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Qualcomm presenta XR2 Gen 2 e AR1 Gen 1: i due nuovi processori Snapdragon per la realtà virtuale

Quando si parla di realtà virtuale siamo tutti entusiasti, ma sappiamo che i problemi tecnici da affrontare sono molti. Innanzitutto l’ingombro; perché i dispositivi non devono essere difficoltosi da portare addosso per lungo tempo. Anche se sono piccoli, hanno bisogno di pesanti batterie se non addirittura di un cavo, in cui ci impiglieremo puntualmente. Infine, i dispositivi per la realtà virtuale hanno bisogno di capacità di calcolo, e quindi una CPU, per cui si scalderanno. Se poi tutto questo succede in qualcosa che abbiamo in testa, la nostra tolleranza scende al minimo. Tuttavia, Qualcomm, con i suoi nuovi processori Snapdragon XR2 Gen 2 e AR1 Gen 1, pensati espressamente per realtà virtuale e aumentata, può riuscire a cambiare questa situazione.

Qualcomm XR2 Gen 2 e AR1 Gen 1

I due processori presentati da Qualcomm sono stati pensati fin dall’inizio per permetterci di godere di una realtà virtuale senza precedenti. I due processori sono piccoli e leggeri, offrono una capacità di elaborazione molto superiore alla generazione precedente e, tutto questo, con un consumo energetico estremamente più efficiente. In altre parole; non ci pesano, possono elaborare un sacco di dati, hanno bisogno di poca energia e scaldano molto poco. Potremmo dire che se proprio dobbiamo metterci un dispositivo in testa per ore, questi nuovi Snapdragon sono sicuramente una buona scelta.

Snapdragon XR2 Gen 2 VR

XR2 Gen 2: immersività ad alte prestazioni

L’XR2 Gen 2 di Qualcomm è progettato per essere il cuore pulsante di un visore per la realtà virtuale e aumentata. Innanzitutto, promette un’ottima resa grafica senza rinunciare all’efficienza energetica. Infatti, include al suo interno un sistema grafico, una GPU, che rispetto alla prima generazione offre più del doppio delle prestazioni. Questo vuol dire che avremo colori più vividi e più frame al secondo con una risoluzione ottimizzata di 3K per occhio.

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Altro aspetto su cui XR2 mette una marcia in più è il tracciamento della nostra posizione. Cosa non secondaria, perché ritardi o errori anche minimi tra la nostra testa che si sposta e l’immagine che ci viene mostrata possono essere causa di cinetosi (motion sickness). Il tracciamento della posizione è stato molto potenziato da Qualcomm grazie anche a un modulo di intelligenza artificiale presente all’interno della CPU.

La rilevazione, però, non si ferma al movimento della testa. XR2 è in grado di utilizzare una serie di sensori per rilevare parametri dell’utente come la posizione degli occhi e il movimento della faccia. Queste informazioni possono essere applicate al nostro avatar per rendere l’interazione tra utenti di un ambiente virtuale molto più realistica.

Come se quanto già visto non fosse abbastanza, l’XR2 supporta anche fino a dieci telecamere puntate verso l’sterno del visore. Le telecamere scansionano l’ambiente e rilevando oggetti e superfici. In quel modo è possibile fare anche realtà aumentata, dove ci sono oggetti digitali sovraimposti al mondo reale.

Snapdragon AR1 AR

AR1 Gen 1: da indossare senza problemi

La realtà virtuale è sicuramente una tecnologia avveniristica ma presenta anche un problema non da poco: l’ingombro. Dobbiamo infatti indossare un caschetto per avere i due proiettori negli occhi. Può avere senso in un ufficio o durante lo svago, ma risulta difficile da usare per le attività quotidiane.

Lo Snapdragon AR1 Gen 1 di Qualcomm vuole abbattere anche questo muro. Infatti, è stato pensato per essere usato non in un casco ma in un paio di occhiali. Gli stessi occhiali, più o meno, che molti di noi hanno sul naso sempre ogni giorno.

Ovviamente, con un sistema del genere, potremo fare solo realtà aumentata. Però, pensate la comodità; mente andiamo in bicicletta ci appaiono le indicazione stradali in sovraimpressione. Oppure, quando parliamo con una persona in una lingua che non sappiamo ci appaiono sottotitoli in tempo reale. Le potenzialità sono quasi infinite.

Tuttavia, quello che abbiamo colto dalla presentazione di Qualcomm è un obiettivo anche più interessante: dematerializzare il telefono e metterlo nelle stanghette dei nostri occhiali. Non a caso, AR1 supporta audio e video a qualità professionale per permetterci di ascoltare musica e registrare ogni momento della giornata pur tenendo le mani libere. Il display del telefono si trasferisce nelle lenti degli occhiali e Qualcomm ci mette anche a disposizione tutta la connettività di cui abbiamo bisogno. Infatti, tramite AR1 è possibile usare sia Bluetooth 5.3 sia WiFi 7. L’unica cosa che manca, per ora, è fare le telefonate in autonomia. Ma con le eSim e il 5G alle porte, ci sentiamo di dire che potrebbe essere una questione di tempo.

Non solo processori, ma anche prodotti

Siamo abituati a vedere annunci sulla tecnologia e poi a dover aspettare molto a lungo per avere in mano i primi prodotti. Qualcomm, invece, ci ha stupito anche su questo. Infatti, ha anche annunciato contestualmente che verranno presto messo in commercio il Meta Quest 3 con Snapdragon XR2 Gen 2 e Ray Ban Stories che faranno uso di Snapdragon AR1.

In Meta siamo concentrati sullo sviluppo delle tecnologie del futuro nella realtà mista e negli occhiali intelligenti, nonché sulle innovazioni fondamentali che un giorno alimenteranno la nostra visione degli occhiali con realtà aumentata.

Andrew Bosworth, CTO di Meta e responsabile dei Reality Labs

Durante la presentazione l’azienda ha parlato di una possibile uscita nel 2023. Tuttavia, considerando che siamo già in autunno, in redazione siamo più propensi a pensare per l’inizio del 2024. Comunque, non escludiamo che Qualcomm, con l’aiuto di Meta, possa stupirci una seconda volta.

Per i curiosi, Qualcomm offre molte informazioni interessanti sul suo sito sia per XR2 Gen 2 sia per AR1 Gen 1.

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Dario Maggiorini

Un boomer con la passione dei videogiochi fin dai tempi di rogue e nethack. Alla fine sono riuscito a farne un lavoro sospeso tra Techprincess e l'accademia. Ho speso gran parte della mia vita a giocare, il resto l'ho sprecato.

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