È un momento triste per chi come me è cresciuto nel mondo della fotografia con il mito della Photokina, quell’evento che ogni due anni ci faceva correre tutti a Colonia per scoprire le novità che il mercato fotografico stava per annunciarci. Ne ho vissute un certo numero e questo mi ha permesso anche di vederne, purtroppo, le problematiche sempre maggiori, che edizione dopo edizione sono diventate un peso troppo grande da sopportare per gli organizzatori.
Oggi, infatti, con un comunicato stampa è stata posta la parola fine anche a questa fiera. La scelta è indipendente, o forse non del tutto, dalla situazione Covid-19 che tanti problemi ha causato ad eventi di questo genere.
La Photokina chiude: i motivi di questa scelta
I motivi di questa scelta sono racchiusi nelle poche righe che troviamo in homepage sul sito di Photokina, che spiegano come l’evoluzione del mercato dell’imaging non abbia lasciato alcuna scelta se non quella di sospendere la fiera. La parola sospendere potrebbe anche lasciare aperti degli spiragli, ma al momento non riesco a vederne. Gerald Böse, presidente ed amministratore delegato di Koelnmesse (la società che gestisce la fiera di Colonia) ha dichiarato infatti che questa decisione è stata molto sofferta dopo ben 70 anni di storia, ma che analizzando con onestà la situazione non esistono più i presupposti per proseguire.
Questa sospensione, perché in fin dei conti è di questo che parla il comunicato stampa sa purtroppo di addio. È difficile immaginare, infatti, come possa rinascere un progetto come quello di Photokina, che negli ultimi anni stava già arrancando. L’ultima vera edizione è stata quella di settembre 2018 nella quale, però, erano già evidenti i primi acciacchi. Meno padiglioni, mancava la zona dedicata ai piccoli produttori che vendevano direttamente al pubblico e dove spesso e volentieri si facevano anche grandi affari con pochi euro. Non c’erano più stand che occupavano quasi un’intero padiglione, ma tutti i brand occupavano spazi molto più ridotti. Niente più eventi di gala, cene e feste, tutto era passato in sordina. Già quella del 2018 non era più la Photokina.
Il tentativo di rivoluzionare il format non ha funzionato
Per questo motivo gli organizzatori hanno studiato una rivoluzione: niente più appuntamento ogni due anni a settembre, ma un evento di più breve durata ogni anno. Però, pensare di riportare dopo pochi mesi aziende, giornalisti e pubblico a Colonia è stato il primo azzardo. Infatti inizialmente la nuova formula di Photokina sarebbe dovuta andare in scena a maggio 2019. Le aziende, probabilmente per questioni economiche, ma anche di mancanza di prodotti interessanti da lanciare sul mercato a così breve distanza dalla precedente edizione, erano riluttanti. In molte avevano declinato l’invito a partecipare. Non proprio il miglior modo per iniziare, quindi si decise di far slittare tutto di un anno. Torniamo così a questo maledetto 2020, al nuovo rinvio, questa volta a causa Covid-19 e poi alla notizia odierna.
Pensare che la più importante fiera di fotografia al mondo, insieme al CP+ di Yokohama, non avrà più luogo è strano, considerando che oggi, molto più che negli anni d’oro di questa manifestazione, si utilizzano le immagini per comunicare. Tutti facciamo fotografie, perché tutti abbiamo una fotocamera sempre in tasca grazie ai nostri smartphone. Il mercato però dice altro e in questi contesti il mercato fa la differenza. La situazione generale non era più compatibile con un evento come la Photokina e nonostante gli sforzi per cercare di mantenere un livello adeguato, si è giunti a questa conclusione.
Anche la German Photo Industry Association, che era tra i partner organizzativi di Photokina, tramite il suo presidente ha voluto ricordare i 70 anni di questa fiera, che chiude, forse, per sempre.