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Arcade Story: restaurare la passione

Scopriamo l'associazione tutta italiana che restaura i cabinati dei videogiochi arcade degli anni '70 e '80

Il mondo dei videogiochi si trova, in questo momento, in una fase di transizione importante in cui una nuova generazione di console e di titoli si appresta ad approdare sul mercato promettendo una rivoluzione tecnologica mai vista prima. In questo clima di fermento che volge lo sguardo al futuro, c’è una fetta di giocatori e di mercato, che continua a onorare il glorioso passato dei videogiochi degli anni ’70, ’80 e ’90. Tra questi troviamo Arcade Story!

Per conoscere di più il mondo e il percorso di Arcade Story abbiamo avuto il piacere di intervistare Michele Colucci, una delle menti dietro il progetto.

Che cos’è Arcade Story?

Arcade Story è un’associazione culturale nata nel 2017 da un gruppo di appassionati di videogiochi arcade e assidui frequentatori delle sale giochi. Antonio Nati, Andrea Genovese, Andrea Vesnaver e Michele Colucci sono i nomi dietro a questo ambizioso progetto che mira a mantenere vivo l’interesse per i cabinati originali e riportare, in epoca contemporanea, lo spirito di aggregazione delle sale giochi di un tempo.

Il termine “Sala giochi“, che oggi indica luoghi di scommesse con macchine da Video Poker, Slot Machine e altri giochi d’azzardo, fino a 30 anni fa e oltre indicava un concetto ben diverso. La Sala giochi era il luogo dove i giovani e gli appassionati si incontravano per godere di quello straordinario medium che era il videogioco. In un’epoca in cui le console e il concetto dell’Home Entertainment non erano così sviluppati, era l’unico modo per provare le ultime novità a 8-bit.

Per i più giovani, le sale giochi erano infatti piene di grandi postazioni di gioco, a gettoni o a monete, inserite all’interno di un cabinato. Ognuno aveva una propria decorazione a seconda del videogioco, da classici disegni a piccole opere d’arte, con cabinati rimasti nella storia per originalità e complessità. Arcade Story è una delle poche realtà italiane che mira a divulgare la cultura arcade attraverso la messa in funzione dei cabinati inediti in Italia.

L’Arte nell’Arte

Sin dalla sua nascita Arcade Story ha iniziato ad importare dall’America i videogiochi arcade originali delle software house più famose come Nintendo, Atari, Capcom e tante altre. Le versioni americane o giapponesi, presentavano infatti delle varianti o dei modelli che non hanno mai raggiunto l’Europa. Tra questi casi troviamo Tapper, l’iconico videogioco dell”83 in cui bisognava servire da bere agli avventori del pub. La versione americana del gioco mostrava sullo sfondo della schermata principale il nome di una nota marca di birra, cancellata nella versione europea.

Altre particolarità che l’Europa non ha mai visto, riguardano i cabinati arcade più inusuali come quello di Wacko. Si tratta di un videogioco d’azione caratterizzato dalla presenza di una trackball sul cabinato, una semisfera che faceva muovere il bizzarro Kapt’n Krooz’r. Le curiosità del mondo dei videogiochi arcade sono moltissime e Arcade Story vuole farle conoscere alle nuove generazioni per conservare il ricordo dei titoli che hanno fatto la storia.

Gli obbiettivi raggiunti

Negli anni, Arcade Story è riuscita a restaurare, riprodurre e personalizzare più di 1000 cabinati per privati o aziende. Quella che è iniziata come una passione di Antonio Nati, tra i fondatori dell’associazione, è diventata oggi una grande realtà che è riuscita a portare i propri frutti a numerosi eventi in giro per l’Italia. L’associazione era presente infatti al Nerdshow di Bologna, a Cuneo e al Modena Comics dove hanno permesso a tantissimi videogiocatori e curiosi di fare un tuffo nel passato.

Quello che caratterizza Arcade Story è infatti la volontà di condividere la passione per questo mondo ancora così attuale, prioritaria rispetto al mero guadagno. Il sogno è quello di far si che il fenomeno del retrogaming, accresciuto dalle mini console retrò, non sia una moda del momento ma che perduri nel tempo. Utilizzare un cabinato non significa solo “giocare ad un videogioco” ma rappresenta una vera e propria esperienza emotiva.

Alcuni committenti o clienti, desiderano infatti che determinati cabinati vengano sì ristrutturati ma senza “nascondere” i segni del tempo, quali i pugni dati dai giocatori o le sigarette spente sul legno. Marchi inconfondibili che ci raccontano di un’epoca che non esiste più ma che non deve essere dimenticata.

La sala giochi di Arcade Story

Uno degli obiettivi dell’associazione si realizza proprio in questi giorni. Dalle ore 14:00 di Sabato 27 Giugno, aprirà infatti la sala giochi di Arcade Story con tantissimi cabinati originali, flipper e console da provare. Con solo 10 euro avremo la possibilità di vedere e sentire il profumo dei videogiochi arcade d’oltre oceano.

Le passioni che superano la prova del tempo

Quello di Arcade Story è un grande esempio di come il passato continui a fare parte del nostro presente. In un oggi fatto di avanzate tecnologie, qualità video 4K e realtà virtuale, anche il legno, il tubo catodico e i grossi Joystick riescono a stimolare un folto gruppo di giocatori interessati più alle emozioni che uno strumento riesce a dare piuttosto che al suo livello tecnologico.

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Daniele Cicarelli

Indigente giramondo con la grande passione per i videogiochi, l'Arte e tutte le storie Fantasy e Sci-Fi che parlano di mondi alternativi senza zanzare. Fermo sostenitore dell'innovazione, del progresso tecnologico e della superiorità del Tipo Erba. Dalla parte dei Villains dal 1991.

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