Nei giorni scorsi il MIT (Massachusetts Institute of Technology) ha valutato Immuni come una delle migliori applicazioni di Contact Tracing al mondo, sia per quanto riguarda le sicurezza dei dati sia per la sua affidabilità. Basterà ciò a far cambiare idea all’italica popolazione?

Le novità su Immuni

Ciò che già si conosce riguardo l’app Immuni è la collaborazione con Apple e Google: utilizzerà infatti il loro framework per le notifiche e lo scambio dati tramite bluetooth a bassa energia, e non utilizzerà il GPS. Altra cosa fondamentale: non verrà mai condiviso nessun dato personale del proprietario dello smartphone con Immuni installata.

Quali dati caricherà allora Immuni nel suo sistema? La risposta è semplice. Le informazioni utili saranno di natura tecnica ed epidemiologica, utili al Sistema Sanitario Nazionale. Ad esempio: il giorno in cui è avvenuta l’esposizione al virus, la durata dell’esposizione, la distanza tra gli utenti durante l’esposizione e la provincia di residenza. Ciò permetterà al Ministero della Sanità di gestire al meglio le risorse necessarie per le cure, e capire in quale zona sono utili più posti letto e più terapie intensive.

Nel caso in cui una persona sia positiva al tampone, può decidere di inviare i suoi dati sulla positività al server per allertare coloro con cui è stato in contatto. Con questa operazione ottiene anche una stima di quale possa essere l’indice di contagiosità. 

Più collabori, migliore sarà il risultato

L’applicazione si autocalibrerà diventando più precisa man mano che riceverà i dati epidemiologici, in base ai tamponi fatti ed ai contagiati riconosciuti ed effettivi.

L’applicazione avvisa tramite una notifica in caso di possibile contagio o passaggio vicino ad una persona positiva al COVID-19. Una miglior calibrazione di Immuni consentirà di evitare allarmismi in proposito e di ricevere notifiche che si rivelano poi infondate.

Tutti i dati raccolti dall’applicazione Immuni saranno cancellati automaticamente quando non più rilevanti, cioè circa due settimane dopo dalla raccolta. Ad ogni modo, il 31 dicembre del 2020 verranno comunque cancellati tutti i dati sui server e sui dispositivi. Il ministero della Salute è l’ente preposto al controllo e alla raccolta di questi dati, che potranno essere utilizzati esclusivamente a fini di ricerca scientifica.

Immuni App: posso usarla su ogni smartphone?

La risposta al momento è purtroppo un no. Per i dispositivi dotati di sistema operativo iOS, sarà necessario avere a bordo la versione 13.5 di iOS. Le versioni precedenti non visualizzeranno Immuni su AppStore e non potranno scaricarla, a chi possiede iOS 13 ma non l’ultima versione, verrà chiesto di eseguire un aggiornamento.

L’app Immuni per Android funzionerà invece su tutti i dispositivi smartphone e tablet la versione del sistema operativo Android a partire da Android 6 Marshmallow. Tuttavia è importante che i Google Play Services siano aggiornati alla versione 20.18.13 o superiore.