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Apple scommette sulla tecnologia Pixar per creare mondi virtuali per Vision Pro

L'Alliance for OpenUSD permette di muoversi in mondi tridimensionali

Apple ha svelato il suo tanto atteso auricolare Vision Pro, un dispositivo che apre le porte a mondi 3D immersivi di alta qualità. Tuttavia, dietro la magia di questa esperienza visiva si cela un aspetto fondamentale che spesso sfugge all’attenzione: la creazione di mondi 3D richiede un’enorme quantità di lavoro e sforzo da parte dei creativi e degli sviluppatori. Per questo motivo, Apple ha deciso di scommettere sulla tecnologia Pixar e ha fondato, con anche Adobe, Autodesk e Nvidia, l’Alliance for OpenUSD.

Apple scommette su Pixar per la realtà virtuale di Vision Pro

Apple, conscia dell’importanza di fornire un ecosistema di app e contenuti 3D di alta qualità per il suo auricolare Vision Pro, ha lanciato un appello a sviluppatori e creativi per contribuire a costruire un universo di esperienze tridimensionali. Per agevolare la creazione di questo tipo di contenuti, Apple ha stretto una collaborazione con un gruppo di giganti, dando vita a un’alleanza.

L’Alliance for OpenUSD, composta da colossi come Apple, Pixar, Adobe, Autodesk e Nvidia, si pone l’obiettivo ambizioso di standardizzare e sviluppare la tecnologia Universal Scene Description (USD), inizialmente ideata da Pixar. La portata di questa collaborazione va ben oltre la semplice condivisione di risorse. Mira a rivoluzionare il processo di creazione di contenuti 3D.

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Cos’è OpenUSD?

In parole povere, USD è un formato di file progettato per codificare scene 3D. Ma ridurre la sua complessità a una definizione così semplice sarebbe un errore. Nell’industria del cinema e dei giochi, la produzione di contenuti 3D richiede la manipolazione, l’archiviazione e la trasmissione di enormi quantità di dati, noti come “descrizione della scena”.

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Questa pipeline coinvolge una serie di applicazioni specializzate per diverse fasi del processo creativo. Che vanno dall’animazione alla modellazione, dall’illuminazione all’ombreggiatura e al rendering. Queste applicazioni solitamente utilizzano formati di descrizione della scena proprietari. Che spesso non sono compatibili tra loro e rendono difficile la collaborazione e la condivisione dei progetti.

USD risolve questa problematica consentendo agli strumenti 3D lungo la pipeline di comunicare tra loro. In altre parole, gli strumenti creativi possono interagire e lavorare su un’unica descrizione della scena. Permettendo ai creatori di collaborare in modo sinergico su una stessa scena o progetto. Le modifiche apportate a un aspetto dell’ambiente si riverberano automaticamente su tutte le parti correlate, rendendo il processo creativo più efficiente e riducendo al minimo gli errori di comunicazione.

La scommessa sulla tecnologia Pixar di Apple

Apple ha un interesse considerevole nell’ampia diffusione dell’adozione di OpenUSD. Se venisse ampiamente adottato dagli strumenti creativi, ciò potrebbe agevolare gli sviluppatori nella creazione più agevole di app 3D per il visore Vision Pro.

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Apple vuole creare un ecosistema capace di offrire app convincenti che spingano gli utenti a preferire i suoi visori rispetto a prodotti simili, come quelli di Meta. Specie se e quando Apple lancerà una versione del proprio visore più accessibile di Vision Pro.

Va notato che USD non è l’unico formato “standardizzato” disponibile, né costituisce un nuovo sviluppo. Tuttavia, è attualmente il favorito per diventare lo standard del settore, a differenza di formati concorrenti come Alembic. Questo per la sua flessibilità di adattamento a pipeline di sviluppo estremamente intricate. Numerose applicazioni standard nell’industria, come Autodesk Maya, Adobe Substance 3D e la piattaforma Nvidia Omniverse, già supportano USD. E queste stesse aziende hanno svolto un ruolo chiave nella sua standardizzazione.

Una standardizzazione in atto da anni

Apple ha iniziato a sperimentare con il formato USD già alcuni anni fa, quando il suo utilizzo era maggiormente concentrato nell’ambito cinematografico. Come ricorda The Verge, al WWDC 2018, l’azienda ha annunciato la creazione di un nuovo formato di file AR denominato USDZ, destinato a contenuti AR all’interno di applicazioni iOS come Messaggi e Safari.

In quel periodo, Apple stava già collaborando con Pixar, Adobe e Autodesk per la creazione di questo nuovo formato. Doptutto, il legame tra Apple e Pixar affonda le radici nel tempo, in parte grazie a Steve Jobs.

USD è stato in circolazione per un po’ di tempo. Pixar ha lanciato USD nel 2016, ma fin da prima c’erano speranze che diventasse lo standard dell’industria per la creazione di contenuti 3D. Ma sta sempre più prendendo piede, tanto che Nvidia lo paragona all’HTML per il metaverso.

Tuttavia, l’annuncio di martedì presenta alcune assenze notevoli: Meta, produttrice dei visori Quest, e il trio Google, Samsung e Qualcomm, attivo nello sviluppo di una nuova piattaforma XR. Invece Epic Games, che sviluppa l’usatissimo Unreal Engine, si dice “eccitata nel vedere la formazione” dell’Alliance for OpenUSD. Che potrebbe diventare il formato standard per i contenuti in realtà virtuale. Oppure no: resta da capire se Meta e gli altri assenti potranno fornire un’alternativa. Ma è su queste decisioni “tecniche” che si gioca il futuro del metaverso (anche se Apple non vuole chiamarlo così).

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Source
The Verge

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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