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Neuralink accusata di maltrattare le scimmie nelle sperimentazioni

La società di Elon Musk avrebbe violato l'Animal Welfare Act

In questi giorni un gruppo per la salvaguardia degli animali ha accusato i ricercatori di Neuralink di aver sottoposto le scimmie a maltrattamenti illegali e “sofferenze estreme” nel corso di test sperimentali. Secondo alcuni documenti portati alla luce da Business Insider, le scimmie avrebbero provato “estrema sofferenza a causa di un’inadeguata cura degli animali e degli impianti sperimentali alla testa altamente invasivi durante i test“. Non è nuovo, infatti, il progetto dell’impianto cerebrale dell’azienda di Elon Musk. Tanto meno il fatto che questo comporti l’uso di microchip e fili da infilare nel cervello di un paziente passando per il cranio.

Neuralink: la compagnia di Elon Musk accusata di maltrattamenti sulle scimmie

La ricerca al centro delle accuse è affiliata all’Università della California a Davis, che gestisce una struttura federale di ricerca sui primati. In particolare, la denuncia riguarda 23 scimmie di proprietà di Neuralink, studiate all’interno della struttura universitaria. Il PCRM accusa, infatti, i due enti di nove violazioni dell’Animal Welfare Act. Tra queste, ci sarebbero le violazioni delle disposizioni secondo cui i ricercatori dovrebbero ridurre al minimo il dolore e l’angoscia degli animali. O che questi dovrebbero essere sottoposti ad osservazioni quotidiane. Regolamentazioni tutt’altro che rispettate.

Nella bozza di denuncia, il PCRM ha fornito esempi di incidenti in cui si riteneva che le scimmie avessero sofferto indebitamente. Una, ad esempio, aveva le dita delle mani e dei piedi mancanti, “forse a causa dell’automutilazione o di qualche altro trauma non specificato“. Delle 23 scimmie presso il centro di ricerca, infatti, solo 7 sono sopravvissute. Proprio per questo, il PCRM chiede al Dipartimento dell’Agricoltura di indagare sull’UC Davis e Neuralink negli Stati Uniti. La situazione sarebbe ben più grave di quanto descritta, soprattutto considerando che molti documenti non sono stati ancora portati alla luce. Quello che ci chiediamo, allora, è come possa Elon Musk pensare di testare gli impianti cerebrali sugli esseri umani. Soprattutto considerando la condizione in cui i test portano gli animali.

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Chiara Crescenzi

Editor compulsiva, amante delle serie tv e del cibo spazzatura. Condivido la mia vita con un Bulldog Inglese, fonte di ispirazione delle cose che scrivo.

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