l’idea della frammentazione del concetto di maternità della protagonista, che si ritrova al tempo stesso appassionata educatrice, confidente matrigna e amorevole zia. Tutto è preciso e apparentemente inattaccabile, ma al tempo stesso troppo poco spigoloso e disturbante per lasciare un segno tangibile del proprio passaggio. Non giova inoltre alla resa complessiva del racconto una serie di finali sempre meno ispirati, che rendono I figli degli altri un’opera esperienziale nel senso più stretto del termine: potenzialmente devastante per chi ha un contatto intimo e personale con la storia di Rachel, fondamentalmente dimenticabile per tutte le altre persone.

Dopo la presentazione in concorso a Venezia 79, I figli degli altri è al cinema dal 22 settembre, distribuito da Europictures.

Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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