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Norma Ue sull’intelligenza artificiale: chiedere il risarcimento danni sarà più facile

Due nuove proposte di legge

In altri articoli ci siamo posti il non banale problema giuridico della responsabilità in caso di incidenti di auto a guida autonoma. Che non è semplice suddividere tra il pilota (o comunque chi sta al posto di guida), l’azienda che produce la vettura e quella che ha messo a punto il software di guida.

La risposta potrebbe arrivare dalla recente proposta Ue sull’intelligenza artificiale, che aggiorna le norme sulla responsabilità oggettiva e sulla possibilità da parte degli utenti di chiedere il risarcimento danni.

Non saranno coinvolte solo le automobili a guida autonoma ma anche, ad esempio, i droni e i servizi di consegna.

La Commissione Ue ha pubblicato nella giornata di mercoledì 28 settembre una nota in cui esplicita di avere avanzato due proposte per adeguare le norme in materia di responsabilità all’era digitale, all’economia circolare e all’impatto ambientale.

Le proposte di legge sono dunque due: una direttiva (riveduta) sulla responsabilità sui prodotti difettosi, che ora include quelli digitali, e una direttiva sulla responsabilità da intelligenza artificiale.

unione europea

Ue e prodotti digitali difettosi: nuove norme

La prima direttiva si propone di ammodernare le norme vigenti in materia di responsabilità oggettiva dei fabbricanti per prodotti difettosi.

Le norme rivedute garantiranno la certezza del diritto alle imprese, che potranno quindi investire in prodotti nuovi e innovativi. E soprattutto permetteranno alle vittime di ottenere un equo risarcimento per i danni causati da prodotti difettosi, compresi i prodotti digitali e ricondizionati.

In questo senso saranno contemplati risarcimenti “per i danni causati da prodotti come robot, droni o sistemi di domotica, diventati non sicuri in seguito ad aggiornamenti del software, dei servizi di IA o dei servizi digitali necessari al funzionamento dei prodotti stessi, nonché quando i fabbricanti non rimediano alle vulnerabilità esistenti in termini di cybersicurezza.”

Maggiore equità

La direttiva sui prodotti difettosi mira inoltre a consentire ai consumatori che subiscano danni causati da prodotti non sicuri importati da paesi terzi di esigere un risarcimento dall’importatore o dal rappresentante del fabbricante nell’UE.

Sarà anche introdotta una maggiore flessibilità nei termini per la presentazione dei reclami. E si alleggerirà l’onere della prova per i danneggiati in casi complessi, come quelli riguardanti appunto l’intelligenza artificiale.

Ue e intelligenza artificiale: cosa cambia

Più sottile la seconda direttiva, che riguarda la responsabilità da intelligenza artificiale.

Qui infatti, per la prima volta, la Commissione propone un’armonizzazione mirata delle norme nazionali in materia di responsabilità per l’intelligenza artificiale, rendendo più snella la possibilità di ottenere risarcimenti da parte di chi ha subito danni connessi all’IA.

Le nuove regole permetteranno a chi ha subito danni causati da prodotti o servizi basati sull’intelligenza artificiale di beneficiare degli stessi livelli di protezione di cui godrebbe se i danni fossero riconducibili a qualsiasi altra circostanza.

Norme più uniformi

La direttiva ha lo scopo di stabilire norme uniformi per l’accesso alle informazioni e, anche qui, l’alleggerimento dell’onere della prova per danni causati dai sistemi di intelligenza artificiale.

Saranno armonizzate alcune norme per le azioni che esulano dall’ambito di applicazione della direttiva sulla responsabilità per danno da prodotti difettosi, quando il danno sia causato da un comportamento scorretto.

Sarà ad esempio agevolato l’ottenimento di un risarcimento da parte delle persone vittime di discriminazione nel corso di un processo di assunzione che comporta l’uso di tecnologie basate sull’intelligenza artificiale.

Le proposte della Commissione dovranno ora essere adottate dal Parlamento europeo e dal Consiglio. 

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Le dichiarazioni

La Vicepresidente per i Valori e la trasparenza Věra Jourová ha dichiarato: “Vogliamo che le tecnologie dell’intelligenza artificiale prosperino nell’UE, e perché questo sia possibile occorre che le persone abbiano fiducia nelle innovazioni digitali. Con la proposta odierna sulla responsabilità civile per l’intelligenza artificiale diamo ai consumatori strumenti di ricorso in caso di danni da essa causati, affinché possano beneficiare dello stesso livello di protezione di cui godono nel caso delle tecnologie tradizionali, e garantiamo la certezza del diritto per il nostro mercato interno.”

Il Commissario per il Mercato interno Thierry Breton ha detto: “La direttiva sulla responsabilità per danno da prodotti difettosi è da quarant’anni una pietra angolare del mercato interno. La proposta odierna la renderà adatta a rispondere alle sfide dei decenni a venire. Le nuove norme terranno conto delle catene globali del valore, promuoveranno l’innovazione e la fiducia dei consumatori e garantiranno una maggiore certezza del diritto per le imprese che partecipano alla transizione verde e digitale.”

 E il Commissario per la Giustizia Didier Reynders: “Nel tenere presente l’enorme potenziale delle nuove tecnologie, dobbiamo sempre garantire la sicurezza dei consumatori. Disporre di adeguate norme di protezione per i cittadini dell’UE costituisce la base per la fiducia dei consumatori e quindi per il successo dell’innovazione. Le nuove tecnologie come i droni o i servizi di consegna gestiti dall’IA possono funzionare solo se i consumatori si sentono sicuri e protetti. Oggi proponiamo norme moderne in materia di responsabilità che risponderanno precisamente a questa esigenza. Stiamo adattando il nostro quadro giuridico alle realtà della trasformazione digitale.”

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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