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Ford Mustang: dal 1964 ad oggi sempre più potenti e aggressive

Dopo aver parlato delle più belle e famose muscle car americane nella rubrica Auto for Dummies, oggi ne ricordiamo una in particolare. La più iconica, aggressiva e venduta di sempre: Ford Mustang. Il 17 aprile 1964 questo bolide dal muso lungo nasceva per soddisfare la cosiddetta baby boomers generation, ovvero tutta quella serie di giovani nati subito dopo la seconda guerra mondiale. Un’economia in crescita, voglia di riscatto ed un mercato del lavoro in grado di far togliere qualche sfizio a molti.

I giovani americani, e non solo, erano pronti ed una geniale idea di marketing riuscì a cogliere appieno i bisogni e i sogni di questa generazione. Un fascino muscolare e le alte prestazioni, il tutto ad un prezzo popolare, hanno velocemente monopolizzato il mercato. Ford Mustang, visto i bassi costi di produzione, è rimasta una delle vettura dal più alto margine di profitto, sia per la casa produttrice stessa che per i diversi concessionari e rivenditori.

Ford Mustang I: gli albori

La Mustang I, la prima serie prodotta dal 1964 al 1973 montava un “onesto” 2.8 litri da 105 cavalli. Oggi sembrano pochi ma per l’epoca portare una vettura ad oltre 150 Km/h non era cosa da poco in ambito non competitivo. Inizialmente il nome scelto per questa vettura doveva essere “Cougar” (giaguaro) ma il simbolo vincente fu quello del cavallino, probabilmente sull’onda della sfida alle vincenti Ferrari dell’epoca.

Mustang, come il possente cavallo delle praterie americane; un’indomabile quattro ruote costruita sul telaio della Ford Falcon, appositamente modificato per arrivare a produrre le varianti rodaster, hardtop coupé, convertibili e fastback.

Con meno di 2’500 dollari era tutto possibile. Certo le finiture non erano paragonabili ai modelli europei ma la robustezza e l’affidabilità complessive hanno contribuito alla longevità della Ford Mustang tanto da farla arrivare all’attuale sesta serie. Da considerare inoltre l’alta qualità di tutti gli accessori opzionali e le varianti delle componenti tecniche (ad esempio l’ampia gamma di motorizzazioni a disposizione).

Tutto inizio sotto la guida di Lee Iacocca; ai vertici al tempo c’era McNamara (personaggio fondamentale nella storia politica ed economica americana nella seconda metà del ‘900). Iacocca ebbe il via libera al progetto nel 1962 con diciotto mesi di vincolo per definire completamente quella che sarebbe poi diventata la Ford Mustang. Il budget utilizzato fu minore del previsto, come anche il tempo dedicato al progetto (solo cento giorni). Grazie ad alcune innovazioni tecnologiche ed una rivisitazione ad-hoc del telaio della Falcon il prodotto finale è stato un enorme successo.

Spendendo qualcosa in più l’acquirente poteva ottenere tutta una serie di optional che sulle auto dell’epoca non era possibile avere in blocco su una vettura di quel tipo: differenziali auto-bloccanti, aria condizionata, freni a disco anziché a tamburo, console centrale, tetto in vinile, impianti radio e molto altro.

Già il primo giorno furono ben 22’000 le prenotazioni e nel corso del primo anno furono vendute oltre 400’000 unità. La campagna di marketing contò il lancio su ben tre televisioni nazionali americane e, nonostante l’indole sportiva fosse associata in genera all’universo maschile, la Ford Mustang fu pensata originariamente per un pubblico femminile, contando anche diverse sponsorizzazioni su riviste rivolte al gentil sesso.

E’ tempo di cambiamento

Un grandissimo successo per la Mustang I, tanti i cambiamenti nella serie come il passaggio dai generatori in corrente continua a quelli in corrente alternata e le modifiche ai propulsori, sempre più potenti. Nel 1967 vinse il premio Motor Trend Car, inaugurando pochi anni dopo la seconda generazione Ford Mustang II.

Vita breve per questa generazione: tante risorse spese per migliorare le rifiniture interne tralasciando dettagli come dimensioni, peso e potenza; dettagli indimenticabili della Mustang. Il classico muso in stile Lincoln Continental si era ristretto, un po’ come un lavaggio sbagliato in lavatrice, e le prestazioni erano calate parecchio. Furono introdotti per la prima volta motori 4 cilindri e nel complesso la vettura sembrava un po’ meno “speciale”.

Fortunatamente, non ci volle molto per la terza serie, prodotta a partire dal 1979 sotto la guida di Jack Teniac. La gamma Mustang GT fu gioiosamente reintrodotta e le alte prestazioni riportarono il dovuto successo. Non sono mancati anche i restyling all’interno delle diverse serie: ricordiamo un rallentamento delle vendite intorno alle fine degli anni ’80. Ford annuncio l’interruzione della produzione in favore del nuovo modello Probe ma un’ulteriore chance in favore della Mustang ebbe successo superando le più rosee aspettative.

Arrivano poi gli anni ’90 ed i conseguenti cambiamenti di stile. Molte le modifiche al design della Mustang III: dopo 14 anni Ford Mustang ha subito una delle più importanti rivisitazioni nel design grazie a Patrick Schiavone. Non solo estetica: motore ed impianto frenante potenziati ma le linee e l’aggressività storicamente scolpite nella carrozzeria si stavano pian piano allontanando; tutto questo prima del restyling.

Nonostante le Mustang anni 90 non siano tra le più considerate, Ford ottenne un terzo riconoscimento come auto dell’anno. Ricordiamo il famoso concept Cobra R 6.1 litri da 350 cavalli in grado di portare questo bolide da 0 a 100 Km/h in soli 5,7 secondi.

Dal 2004 le Ford Mustang hanno ampiamente ripreso lo spirito originale. La quinta serie (2004-2014) e l’attuale sesta serie continuano a vendere e non poco. Una storia fatta di modelli speciali, tra cui ricordiamo la Mustang GT 390, un mostro da 320 CV supportato da un V8 6’400 cm3 utilizzato nel film Bulli con Steve McQueen nel 1968. Non ci resta che sperare di vedere un’ulteriore settima serie e, perché no, una svolta generazionale elettrica.

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Federico Marino

Amante dei motori, specie quelli grossi e rumorosi, appassionato di tecnologia e di tutto ciò che è scientifico e innovativo. Studente in ingegneria energetica, tento di sopravvivere al caos della Grande Milano con una piccola reflex, rock 'n 'roll sempre in cuffia e tanti buoni propositi!

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