Kaspersky, azienda leader nella sicurezza informatica e privacy digitale, ha presentato una policy di cybersicurezza completa per i “dipendenti bionici”. La policy, unica nel suo genere, è stata progettata per migliorare il benessere dei
dipendenti che sfruttano la tecnologia per il potenziamento del corpo umano riducendo al minimo i rischi di sicurezza associati.
La nuova policy è stata sviluppata in risposta alla rapida crescita della human augmentation, ovvero il processo di potenziare o migliorare il proprio corpo attraverso la tecnologia bionica. In una recente ricerca condotta da Kaspersky, la human augmentation ha ottenuto ampio sostegno in Italia, con l’81% degli intervistati che prenderebbe seriamente in considerazione la possibilità di potenziare il proprio corpo con la tecnologia. Oltre all’entusiasmo e all’innovazione che circondano la human augmentation, tra gli esperti e la community di sicurezza informatica sono insorti alcuni timori legittimi. Alcuni esperti sono preoccupati del fatto che sia stata prestata poca attenzione alla sicurezza dei dispositivi bionici. Inoltre, la ricerca ha rilevato che quasi nove persone su 10 (88%) ha dichiarato di temere che il corpo “potenziato” possa diventare bersaglio dei cyber criminali.
Poiché la human augmentation è sempre più presente nelle nostre vite, l’assenza di protezione dei
dispositivi bionici potrebbe portare ad una significativa incertezza per il settore e presentare dei rischi per uno sviluppo sicuro della tecnologia oltre che per la sicurezza del mondo digitale in generale. Kaspersky ha esplorato il potenziale della human augmentation ed esaminato le sfide di sicurezza che potrebbero presentarsi con la sua integrazione nelle nostre vite.
A seguito di alcune discussioni aperte all’interno della community di sicurezza e tra le persone che utilizzano questa
tecnologia, l’azienda ha deciso di rispondere alla necessità di regolamentazione in materia di sicurezza e ha elaborato una nuova policy di sicurezza informatica per limitare i rischi. Il documento propone uno scenario futuro in cui il numero di dipendenti “potenziati” all’interno delle aziende sarà maggiore, e prende in considerazione i test basati sulla vita reale di dipendenti di Kaspersky con impianti di biochip.
Elaborata dagli esperti di sicurezza di Kaspersky, la policy regola le procedure per l’utilizzo dei dispositivi bionici all’interno dell’azienda e punta a ridurre i rischi associati alla sicurezza informatica nei processi aziendali. Il documento proposto si rivolge all’intera infrastruttura aziendale e tutte le sue business unit. Di conseguenza, si applica all’intero sistema di controllo degli accessi, nonché ai processi amministrativi e di manutenzione, e all’uso di sistemi automatizzati. La policy riguarda tutti i dipendenti, gli impiegati temporanei, e i dipendenti di soggetti terzi che prestano servizi in appalto all’azienda. Tutti questi fattori hanno l’obiettivo di migliorare la sicurezza informatica dell’infrastruttura aziendale ad un livello più ampio.
Marco Preuss, Direttore del Global Research & Analysis Team (GReAT) di Kaspersky Europa, ha
dichiarato: “Il potenziamento umano è un’area tecnologica in rapida espansione che di fatto però è ancora inesplorata. Ecco perché fare un primo passo per chiarire le questioni relative al suo utilizzo e alla sua sicurezza ci aiuterà a garantire che il suo potenziale venga sfruttato in modo positivo. Crediamo che per costruire un mondo digitale più sicuro per il futuro sia necessario proteggere oggi la human augmentation”.
La policy di cybersicurezza proposta da Kaspersky offre una gamma di processi di standardizzazione per migliorare la sicurezza e garantire una migliore inclusione dei dipendenti che utilizzano dispositivi bionici in ufficio. Uno dei principali obiettivi di questa iniziativa è anche quello di coinvolgere nella discussione la community IT e di human augmentation a livello globale, e fare uno sforzo collettivo per lo sviluppo ulteriore della sicurezza del potenziamento umano. Tutto questo include la garanzia della privacy digitale dei dispositivi, l’offerta di diversi livelli di diritti per l’accesso alle informazioni archiviate e la mitigazione di qualsiasi minaccia relativa alla salute umana.
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