ArianeGroup ha annunciato a fine gennaio il progetto del mini-lanciatore Maia, che permetterà ai Paesi dell’Europa di lanciare in orbita carichi in maniera sostenibile. Ma con le tensioni inaudite con Roscomos, l’agenzia spaziale russa, il progetto assume un valore ancora più fondamentale.
Il mini-lanciatore Maia diventa fondamentale per l’Europa
Già a gennaio la proposta di ArianeGroup, joint venture di Airbus e del gruppo francese Safran, aveva suscitato diversi commenti positivi. Un modo per rilanciare in Europa la space economy a livello strutturale, senza dover dipendere da altri Paesi per i lanci in orbita.
Ma potrebbe diventare presto una necessità, come spiega Morena Bernardini, vicepresidente Strategia e innovazione di ArianeGroup a Wired Italia. “La nostra società controllata, Arianespace, si è espressa sull’argomento ricordando la decisione unilaterale di Roscosmos di ritirarsi dallo spazioporto europeo di Kourou e di sospendere tutti i lanci Sojuz dal Centro spaziale europeo. Arianespace è in stretto contatto con i suoi clienti e le autorità francesi ed europee per valutare al meglio tutte le conseguenze di questa situazione e sviluppare soluzioni alternative”.
Dopo il ritiro dalla collaborazione con OneWeb (che ha usato i razzi della rivale SpaceX per volare in orbita), la collaborazione russa nello spazio scende ai minimi storici. Anche progetti scientifici come l’esplorazione di Marte e il lavoro sulla Stazione Spaziale Internazionale stanno risentendo dello scontro con Roscosmos dopo l’invasione dell’Ucraina.
Oltre l’emergenza, un grande potenziale economico
Ma le azioni di ArianeGroup e più in generale della space economy europea non sono reazionarie. La posizione russa sottolinea l’importante di un movimento dal grande potenziale economico, oltre che strategico. Thierry Breton, commissario dell’Unione europea al Mercato interno, difesa, industria e spazio, spiega: “l’Europa è in piena espansione, con nuovi operatori privati che stanno cambiando il modello di business, integrando grandi industrie, pmi ed ecosistemi digitali. Bisogna liberare questo potenziale e il 2022 sarà l’anno di svolta”.
Oltre a Maia, che può trasportare fino a 500 kg per poi essere riutilizzato oppure 1500 senza il recupero del missile, ci sono altri progetti di lanciatori. Come Ariane 6 che arriva fino a 15 tonnellate e Vega E che può arrivare a 3. Dai satelliti alle missioni spaziali di ogni tipo, l’Europa sta provando a ritagliarsi uno spazio più centrale, anche con i privati. Vi consigliamo ancora una volta di dare una lettura all’intervista pubblicata da Wired a Morena Bernardini. Per enfatizzare che il futuro economico europeo passa anche dallo spazio.
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