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Intelligenza Artificiale e musica: da che parte stanno le big tech?

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Ci sono ben pochi dubbi: il 2024 è stato l’anno dell’exploit definitivo dell’AI. Tra nuovi chatbot, richieste di regolamentazioni e controversie di ogni tipo, l’Intelligenza Artificiale è qui, e non è destinata ad andare via. La discussione diventa sempre più complessa quando le nuove tecnologie entrano in ambiti artistici, dove il diritto d’autore rischia sempre più di venire fagocitato dai sistemi di apprendimento dell’AI. L’uso dell’intelligenza artificiale in musica, ad esempio, continua a generare controversie. 

Ci siamo quindi chiesti: le big tech da che parte stanno? Le principali aziende tecnologiche stanno infatti integrando l’intelligenza artificiale nella musica, spesso con approcci diversi ma complementari.
Proviamo a capirlo insieme, analizzando le posizioni di colossi come Meta, NVIDIA, Amazon, Apple, Google e Microsoft.

Come le big tech stanno mettendo l’Intelligenza Artificiale al servizio della musica (e dei musicisti, più o meno)

Apple: tecnologia dinamica al servizio degli artisti

Come non cominciare con Apple, che tra quelle citate è sicuramente l’azienda più vicina al mondo musicale e creativo. Del resto l’iconico logo della grande mela morsicata presente in piccolo su software come Logic Pro (uno degli standard di settore per la produzione musicale). Inoltre, se avete un qualsiasi Macbook, trovate installato di default Garage Band, che vi aiuterà a muovere i primi passi nelle piccole produzioni casalinghe.

E per quanto riguarda l’AI? Beh nel 2022, Apple ha acquisito AI Music, una startup specializzata in colonne sonore che si adattano all’umore dell’utente. Più recentemente, ha aggiornato Logic Pro con assistenti basati su AI, capaci di facilitare il lavoro di compositori e produttori senza limitare la loro autonomia creativa. Di tutte le big tech che analizzeremo in questo articolo, Apple è a mani basse quella più vicina al lavoro degli artisti.

Meta: tra open source e sperimentazione

La società madre di tutti i social network occidentali ha sviluppato AudioCraft, una suite di strumenti che comprende modelli come MusicGen per la composizione musicale e AudioGen per effetti sonori. La piattaforma punta sulla trasparenza e sulla conformità al copyright, addestrando il proprio modello di intelligenza artificiale usando database di musica con licenza.

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Amazon: playlist personalizzate e tastiere creative

Amazon ha lanciato Maestro, una funzione su Amazon Music che genera playlist personalizzate basate su input testuali forniti dagli utenti. Inoltre, con AWS DeepComposer, consente agli sviluppatori di creare brani originali utilizzando modelli di AI e strumenti come tastiere virtuali. Questa soluzione supporta la creazione di musica in stili diversi, dal jazz al rock.

Microsoft permette di “creare” musica con l’Intelligenza Artificiale

Se ci spostiamo in casa Microsoft, le cose si fanno decisamente più turbolente. La recente collaborazione con Suno (discussa e abusatissima piattaforma che permette di generare canzoni con AI) ha portato in Copilot la possibilità di generare musica da zero. E per da zero si intende rastrellando tutto lo scibile musicale, alla faccia di qualsiasi concetto di proprietà intellettuale. Grazie alla collaborazione con Suno, gli utenti possono creare brani completi, dalle melodie ai testi, con semplici comandi testuali.

Inoltre, con il progetto Muzic, l’azienda esplora inoltre il potenziale del deep learning applicato alla musica.

Nvidia presenta Fugatto, una sound machine AI

Pur nota per il suo hardware, Nvidia ha recentemente presentato Fugatto, un sistema di intelligenza artificiale che permette di generare e modificare mix musicali utilizzando prompt testuali. L’obiettivo è rendere la produzione audio più flessibile e accessibile, sfruttando enormi dataset di suoni.

Google: un laboratorio di musica alimentato da Intelligenza Artificiale?

Nel corso di questo 2024 Google ha fatto di tutto per porsi come leader nello sviluppo di strumenti avanzati per la musica generativa. Ci è riuscito? Non lo sappiamo. Ciò che sappiamo è che gli sforzi sono stati notevoli. MusicLM, ad esempio, crea brani a partire da semplici descrizioni testuali.

Con progetti come NSynth e Music AI Sandbox, Google mira a facilitare l’accesso alla composizione musicale sia per artisti che per dilettanti. E il problema forse è proprio questo: facilitare. Non c’è niente di facile nella composizione musicale. E infatti uno dei suoi software, Orca AI, è stato sospeso per problemi legati al copyright.

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Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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