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Intesa Sanpaolo: l’Antitrust avvia indagine sul trasferimento dei correntisti a Isybank

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Dopo l’esposto dell’Unione Nazionale dei Consumatori dello scorso 9 ottobre, di cui vi abbiamo dato notizia in un articolo, l’Antitrust avvia un indagine su Intesa San Paolo.

O meglio, su quello che potremmo definire il caso San Paolo-Isybank, ossia il trasferimento di svariate decine di migliaia di correntisti alla banca digitale del gruppo (Isybank, appunto), con una comunicazione ai clienti ritenuta insufficiente.

Partiamo dall’indagine dell’Antitrust su Intesa Sanpaolo e poi ripercorriamo la vicenda.

Intesa Sanpaolo: l’indagine dell’Antitrust

Il comunicato stampa è apparso sul sito ufficiale dell’AGCM (Autorità garante della concorrenza e del mercato) nella giornata di giovedì 2 novembre.

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Nel comunicato leggiamo che l’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di Intesa Sanpaolo e Isybank.

L’indagine è stata avviata dopo che sono “arrivate all’Autorità circa 2.000 segnalazioni per il trasferimento di numerosi correntisti da Intesa Sanpaolo a Isybank. Secondo l’Antitrust la comunicazione inviata sarebbe ambigua e diffusa con modalità non coerenti con l’importanza della questione trattata.”

La poca chiarezza

Il principale motivo dell’avvio dell’istruttoria dell’Antitrust nei confronti di Intesa Sanpaolo e Isybank riguarda dunque la scarsa trasparenza dell’operazione nei confronti dei clienti.

Ricordiamo infatti che Isybank, banca digitale del gruppo Intesa Sanpaolo, è stata presentata nel mese di giugno.

Con un’ingente operazione, in pochi giorni Intesa Sanpaolo ha trasferito circa 300.000 a Isybank. E l’obiettivo è di trasferirne ben 4 milioni entro il 2024.

Ma il problema non è il numero, bensì la modalità. La poca chiarezza nelle comunicazioni aveva già mosso diversi utenti, che si erano rivolti all’Associazione Nazionale Consumatori. La quale, come comunicato il 9 ottobre scorso sul sito ufficiale, aveva presentato un esposto all’Antitrust.

Massimo Dona, presidente dell’associazione, aveva dichiarato: “Per quanto Intesa Sanpaolo abbia inviato l’informativa in base alle modalità che il correntista aveva scelto come canale preferenziale, chiediamo all’Antitrust se per una comunicazione così rilevante, che non rientra certo tra i consueti avvisi che solitamente si ricevono, fosse sufficiente la modalità scelta dall’istituto bancario e se poteva valere il silenzio assenso, come se fosse una semplice modifica unilaterale del contratto. Può bastare, ad esempio, una notifica in un’App, che spesso sfugge alla nostra attenzione?”

Le 2.000 segnalazioni all’Antitrust

Allo stesso modo, l’Antitrust ha ricevuto circa 2.000 segnalazioni simili, cioè provenienti da clienti che ritengono insufficiente la comunicazione della banca su un’operazione di questa importanza.

Leggiamo nel comunicato che “la comunicazione è stata recapitata nell’internet banking o nell’app di Intesa Sanpaolo senza alcuna particolare evidenza e in un periodo dell’anno in gran parte coincidente con le ferie estive.

Pertanto, i correntisti non avrebbero avuto piena contezza del trasferimento del proprio conto presso un altro operatore e anzi spesso ne sono venuti a conoscenza soltanto dopo la data ultima fissata da Intesa Sanpaolo per poter esprimere il proprio diniego al passaggio. La stessa facoltà di opporsi al trasferimento risulta non esser stata indicata con sufficiente chiarezza.”

Le modifiche contrattuali

L’istruttoria dell’Antitrust nei confronti di Intesa Sanpaolo è motivata anche da un’altra questione.

Il passaggio a Isybank comporterebbe modifiche contrattuali e anche di fruizione del servizio. Essendo Isybank un operatore digitale, i clienti non avranno più sportelli fisici a cui rivolgersi, ma si potrà interagire solo attraverso smartphone (ma non da browser). Saranno penalizzate, insomma, le fasce meno alfabetizzate alle nuove tecnologie, le stesse che hanno avuto difficoltà nel recepire il passaggio.

Inoltre, mancheranno alcune funzionalità, come le carte virtuali, che per alcuni correntisti si tradurranno in un aumento di costi di mantenimento del conto.

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La dichiarazione di Intesa Sanpaolo

L’avviso ai correntisti è dunque stato dato tramite app. E chi non ha negato il consenso per il passaggio entro il 30 settembre è diventato un nuovo cliente Isybank.

Già l’Unione Nazionale Consumatori ha fatto notare non l’illegittimità della comunicazione della banca, ma la sua poca trasparenza. E San Paolo fa leva proprio sul fatto di aver utilizzato il canale comunicativo scelto dai clienti: “L’informativa è stata inviata in base alla modalità che il cliente stesso aveva scelto come canale preferenziale per ricevere le comunicazioni della Banca, quando aveva aperto il conto”.

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