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Netatmo e smart home: Italia molto più avanti di quanto si pensi

Netatmo e smart home: Italia molto più avanti di quanto si pensa

Netatmo, azienda francese di successo nel settore della domotica, ha realizzato un’indagine sugli italiani. In occasione del decimo anniversario della fondazione, la compagnia ha così analizzato il rapporto tra italiani e smart-home, osservando che siamo molto più evoluti in questo ambito rispetto a quanto si creda.

La storia di Netatmo

10 anni dopo la fondazione di Netatmo da parte di Fred Potter, l’azienda è quanto mai sana. Nel 2020 Netatmo ha registrato una crescita in doppia cifra dal punto di vista delle vendite. Il primo prodotto arrivato sul mercato è stata la Stazione Meteo Intelligente, nel 2012, e da allora tutti i dispositivi lanciati sono stati accomunati dalla semplicità d’uso e dal design.

L’azienda si è affermata nella creazione di dispositivi per la domotica a 360 gradi, vendendo prodotti smart per il riscaldamento domestico, il meteo, il controllo dell’aria e la videosorveglianza. Negli ultimi anni Netatmo si è focalizzata molto su quest’ultima categoria, in seguito alla crescente attenzione verso la privacy e la sicurezza.

La compagnia ha anche lanciato una linea di soluzioni professionali “with Netatmo“, sviluppata in collaborazione con altri importanti brand della domotica. Nel 2018 Netatmo è entrata a far parte del gruppo Legrand, che vede in Bticino il massimo esponente italiano.

Italiani e smart home

L’indagine realizzata ha evidenziato dati molto interessanti. Il 64% degli italiani tra i 25 e i 55 anni possiede un dispositivo smart in casa, mentre solo il 4% non sa cosa siano. Questo risultato è piuttosto omogeneo in tutte le zone del Paese.

6 italiani su 10 possiedono un altoparlante, mentre 4 su 10 un dispositivo di illuminazione. I giovani sono particolarmente attenti ai prodotti per la qualità dell’aria e per l’esterno. Più di un italiano su 3 inoltre possiede un dispositivo per il riscaldamento.

Tra chi è contrario a questi prodotti, il 40% dichiara di essere preoccupato ai costi, il 25% sceglie di non acquistare questi dispositivi per motivi di privacy, mentre il 6% rinuncia per problemi di installazione.

Ciò che emerge, nel complesso, è che tra gli italiani è forte la voglia di migliorare il comfort e la sicurezza di casa tramite l’automazione, sempre con un occhio attento alla sostenibilità. La pandemia, costringendo gli italiani nelle proprie abitazioni per molto tempo, li ha spinti ad essere più concentrati su questi temi.

netatmo grafico

Le conclusioni del fondatore di Netatmo

Fred Potter, fondatore di Netatmo, ha così commentato quanto osservato tramite l’indagine:

“I risultati dell’indagine confermano un’idea che ho da tempo, ovvero che gli italiani sono un popolo molto entusiasta dei prodotti per la smart home. La pandemia ha inciso sicuramente sulle abitudini dei nostri utenti, ma allo stesso tempo ha messo in luce una grande necessità di comfort domestico. Per questo motivo sono sicuro che la percentuale di persone che si affideranno a soluzioni smart aumenterà nel prossimo futuro. Noi di Netatmo continueremo ad impegnarci per seguire al meglio i trend del mercato in costante evoluzione”.

Potter si è poi pronunciato sul futuro del settore, stimando che entro 10 anni l’85% delle persone avrà un dispositivo smart home. I temi su cui bisogna puntare sono di certo la privacy dei dati del cliente e il consumo energetico, in ottica di sostenibilità ambientale ed economica.

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Comunicato Stampa

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