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Teniamo i bambini lontano da Internet sino ai 9 anni. Parola dei pediatri italiani

Lo dice in una guida la Federazione Italiana Medici Pediatri

Periodicamente si pubblicano appelli concitati, che anziché indagare il rapporto tra i giovani e la rete si concentrano sull’imbarbarimento dei nostri ragazzi per colpa dei social media.

Sono strilli imprecisi (un social, come ogni strumento, non è né buono né cattivo, dipende dall’uso che se ne fa). E allo stesso tempo deresponsabilizzanti (i genitori per primi devono educare, dialogare e sorvegliare, non punire o reprimere).

Tuttavia, quando a fare il punto sulla situazione è un’associazione come la FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), e quando l’ambito di interesse è il rapporto fra i bambini (non i giovani in generale) e Internet, occorre prestare estrema attenzione.

La FIMP si è espressa sull’esposizione di giovani e giovanissimi al digitale durante il XVII Congresso Nazionale “Ed io avrò cura di te. Il tuo Pediatra un approdo sicuro”, che si è svolto dal 12 al 15 ottobre a Giardini Naxos, in provincia di Messina.

Vediamo cosa è scaturito dal Congresso.

bambini Internet

La guida “Bambini e adolescenti in un mondo digitale”

Nei quattro giorni di incontri è stata presentata la guida “Bambini e adolescenti in un mondo digitale”, come si evince da un comunicato stampa pubblicato sul sito dell’associazione nella giornata di lunedì 16 ottobre.

La guida ha l’obiettivo di fare chiarezza su un tema cruciale per le famiglie, qual è il digitale. Le informazioni reperibili sull’argomento (specie in rete) sono tante, non tutte con lo stesso grado di scientificità. “Per questo motivo FIMP ha radunato un gruppo di Pediatri ed esperti con l’obiettivo di elaborare un testo specifico che si ponga come guida autorevole e soprattutto utile nell’attività quotidiana, che metta il professionista in grado di rispondere alle domande che sempre più spesso genitori e anche adolescenti gli o le rivolgono sul tema del digitale.”

La guida sarà disponibile nei prossimi mesi, ma nel congresso sono stati forniti alcuni stimoli.

I bambini e Internet

Le raccomandazioni generali sono poche, chiare e finalmente improntate al massimo equilibrio.

Di certo, “un utilizzo controllato, sicuro e consapevole degli strumenti digitali può aiutare i bambini a sviluppare la coordinazione visuo-motoria e a stimolare la creatività e la capacità di problem-solving.”

Ma questo almeno a partire dai 9 anni, con moderazione ed evitando l’uso dei social.

Prima di quell’età, è fortemente sconsigliabile ogni rapporto tra i bambini e Internet. Sono infatti fondamentali le “interazioni dirette con i genitori, i coetanei e il mondo che li circonda, indispensabili per un sano sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale.”

Bambini e Internet: le tappe per età

Durante la presentazione della guida, sono state individuate alcune tappe anagrafiche che prevedono un differente utilizzo delle tecnologie digitali.

Lo scopo è quello di “supportare una crescita sana e proteggere bambini e adolescenti dai rischi psico-sociali come il cyberbullismo.”

La guida dice dunque che prima dei 3 anni il bambino ha l’esigenza di costruire i suoi riferimenti spazio-temporali, quindi è da evitare il più possibile l’utilizzo degli schermi.

Dai 3 ai 6 anni il bambino ha bisogno scoprire tutte le sue possibilità sensoriali e manuali. Perciò bisogna incoraggiare il gioco con i coetanei, evitando smartphone o tablet personali.

Dai 6 ai 9 anni, età in cui si scoprono le regole del gioco sociale, è sempre consigliabile disincentivare l’uso di internet.

E dai 9 ai 12 anni, cioè l’età in cui il ragazzo inizia a rendersi autonomo dai riferimenti familiari, “il web può rappresentare un valido strumento per esplorare nuovi contenuti adatti alla sua età, sotto l’occhio attento dei genitori, ma si suggerisce di evitare la partecipazione diretta ai social network”.

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Le dichiarazioni

Dicono Osama Al Jamal e Giovanni Cerimoniale, promotori della guida FIMP all’uso del digitale: “La Guida messa a punto dalla FIMP vuole essere uno strumento di facile utilizzo per una corretta comunicazione con le famiglie, aiutandole a gestire in maniera consapevole il rapporto con gli strumenti digitali.

Al contempo però, preme sottolineare che l’utilizzo di Internet e dei social network è diventato parte integrante del nostro modo di comunicare e di relazionarci con gli altri, ma non può sostituirsi alle interazioni dirette con coetanei e famiglie”.

Giuseppe Di Mauro, segretario nazionale alle attività scientifiche ed etiche della FIMP, aggiunge: “Il Pediatra di Famiglia ha un ruolo importantissimo nell’educazione delle famiglie a un corretto utilizzo di Internet e degli strumenti digitali, che influiscono in maniera molto rilevante sullo sviluppo e sul benessere psico-fisico di bambini e adolescenti.”

Infine è intervenuto Antonio D’Avino, presidente nazionale FIMP: “Se è vero che i nuovi media, in particolare i social, sono ormai entrati a far parte delle vite dei nostri ragazzi, è necessario disincentivarne l’uso indiscriminato: i genitori ci chiedono più supporto in questo ambito e noi Pediatri di Famiglia siamo pronti a offrire le nostre conoscenze per guidarli e orientarli al meglio.”

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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