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Troppe richieste: sospese le nuove iscrizioni a ChatGPT Plus

La decisione di OpenAI

OpenAI in questi ultimi giorni sta facendo parlare di sé per i più svariati motivi.

Anzitutto, perché al DevDay dello scorso 6 novembre ha annunciato importanti novità (su cui torneremo). Poi perché mercoledì 8 novembre ChatGPT ha subito un’offensiva hacker. E anche perché lo stesso giorno il software è stato bloccato ai dipendenti Microsoft per motivi di sicurezza.

Ora l’azienda di Sam Altman ha un nuovo problema, che è in fondo un problema di abbondanza e quindi del tutto relativo. Le nuove iscrizioni a ChatGPT Plus, la versione a pagamento del software, sono state sospese. Il motivo? Troppe richieste. Scopriamo cosa è successo.

Sospese le nuove iscrizioni a ChatGPT Plus

La notizia è stata data dal Ceo di OpenAI, Sam Altman, in un post pubblicato su X mercoledì 15 novembre.

Nel messaggio possiamo leggere: “Stiamo sospendendo per un po’ le nuove iscrizioni a ChatGPT Plus 🙁

L’aumento dell’utilizzo post-sviluppo ha superato le nostre capacità e vogliamo assicurarci che tutti abbiano un’ottima esperienza.

Puoi comunque iscriverti per ricevere una notifica sull’app quando gli abbonamenti riapriranno.”

Sam Altman TechCrunch SF 2019 Day 2 Oct
Sam Altman

Il DevDay

Un rinnovato entusiasmo per i prodotti di OpenAI si è certamente avuto dopo il DevDay, giornata dedicata agli sviluppatori. In cui, come dicevamo, sono state presentate alcune novità per il futuro prossimo.

Le due più importanti sono GPT-4 Turbo e le GPT. Il primo è un’evoluzione di GPT-4, il più avanzato chatbot conversazionale dell’azienda. GPT-4 Turbo è più rapido, più potente, e i suoi contenuti saranno aggiornati all’aprile del 2023.

Le GPT sono invece delle intelligenze artificiali personalizzabili. Ciascun utente potrà integrare la configurazione del software con alcuni documenti relativi agli ambiti del sapere di proprio interesse. Si otterrà così un chatbot su misura, in grado di aiutare in un particolare ambito del sapere.

GPT-4 Turbo, le GPT e ChatGPT Plus

Non è un caso, dicevamo, se il boom di accessi a ChatGPT Plus, e la successiva decisione dell’azienda di sospendere le nuove iscrizioni, siano avvenute a ridosso del DevDay.

Le novità presentate durante la giornata dedicata agli sviluppatori sono già disponibili per i sottoscrittori della versione a pagamento del chatbot, appunto ChatGPT Plus.

Cos’è ChatGPT Plus

ChatGPT Plus è stata lanciata nel mese di febbraio, inizialmente negli Stati Uniti, al costo di 20 dollari al mese.

La versione a pagamento garantisce risposte più rapide e l’accesso in anteprima a nuove funzionalità e miglioramenti. L’accesso è garantito anche nei momenti di massima congestione, quando (e sarà capitato a molti dei nostri lettori) la versione free è temporaneamente non disponibile.

Tra gli strumenti più avanzati disponibili solo per gli abbonati a ChatGPT Plus ci sono il modello Dall-E 3, che crea immagini a partire da una descrizione testuale, e la sorprendente funzione Vision, di cui abbiamo parlato in un altro articolo.

Vision permette di analizzare un’immagine attraverso l’IA. In concreto, si può fotografare un oggetto e chiedere al software una sua descrizione. Ed evidenziando un particolare, Vision concentra la sua attenzione solo su quello. Molteplici sono le sue possibilità di utilizzo, nonostante i timori legati alla privacy (anche se il software non fornisce descrizioni di volti umani né di scene di sesso esplicito).

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OpenAI e ChatGPT

Si avvicina il primo compleanno di ChatGPT (lanciato il 30 novembre 2022) e i suo numeri sono sempre più notevoli.

Proprio al DevDay, Sam Altman ha annunciato che gli utenti attivi settimanali sono circa 100 milioni.

Se per raggiungere questi numeri ChatGPT ha impiegato meno di un anno, a Instagram ne sono serviti due, a Facebook quattro e mezzo e a Twitter cinque.

Microsoft ha investito più di 10 miliardi di dollari in OpenAI, e altri ne investirà per la messa a punto di GPT-5, previsto per il 2025 ma di cui si sta parlando già da mesi.

Nel frattempo la concorrenza è sempre più agguerrita, e nelle scorse settimane anche Elon Musk ha presentato la sua (bizzarra, e come sarebbe potuto essere diversamente) intelligenza artificiale, Grok. Che è stata annunciata così sul sito di xAI: “Grok è progettato per rispondere alle domande con un po’ di arguzia e ha una vena ribelle, quindi per favore non usarlo se odi l’umorismo!”

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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