Il prezzo dei futuri iPhone 17 e modelli successivi potrebbe subire un aumento a causa dell’introduzione di nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti sui prodotti cinesi. Secondo quanto riportato, l’amministrazione Biden starebbe valutando un incremento delle tariffe sulle importazioni di dispositivi elettronici dalla Cina, una mossa che potrebbe avere conseguenze dirette sui costi di produzione e, di conseguenza, sul prezzo finale degli iPhone venduti negli Stati Uniti e in altri mercati.
iPhone 17 più costoso: l’impatto dei dazi sui prodotti Apple
Apple produce gran parte dei suoi iPhone in Cina, affidandosi a fornitori come Foxconn e Pegatron. Un incremento delle tariffe di importazione aumenterebbe il costo della produzione, costringendo Apple a valutare strategie alternativeper contenere le spese. Tra le opzioni sul tavolo, ci sarebbe un’ulteriore diversificazione della catena di approvvigionamento, con una maggiore produzione in Paesi come India e Vietnam, dove Apple ha già iniziato a espandere le operazioni negli ultimi anni.
L’aumento dei prezzi, però, potrebbe rivelarsi inevitabile se le nuove tariffe dovessero entrare in vigore senza che Apple riesca a spostare rapidamente la produzione fuori dalla Cina.
Possibili rincari per i futuri iPhone
Se la mela decidesse di trasferire il costo dei dazi sui consumatori, i prossimi iPhone potrebbero subire un aumento di prezzo rispetto ai modelli attuali. L’iPhone 15 Pro Max, ad esempio, ha un prezzo di partenza di 1.489 euro in Europa e 1.199 dollari negli Stati Uniti. Un aumento anche solo del 10-15% potrebbe far salire il costo base a 1.650 euro in Europa e 1.300 dollari negli USA.
L’eventuale incremento dei prezzi potrebbe influenzare le vendite complessive, specialmente in un mercato già caratterizzato da un rallentamento della domanda.
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Apple potrebbe rivedere la sua strategia produttiva
Di fronte a questa situazione, la compagnia americana ha due alternative principali:
- Assorbire l’aumento dei costi riducendo i margini di profitto, una scelta difficile per un’azienda che punta su profitti elevati per sostenere la crescita.
- Trasferire la produzione fuori dalla Cina per evitare l’impatto diretto delle tariffe, accelerando la delocalizzazione verso altri Paesi asiatici.
Negli ultimi anni, Apple ha già iniziato a diversificare la produzione spostando parte dell’assemblaggio in India e Vietnam, ma la Cina rimane il fulcro delle sue operazioni. Un cambiamento su larga scala richiederebbe anni di investimenti e riorganizzazione logistica.
Cosa succederà ai device del futuro?
Se le tariffe sui prodotti cinesi dovessero diventare effettive nei prossimi mesi, la società potrebbe essere costretta a rivedere i prezzi di lancio dei prossimi dispositivi. Tuttavia, la società potrebbe anche scegliere di assorbire parte dell’aumento o trovare soluzioni alternative.
L’industria degli smartphone sta attraversando una fase di trasformazione, e Apple dovrà affrontare sfide significative per mantenere la competitività senza perdere quote di mercato.
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