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Just Eat inaugura l’Hub di Milano e annuncia la volontà di un progetto in ambito sicurezza

Just Eat ha inaugurato l’Hub di Milano alla presenza di Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano. Si tratta di un traguardo importante, poiché è il terzo polo logistico del mercato food delivery in Italia dopo quelli di Roma e Firenze.

Inoltre l’apertura di questo Hub è la conferma dell’impegno intrapreso per l’assunzione di 2.500 rider in tutta Italia, con contratto di lavoro subordinato.

Il nuovo Hub di Just Eat

L’Hub è di oltre 520 metri quadrati e conta una flotta di 78 scooter elettrici Cooltra, che permetteranno di risparmiare in emissioni di circa 61.000 kg/anno di Co2. In pratica sarà come piantare circa 4.000 alberi in un contesto urbano.

L’azienda, inoltre, potrà contare su oltre 100 rider dipendenti, di cui 16 sono relativi alle nuove assunzioni. L’organico sarà composto anche da 12 impiegati con mansioni di coordinamento delle attività relative al corretto funzionamento della struttura: 2 Hub Helpers, 8 Couriers Coordinators, 1 Senior Courier coordinator ed un City operations Manager.

Lo spazio si configura come un open space dove, assieme ai mezzi elettrici, si trovano un desk di accoglienza e il coordinamento delle operazioni dei rider. Vi sono anche locker per depositare gli effetti personali dei dipendenti dell’hub e uno spazio ristoro.

Vi è anche uno spazio pensato per gli uffici dello staff, con sale riunioni e formazione per i rider dipendenti, oltre ad un magazzino per stoccare i materiali utili allo svolgimento del lavoro.

“Milano è una città molto importante a livello strategico in quanto, oltre ad essere il motore dell’economia e dell’innovazione in Italia, è dove si trova la nostra sede italiana in zona Porta Nuova. La città ha dimostrato nel tempo un grande potenziale a supporto della crescita del digital food delivery e per noi è motivo di soddisfazione inaugurare oggi il terzo polo logistico, dopo quello romano e fiorentino.

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In coerenza con il percorso di crescita e di investimento del Gruppo in Italia, e con la scelta di implementare un modello di delivery responsabile, abbiamo deciso di avviare con un progetto pilota in ambito sicurezza supportati da due importanti attori, quali il Comune di Milano e l’Università Statale di Milano. Si tratta di un ulteriore passo in avanti nel nostro impegno per la sicurezza e la tutela dei nostri rider dipendenti, con particolare attenzione alla prevenzione di situazioni di potenziale pericolo.

Crediamo che la collaborazione con le istituzioni e il mondo accademico possa rappresentare l’inizio di un percorso  proficuo, in un’ottica di collaborazione concreta tra pubblico e privato” ha commentatoDaniele Contini, Country Manager di Just Eat Italia.

“Il benessere, la salute e la sicurezza sul posto di lavoro sono temi fondamentali per lavoratrici e lavoratori: questo nuovo spazio dedicato ai dipendenti Just Eat e a suoi rider – in cui potranno lasciare in sicurezza effetti personali, cambiarsi e trovare spazi di ristoro e di formazione – risponde certamente a una necessità che, con la diffusione sempre maggiore di attività di delivery, si era fatta presente in città.

La volontà di Just Est di avviare un progetto dedicato alla sicurezza è un passo significativo che conferma l’importanza della sinergia con cui è possibile creare una rete con l’obiettivo di rendere sempre migliore, vivibile e sostenibile la nostra città. Un esempio costruttivo di dialogo tra istituzioni pubbliche e soggetti privati che può essere stimolo anche per altri operatori” ha affermato Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro.

Il funzionamento del polo logistico prevede che i rider, iniziato il turno, si rechino all’Hub per ritirare il mezzo che gli permetterà di effettuare le consegne.

L’Hub di Milano mette a disposizione dei nostri rider mezzi totalmente sostenibili per le consegne, in linea con il nostro impegno a sostenere un approccio green e ridurre l’impatto del servizio di delivery sull’ambiente. Inoltre ci permette di fornire spazi di lavoro, formazione e ristoro per i nostri dipendenti.

Come Gruppo, vogliamo continuare a crescere in modo responsabile agendo con azioni orientate al raggiungimento dell’obiettivo di net zero, ossia raggiungere quota zero emissioni per le operations entro il 2030. Vogliamo anche influenzare i nostri partner e i nostri clienti a prendere parte in questo cambiamento positivo scegliendo un’azienda che mette al centro le persone e l’ambiente, senza perdere di vista la qualità del servizio” ha dichiarato Davide Bertarini, Head of Delivery di Just Eat Italia.

Progetto di formazione stradale sulla sicurezza dei rider

Il nuovo polo logistico si rivela anche un luogo d’incontro e formazione, per un progetto di formazione sulla sicurezza stradale dedicata ai rider di Just Eat in collaborazione con il Comune di Milano e l’Università Statale di Milano.

Il mercato

A oggi Just Eat conta 28.000 ristoranti, con una crescita annuale dei ristoranti partner del 20%, in 2.000 comuni italiani, coprendo l’80% della popolazione. Basti pensare che il settore del digital food delivery, solo nel 2022, ha raggiunto un valore di 1,8 miliardi, rivelandosi un settore in continua crescita.

A Milano, sono circa 2.500 i ristoranti partner, di cui il 77% hanno scelto il modello di delivery con rider Just Eat.

Il modello di lavoro subordinato nell’Hub Just Eat

L’Hub si inserisce nel percorso di implementazione di un nuovo modello di delivery, che Just Eat ha iniziato nel 2021 siglando l’accordo sindacale con FILT CGIL, FIT-CISL e UIL Trasporti, dando così vita al primo e unico contratto collettivo per i rider in Italia e Europa.

Ai rider, sostanzialmente, vengono garantiti pieni diritti sindacali, l’applicazione di festività, lavoro straordinario, ferie, malattia, maternità/paternità, coperture assicurative e un trattamento economico e normativo che segue quanto regolamentato dal CCNL.

Vi è anche l’applicazione piena ed integrale di tutte le normative in materia di salute e sicurezza, comprese quindi le visite mediche di idoneità, la formazione sulla sicurezza di base e specifica (per un totale di 12 ore di formazione) e la consegna a titolo gratuito di tutti i DPI previsti dalla normativa vigente.

È possibile consultare le posizioni aperte per lavorare come courier al seguente link, mentre per consultare tutte le posizioni disponibili è possibile cliccare qui.

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Autore

  • Maria Stella Rossi

    Mangiatrice seriale di biscotti e ghiotta di pizza, adoro scrivere da sempre, ancor prima di imparare a tenere per bene una penna fra le dita. Sono una grande appassionata di libri, telefilm, film, videogiochi e cucina, mentre il mio sogno nel cassetto è quello di riuscire a catturare ed addomesticare una Furia Buia. Ma anche continuare a scrivere non è poi così male come desiderio.

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