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L’app Immuni potrebbe arrivare entro 15 giorni

Pubblicato il codice sorgente e l'icona ufficiale

L’app Immuni per il tracciamento contagi da coronavirus dovrebbe arrivare entro la prima decade di giugno. Ad annunciarlo il viceministro della salute Pierpaolo Sileri.  Nel frattempo il Ministero dell’Innovazione ha pubblicato sulla piattaforma Github il codice sorgente dell’applicazione, sia per iOS che per Android. Il Software sarà ”libero e aperto”.

App Immuni in dirittura d’arrivo

Sembra sia tutto pronto, o quasi. Entro la prima decade di giugno la famosa app tracciamento contagi da coronavirus, Immuni, dovrebbe essere disponibile all’installazione sui nostri smartphone Android ed iOS. In un’intervista a Radio24, il viceministro della salute Sileri ha affermato: Immuni arriva in 10-15 giorni. Immagino che per la prima decade di giugno. È un tracing importantissimo che quando sarà attivo darà importanti diffusioni su tracciamento e diffusione della malattia“.

Nella giornata di ieri il ministero dell’innovazione, dopo aver rilasciato gli screenshot dell’applicazione, ha mostrato anche l’icona ufficiale ed i codici sorgente. Sulla piattaforma per sviluppatori GitHub è possibile consultare questi ultimi e tutti i documenti sul funzionamento dell’applicazione. Troviamo quattro link chiamati immuni-documentationimmuni ci-schedulerimmuni app-android e immuni app-ios (la parte relativa ai codici sorgente).

app immuni coronavirus

Apple e Google hanno rilasciato nei giorni scorsi l’aggiornamento dei loro sistemi operativi che faciliterà lo scambio di informazioni tra device Android ed iOS. Hanno così dato il via libera alle ultime fasi pre-lancio ufficiale delle diverse varianti dell’app di tracciamento contagi.

Immuni come funziona?

Immuni utilizzerà il framework di Apple e Google per le notifiche e lo scambio dati tramite bluetooth a bassa energia, e non utilizzerà il GPS. Non verrà mai condiviso nessun dato personale del proprietario dello smartphone con Immuni installata.

Immuni caricherà nel suo sistema soltanto informazioni di natura tecnica ed epidemiologica, utili al Sistema Sanitario Nazionale. Ad esempio: il giorno in cui è avvenuta l’esposizione al virus, la durata dell’esposizione, la distanza tra gli utenti durante l’esposizione e la provincia di residenza. Ciò permetterà al Ministero della Sanità di gestire al meglio le risorse necessarie per le cure, e capire in quale zona sono utili più posti letto e più terapie intensive.

Nel caso in cui una persona sia positiva al tampone, può decidere di inviare i suoi dati sulla positività al server per allertare coloro con cui è stato in contatto. Con questa operazione ottiene anche una stima di quale possa essere l’indice di contagiosità. 

immuni appPrivacy: le parole del garante che rassicurano

Il Garante per la Privacy, Antonello Soro, ha parlato dell’ App Immuni durante un’audizione nella Commissione parlamentare per la semplificazione. “In queste ore sta per arrivare al Garante per la privacy la documentazione relativa alla valutazione di impatto sulla privacy sulla quale dovremo esprimerci. Allo stato la norma trasmessa dal governo al Parlamento risponde alle richieste che avevamo fatto in merito alla scelta volontaria. Non è prevista, inoltre, la geolocalizzazione, che è un altro elemento che avevamo sconsigliato anche perché meno efficace. Una serie di interlocuzioni avvenute in queste settimane dovrebbero essere servite a rimuovere i dubbi e dovrebbero consentirci di consigliare agli italiani di scaricare l’app. Lo decideremo comunque nei prossimi giorni”.

Immuni App: posso usarla su ogni smartphone?

La risposta al momento è purtroppo un no. Per i dispositivi dotati di sistema operativo iOS, sarà necessario avere a bordo la versione 13.5 di iOS. Le versioni precedenti non visualizzeranno Immuni su AppStore e non potranno scaricarla, a chi possiede iOS 13 ma non l’ultima versione, verrà chiesto di eseguire un aggiornamento.

immuni app L’app Immuni per Android funzionerà invece su tutti i dispositivi smartphone e tablet la versione del sistema operativo Android a partire da Android 6 Marshmallow. Tuttavia è importante che i Google Play Services siano aggiornati alla versione 20.18.13 o superiore.

 

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Livio Marino

Sangue siciliano, milanese d'adozione, mi piace essere immerso in tutto ciò che è tech. Passo le giornate dando ordini ad Alexa, Google ed al mio cane, Maverick.

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