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Papa Francesco con un piumino alla moda? No, è deepfake. Ecco come riconoscerlo

L’intelligenza artificiale colpisce ancora

Bizzarro mondo, quello in cui l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, viene arrestato (e fugge di prigione col classico abito da carcerato). O nel quale il presidente russo Vladimir Putin si inchina al cospetto del suo omologo cinese, Xi Jinping. O, fatto non meno clamoroso, in cui Papa Francesco veste alla moda, sfoggiando un vistoso piumino bianco più adatto a un rapper che a un pontefice.

È un mondo bizzarro e pure falso, dal momento che ci ha pensato l’intelligenza artificiale a crearlo. Ma lo ha fatto con un tale grado di precisione da lasciare stupefatti (e da far sì che tutte queste immagini, generate dal deepfake, fossero diffuse in Rete con grande rapidità, diventando in breve tempo virali).

Concentriamoci anzitutto sulle presunte immagini di Papa Francesco vestito alla moda. E scopriamo poi come poter distinguere il deepfake dalle foto autentiche.

Papa Francesco

Papa Francesco veste alla moda

Che l’attuale pontefice abbia fatto e detto cose un po’ anticonvenzionali, specie se lo si paragona al suo predecessore così ieratico, Benedetto XVI, è fuori discussione.

Ma vedere Papa Francesco vestire alla moda ha spiazzato tutti, compresi i fedeli meno conservatori. Certo, si trattava di un piumino bianco relativamente sobrio, ma di sicuro poco adatto al vicario di Cristo.

Tuttavia, proprio confidando anche in una certa tendenza all’autonomia da parte di Jorge Mario Bergoglio, il popolo del web non ci ha pensato due volte. E dopo aver strabuzzato gli occhi, ha preso per vere le immagini e le ha condivise senza farsi troppe domande.

Immagini virali

Il resto è storia nota, e vale per tutto ciò che “buca” la Rete.

Papa Francesco vestito alla moda non avrebbe potuto non diventare virale, e così è stato, pressoché su tutti i social.

Per prendere solo un esempio, su Twitter le curiose immagini hanno superato i 23 milioni di visualizzazioni. Al punto che la società dei cinguettii è dovuta intervenire per svelare l’arcano. E ora le foto in questione sono accompagnate da un disclaimer che recita: “Questa è un’immagine falsa creata dall’intelligenza artificiale Midjourney e pubblicata su Reddit.”

Cos’è Midjourney

Midjourney è il medesimo strumento utilizzato da Eliot Higgins, fondatore della piattaforma di giornalismo investigativo Bellingcat, per creare il falso scoop fotografico dell’arresto di Donald Trump.

Si tratta di un software di intelligenza artificiale che crea immagini partendo da descrizioni testuali. Una volta dato il comando testuale, Midjourney propone quattro immagini che dovrebbero corrispondere visivamente a quanto descritto. Se nessuna delle quattro immagini convince, si può scegliere la più vicina al risultato auspicato, e a partire da quella il software ne produce altre quattro.

Ed ecco dunque un servizio fotografico su Papa Francesco alla moda. Oltre a sfoggiare un lungo piumino bianco, in alcune immagini il pontefice creato col deepfake mostra anche un paio di guanti (sempre bianchi). Ma l’intelligenza artificiale si è spinta anche più in là, e in un’immagine – con la quale viene smascherato l’intento parodistico – Bergoglio ha un microfono in mano, e si atteggia a popstar.

Il futuro delle fake news

Come dicevamo nell’articolo sul finto arresto di Trump, è del tutto evidente (anche dal numero di condivisioni) che il deepfake sarà uno degli strumenti con cui nel prossimo futuro si produrranno fake news.

Intanto perché, essendo un mezzo nuovo, ci trova ancora impreparati. E poi perché le immagini hanno una presa più efficace (e istantanea) sull’emotività rispetto ai testi.

Sarà quindi nostro compito imparare a riconoscere il deepfake. Ma come si fa?

Come riconoscere il deepfake

Per riconoscere le immagini create dall’intelligenza artificiale abbiamo due metodi, uno meccanico e uno artigianale.

Il primo è quello di affidarsi ad alcuni specifici software. Che, immaginiamo, saranno sempre più accurati. Ma i produttori di deepfake saranno sempre più abili nell’eluderli (viene in mente l’eterno inseguimento tra chi produce virus e chi antivirus).

Poi c’è il metodo fai da te, che fin d’ora può basarsi almeno su due concetti.

Il primo, è il medesimo che vale per l’intercettazione di fake news testuali: usiamo il buon senso. E chiediamoci se davvero Papa Francesco avrebbe mai potuto esibire un simile piumino. O se Donald Trump avrebbe mai potuto subire un arresto così eclatante.

Poi, facciamo attenzione alle immagini sospette. Di solito, la precisione è maggiore sul soggetto principale, mentre ciò che è di contorno presenta errori. Spesso, poi, le proporzioni dei corpi sono imprecise. Insomma, c’è un senso generale di artificiosità.

Per ora il nostro occhio è poco allenato, ma in futuro – dal momento che saremo sempre più sottoposti al deepfake – dovrebbe abituarsi. O almeno speriamo.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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