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Ortlieb vs Amazon: il colosso USA sconfitto in tribunale

L'azienda tedesca di borse per la bici vince la causa e causa un precedente che creerà non pochi problemi

L’azienda tedesca di borse per la bici Ortlieb, ha citato in giudizio Amazon per “pubblicità indebita e scorretta”. Scopriamo cosa è successo.

Il problema di Ortlieb con Amazon

L’azienda tedesca non accetta il fatto che il famoso portale di e-commerce compaia su Google, trai risultati per chi intende acquistare i supi prodotti, assieme ad aziende dirette concorrenti, compiendo così pubblicità indebita. La Cassazione ha dato loro ragione, e questa decisione potrebbe causare diversi danni per il futuro creando un precedente.

Immettendo nel motore ri ricerca i termini “borsa per la bici Ortlieb” o “Ortlieb outlet” accanto ai fornitori e i negozi che le vendono appare tra gli altri il sito di Amazon, che commercializza anche prodotti delle aziende concorrenti.

Per Hartmut Ortlieb, CEO e fondatore, tutto ciò è inaccettabile. E i giudici dell’Alta corte gli hanno dato ragione. L’avvocato Florian Fuchs, interpellato dall’Handelsblatt, afferma che qualunque negozio online che venda più di una marca dovrà tenere conto di questo verdetto: “Se pubblicizzano i loro prodotti utilizzando Google dovranno fare in modo che alla ricerca specifica corrisponda un’offerta specifica“, che escluda i concorrenti.

Il Passato

Hartmut Ortlieb fondò la sua azienda nel 1981, dopo un piovoso viaggio in bici in Inghilterra che lo ispirò a usare i robusti teli dei camion per produrre le sue borse. L’anno scorso ha perso una causa, sempre contro Amazon, perché aveva chiesto persino di escludere la concorrenza dalle ricerche fatte direttamente sul sito del colosso dello shopping online.

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AGGIORNAMENTO DEL 30/07

Di seguito la dichiarazione ufficiale di Amazon: “Come altre aziende, stiamo utilizzando i nostri annunci per far emergere i prodotti più pertinenti da offrire attraverso i nostri siti. In questo modo, aiutiamo i nostri clienti a trovare i prodotti che desiderano. Riconosciamo questa nuova decisione da parte della Corte Federale, ma la stessa Corte ha recentemente deliberato una sentenza, in nostro favore, in merito alle ricerche sul nostro sito: rimaniamo fiduciosi che diventerà presto definitiva e vincolante.”

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Livio Marino

Sangue siciliano, milanese d'adozione, mi piace essere immerso in tutto ciò che è tech. Passo le giornate dando ordini ad Alexa, Google ed al mio cane, Maverick.

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