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Levi’s utilizzerà i modelli virtuali generati dall’intelligenza artificiale

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L’intelligenza artificiale arriva anche nel settore dei jeans grazie a Levi’s, storica azienda che ha deciso di utilizzare i modelli virtuali creati della startup Lalaland.

Levi’s utilizzerà i modelli virtuali di Lalaland

L’obiettivo è quello di rendere l’esperienza di shopping online il più inclusiva possibile. Infatti, attualmente la maggior parte dei capi è visionabile solo indosso a un modello o a una modella con strutture fisiche standard. Nelle intenzioni di Levi’s e Lalaland, invece, vi è quella di creare una schiera di modelli digitali che tengano conto, grazie a una serie di algoritmi a sostegno dell’intelligenza artificiale preposta, delle varie differenze corporee, taglia, età e colore della pelle.

In questo modo tutti, minoranze incluse, potranno sentirsi maggiormente rappresentati. Attualmente l’implementazione dei modelli virtuali nel circuito online Levi’s è ancora in fase di rodaggio, ma nel corso dell’anno dovremmo riuscire a vedere i primi risultati della partnership fra l’azienda americana e Lalaland.

Il potere dell’intelligenza artificiale

Naturalmente sono non pochi i dubbi e i timori sorti di fronte a quest’annuncio: i modelli in carne e ossa andranno progressivamente sostituiti dall’intelligenza artificiale?

Da questo punto di vista possiamo tirare un sospiro di sollievo, almeno per il momento: Amy Gershkoff Bolles, manager di Levi’s, ha dichiarato che i modelli umani continueranno a essere ingaggiati dall’azienda.

Eppure i timori che l’A.I. possa andare a colpire anche nel settore della moda non è del tutto privo di fondamento. Per esempio possiamo citare Deep Agency, agenzia di modelli virtuali a pagamento che offre anche la possibilità di creare un proprio gemello virtuale da impiegare come meglio si crede.

Inoltre è innegabile anche il grande successo che diverse intelligenze artificiali stanno riscuotendo sul web: Shudu Gram e Miquela Sousa sono solo alcuni tra i più celebri nomi delle A.I. impiegate nella moda.

Non dovrebbe sorprendere, quindi, questo clamore enorme delle intelligenze artificiali: nonostante il recente blocco in Italia di ChatGPT, nel resto del mondo le A.I. continuano a essere studiate e implementate, arrivando a toccare i campi più disparati, passando dalla scienza fino ai social media.

E parlando proprio di questi ultimi potremmo pensare a Snapchat, che già da non molto ha integrato nella propria piattaforma un sistema di prova virtuale per indossare abiti e oggetti come se ci si trovasse in un camerino fisico.

Il cammino delle intelligenze artificiali è appena iniziato e chissà quali altre novità ci verranno svelate nel corso del tempo.

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