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Facebook e smart working: una nuova politica per Zuckerberg?

Mark Zuckerberg, dopo un iniziale scetticismo, sembra voler abbracciare il lavoro da remoto. L’ipotesi aprirebbe scenari interessanti per il social network più famoso al mondo, il quale ha recentemente perso una pedina importante del proprio team. Che relazione c’è tra Facebook e smart working?

Facebook e smart working: Zuckerberg cambia idea

Secondo Mark Zuckerberg, CEO e founder di Facebook, la recente condizione pandemica ha dimostrato l’efficienza dello smart working. A tal proposito, il fondatore del social network più importante al mondo, ha annunciato l’imminente passaggio a questa formula per molti dipendenti. Un grosso passo indietro rispetto al Maggio 2020, quando Zuckerberg aveva dichiarato che il lavoro da remoto sarebbe stato controproducente per i dipendenti con poca esperienza. In quell’occasione Facebook aveva sì valutato l’ipotesi del telelavoro, ma solo per determinate posizioni ricoperte dai professionisti più anziani. L’imminente cambio di rotta sembrerebbe prevedere telelavoro anche per gli impiegati più giovani, ecco come Mark Zuckerberg ha spiegato la marcia indietro:

“Durante lo scorso anno abbiamo imparato che per lavorare bene non c’è bisogno di un luogo in particolare. Sono anzi convinto che il lavoro da remoto sia applicabile anche su vasta scala. Questo anche grazie alle straordinarie tecnologie di realtà virtuale e video call di cui disponiamo”

Lavorare a distanza apre molti scenari interessanti

Certo, non tutti i lavori possono essere svolti in remoto, come ad esempio la manutenzione delle componenti hardware o le configurazioni dei data center. Abbracciare lo smart working, per aziende multinazionali come Facebook, significa anche semplificare e superare i problemi dettati dai confini. In questo modo i dipendenti, ad esempio, della divisione US potrebbero tranquillamente lavorare dal Canada, così come quelli della divisione UK lavorare dall’Europa. Per Gennaio 2022 l’azienda prevede di intensificare il lavoro e limitare gli spostamenti, grazie a questo sistema. Una strategia di questo tipo è stata già adottata anche da Spotify durante lo scorso anno.

Carolyn Everson, AD Director di Facebook, abbandona l’azienda

Dopo più di un decennio nel ruolo di Vice President of Global Business, Carolyn Everson ha deciso di abbandonare l’azienda di Zuckerberg. La Everson, che ricopriva il ruolo di AD Director al momento delle dimissioni, si è detta orgogliosa del lavoro svolto negli ultimi anni. Facebook ha a sua volta ricambiato il pensiero ringraziandola per i traguardi raggiunti sotto la sua direzione. Le motivazioni sono da addurre alla volontà della donna di affrontare sfide nuove in settori diversi. La Everson ha dato un importantissimo apporto al social network, soprattutto nei periodi critici. Uno su tutti il boicottaggio delle sponsorizzazioni della scorsa estate. Al suo posto, almeno momentaneamente, subentrerà Nicola Mendelsohn già a capo dei dipartimenti advertising di Facebook per Europa, Africa e Medio Oriente.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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