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La recensione di MacBook Pro M4: cosa è cambiato?

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Se mettessimo di fronte a voi un MacBook Pro M4 e un MacBook Pro con M3 avreste serie difficoltà a capire quale è uno e quale è l’altro. Ed è legittimo perché ad una prima occhiata non cambia praticamente nulla: stesse dimensioni, stesse porte, stessi materiali… Insomma, paiono quasi lo stesso laptop ma non è affatto così. Cerchiamo quindi di capire cosa cambia e se ha senso acquistare il nuovo arrivato.

La recensione di MacBook Pro M4

Il nome vi suggerisce la modifica più evidente: a bordo c’è un processore M4. O meglio, quello che abbiamo provato noi monta un M4 standard ma in realtà potete acquistarlo anche con i chip M4 Pro e M4 Max. Prima però di arrivare a quella che vi confermiamo essere la novità più importante cerchiamo di capire che altro cambia, perché qualcosina effettivamente cambia.

Cosa cambia nel design?

Ci sono due novità e la prima riguarda le porte.
Mentre nella precedente generazione avevamo la terza USB-C con supporto Thunderbolt 4 solo nei modelli Pro e Max ora la troviamo anche sul modello “base”. E sì, le virgolette sono d’obbligo visto che stiamo comunque parlando di una workstation di alto livello.
Ma torniamo alle porte perché i modelli M4 Pro e Max ora supportano lo standard Thunderbolt 5 che gli permette di gestire monitor esterni in 8K, il che significa che continuano ad avere una marcia in più ma è una marcia diversa da quella dell’anno scorso.

La seconda novità invece riguarda il display, che è lo stesso.
Pare un controsenso ma lasciateci spiegare. Il nuovo MacBook Pro M4 monta sempre un pannello da 14,2 pollici, che è sempre un mini-LED, che si chiama sempre Liquid Retina XDR e che ha sempre la stessa risoluzione, la stessa luminosità XDR, lo stesso refresh rate a 120 Hz… Tutto uguale. E va bene così perché lo schermo del MacBook Pro continua ad essere uno dei migliori in commercio, bellissimo quando usufruite di contenuti video e utilissimo se vi capita di fare un po’ di montaggio video con relativa color correction.

Quindi cosa cambia? La finitura Nanotexture per la riduzione dei riflessi, che però non è presente di default ma richiede una spesa aggiuntiva di 170 €. Non pochi ma giustificati dall’ottima resa: sparando un faretto LED sul display dell’M4 e dell’M3 la differenza è evidentissima.
Non ci sentiamo però di consigliarla universalmente a tutti quanti: per noi la spesa ha senso solo se lavorate spesso in ambienti molto illuminati o addirittura all’aperto.

Il processore M4

La differenza più importante, ve l’abbiamo anticipato, è rappresentata dal processore con l’M4 “base” dotato di una CPU a 10 core, una GPU sempre a 10 core, un Neural Engine a 16 core e 120 Gbps di banda di memoria. Di contro l’M3 “base” si fermava a 8‑core per la CPU, con una GPU a 10 core, un Neural Engine a 16 core e 100 Gbps di banda di memoria.

Tutto questo si traduce in performance di altissimo livello, cosa che rende davvero difficile mettere MacBook Pro M4 in crisi in uno scenario d’uso reale. Persino di fronte a Adobe Premiere Pro con montaggi di alto livello l’abbiamo visto sicuro di sé stesso in ogni fase nonostante avessimo aperto contemporaneamente molti alti programmi incluso After Effects.
Purtroppo non avevamo a disposizione un M3 per effettuare un confronto alla pari ma a parità di timeline su Premiere Pro l’abbiamo visto esportare un video in 4K in 3 minuti e 47 contro i 3 minuti e 9 di un M3 Pro che dalla sua ha una CPU a 12 core, una GPU a 18 core e 150 Gbps di banda di memoria.

Da notare poi c’è la costanza nelle prestazioni: benchmark alla mano M4 dà tutto quello che ha sempre in maniera costante, senza cedere e mostrare rallentamenti o cali di performance.

Ottima anche la gestione del raffreddamento con le ventole che rimangono sempre discrete e la temperatura ampiamente sotto controllo, con la parte alta della scocca che si scalda appena appena.

Tutto questo nella pratica vi permette di gestire video, editing fotografico, grafica e anche rendering di elementi tridimensionali. Naturalmente più sono gravosi i compiti che dovete fare più vi suggeriamo di valutare configurazione più impegnative. Ad esempio, il nostro M3 Pro è ottimo per montare anche video molto lunghi e abbastanza complessi con clip in 4K, più tracce di audio e video, grafiche, musiche, color correction e così via. Se invece vi date al 3D senza un domani, forse il Max è la scelta migliore. 
Di base però MacBook Pro con M4 fa già parecchio e lo fa molto bene.

A prova di Apple Intelligence | Recensione MacBook Pro M4

Inutile dire che MacBook Pro M4 nasce per essere a prova di Apple Intelligence, che da noi dovrebbe arrivare nella primavera del 2025.

Abbiamo naturalmente fatto qualche esperimento cambiato regione e lingua nelle impostazioni del laptop, cosa che non vi consigliamo di fare perché il fatto che funzioni in inglese significa che molte feature diventino meno utili. Ad esempio, gli strumenti per la scrittura richiedono testi in inglese quindi l’abbiamo sperimentato su email che avremmo già dovuto mandare in inglese ma sono inutili se dovete scrivere un testo come questa recensione.

Lo stesso vale per Siri: cambia il design e soprattutto avete la possibilità di chiederle qualsiasi cosa per iscritto, ma sempre in inglese.
E potete usare Image Playground per generare le immagini ma il prompt deve essere sempre in inglese.

Non serve invece nessuna lingua per Cleanup, lo strumento che rimuove gli elementi indesiderati dalle immagini. Strumento che su questo Macbook Pro M4 abbiamo trovato molto reattivo. I risultati a volte sono pulitissimi e a volte un pochino meno ma se insistete e quindi richiedete di rimuovere i residui della rimozione precedente, che magari era imperfetta, vi portate a casa degli ottimi lavori anche in contesti difficili. 

E l’autonomia?

La batteria è cambiata: 72,4 watt-ora contro i 70 watt-ora dell’M3. Di fatto però la resa è molto simile perché con un uso moderato, quindi scrittura, navigazione, apertura e modifica file, un po’ di Photoshop, ci coprite anche due giorni lavorativi. Se però vi mettete a montare qualche video durerà un po’ di meno ma non abbiamo mai avuto difficoltà a coprire un’intera giornata di lavoro.

Considerate inoltre che c’è il Magsafe per la ricarica ma potete sfruttare anche una delle porte USB-C, così da avere con voi un solo alimentatore valido per tutti i dispositivi, di Apple o di qualsiasi altro produttore.

La recensione di MacBook Pro M4

Anche quest’anno Apple alza un po’ l’asticella in termini di prestazioni e di efficienza, e lo fa con un prodotto, MacBook Pro con M4, che costa sempre parecchio – si parte da 1949 € – e che continua a strizzare l’occhio soprattutto ai creativi che hanno bisogno di un prodotto piuttosto carrozzato. 

Cambieremmo se avessimo un M3? Beh, dipende cosa ci fate e quale M3 ma soprattutto dovreste valutare che prestazioni vi offre: se va alla grande non c’è motivo di aggiornare. Se però avete un M1 o un M2 allora vale la pena farci un pensierino, sempre naturalmente considerando le vostre necessità.

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Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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