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La bufala dei vaccini anti-Covid vietati in Islanda

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Siccome mancano ormai pochi giorni al 25 dicembre, avremmo voluto sottoporvi una fake news in salsa natalizia, che allentasse un po’ la tensione di un periodo complicato da molti punti di vista.

Invece, inopinatamente, siamo tornati a parlare di Covid. Non solo perché lo scorso 2 ottobre Katalin Karikó e Drew Weissman sono stati insigniti del premio Nobel per la Medicina per i loro studi sull’mRna, che “hanno contribuito al ritmo senza precedenti di sviluppo di vaccini durante una delle più grandi minacce alla salute umana dei tempi moderni”. Ma anche perché, a quasi quattro anni dalla sua prima diffusione globale, il Covid ci sta mostrando un numero di casi in forte crescita, anche nel nostro Paese.

E se un argomento come il Coronavirus torna a riempire le cronache, figurarsi se assieme potevano non riaffacciarsi le relative fake news. Chissà in quanti articoli ce ne siamo occupati: il Covid-19 e i suoi vaccini sono un ineguagliabile bersaglio di complottismi, insicurezze e teorie antiscientifiche. Per cui, eccoci di nuovo serviti.

L’Islanda vieta i vaccini anti Covid

Sui social, specie su Facebook, nei giorni scorsi è girata una notizia allarmante.

L’Islanda avrebbe ritirato i vaccini anti Covid dopo un numero eccessivo di morti in conseguenza all’inoculazione dei vaccini medesimi.

Secondo i sempre attenti colleghi di Open, la fonte iniziale è con buona probabilità il sito News addicts. Che nelle righe iniziali spiega l’accaduto, dando per scontate un po’ troppe cose: “L’Islanda vieta le vaccinazioni Covid in mezzo all’impennata delle morti improvvise. Mentre l’eccesso di morti, ictus, coaguli di sangue, arresti cardiaci improvvisi e altri problemi di salute ‘inspiegabili’ continuano ad aumentare in tutto il mondo, il governo islandese ha intrapreso un’azione decisiva e ha vietato le iniezioni di mRNA Covid.”

La decisione drastica sarebbe stata presa dopo un pubblico incontro avvenuto nel mese di ottobre nella capitale del Paese, Reykjavik. Incontro durante il quale i relatori “hanno parlato dei danni causati dall’iniezione di COVID-19 e della presa di potere da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).”

Il risultato? Ci si potrà vaccinare contro l’influenza ma non più contro il Coronavirus: l’Islanda ha vietato i vaccini anti Covid.

La bufala dei vaccini anti Covid vietati in Islanda

Come dicevamo, l’articolo poi diffuso sulle piattaforme social dà per scontate troppe cose, tutte senza verifica: quelle morti e quelle complicazioni in eccesso, che sarebbero avvenute per motivi “inspiegabili”, la cui ironia racchiusa tra virgolette è fin troppo esplicita.

Sono notizie prive di fondamento, a sostegno di una bufala bell’e buona: l’Islanda non ha vietato i vaccini anti Covid. Lo ha confermato già il 29 novembre scorso a Reuters Guðrún Aspelund, capo epidemiologo della Direzione sanitaria islandese, che semmai ha caldeggiato la vaccinazione, specie per le fasce più deboli della popolazione.

Da dove nasce la bufala

Dovremmo chiamarlo “equivoco”, usando a nostra volta le virgolette con sfumatura ironica.

Nell’articolo di News Addicts vengono infatti citate le preoccupazioni di uno dei sei relatori della conferenza di Reykjavik, Sasha Latypova. La quale aveva citato la dottoressa Ragnheiður Óskar Erlendsdóttir, direttrice infermieristica del Servizio sanitario della capitale islandese.

Che a sua volta aveva detto: “Dal 18 ottobre, le vaccinazioni contro il Covid e l’influenza sono disponibili per le persone di età pari o superiore a 60 anni e per le persone con malattie di base. La prossima settimana, presso il centro sanitario, il pubblico potrà vaccinarsi contro l’influenza, ma per il momento non sarà possibile vaccinarsi contro la Covid”.

I soliti meccanismi

Le fake news di area no vax, lo abbiamo imparato in questi anni, non vanno per il sottile, né seguono una logica ferrea.

Inutile aggiungere che Ragnheiður Óskar Erlendsdóttir ha semplicemente parlato di una momentanea indisponibilità dei vaccini anti Covid, e non del loro divieto da parte di un intero Stato.

Non solo Islanda

Il risollevarsi dei casi di Covid, se sta spingendo la comunità scientifica a incentivare le vaccinazioni, soprattutto dei più fragili, ha anche scatenato le solite bufale.

Una delle più recenti, circolata su X, ha travisato un grafico, che secondo i complottisti avrebbe mostrato l’aumento di casi di disabilità tra i lavoratori americani dopo la vaccinazione.

Il grafico, in realtà, era relativo all’aumento del tasso di occupazione dei disabili dall’inizio della pandemia.

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