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Ispace, il primo allunaggio privato giapponese finisce in fallimento: Hakuto si è schiantato

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La società spaziale giapponese Ispace aveva un sogno: portare il suo lander Hakuto R M1 sulla Luna e diventare la prima compagnia privata a riuscirci. Ma il sogno si è infranto a pochi metri dalla superficie lunare, quando il veicolo spaziale ha perso il contatto con la Terra e si è presumibilmente schiantato. 

La missione, partita lo scorso dicembre, era stata studiata nei minimi dettagli e aveva seguito una traiettoria molto lunga per ottimizzare il consumo di carburante. Ma questo potrebbe essere stato anche il suo tallone d’Achille: secondo una stima preliminare dei dati, il livello di propellente rimanente era troppo basso per garantire un atterraggio sicuro.

Ispace: Hakuto si schianta a pochi metri dal suolo lunare

Il lander Hakuto R M1 (in cui “M1” sta per “Missione 1”) aveva comunque raggiunto un importante traguardo: a febbraio aveva volato a quasi 1,38 milioni di chilometri dalla Terra, la distanza più grande mai raggiunta da un veicolo spaziale privato e commerciale. Il lander trasportava un carico di circa 11 kg, composto da un rover degli Emirati Arabi, un robot della JAXA e alcuni esperimenti di altre società private. La missione doveva durare 10 giorni e si proponeva di dimostrare le capacità tecnologiche di Ispace.

Nonostante il fallimento della Missione 1, Ispace si è detta soddisfatta dei successi ottenuti dalla missione fino al momento dell’atterraggio e ha ringraziato i suoi partner e sostenitori. Il CEO Takeshi Hakamada ha dichiarato: “Siamo molto orgogliosi del fatto che abbiamo raggiunto molte cose durante questa Missione 1. Continueremo a non mollare per la nostra ricerca lunare”.

Ispace ha ora in programma il lancio di un altro lander lunare con la Missione 2 (M2) nel 2024. La Missione 3, che utilizzerà una navicella più grande, è al momento nelle prime fasi di sviluppo ed il lancio è previsto nel 2025. M3 tenterà di atterrare sul lato nascosto della Luna, quello caro ai Pink Floyd, portando con sé due piccoli satelliti di comunicazione per consentire il contatto tra il lander e la Terra.

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