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Il grande giorno: per ogni fine, c’è un nuovo inizio

Scegliere la libertà, pienamente egoista e individualista, che non guarda in faccia nessuno, o scegliere di portare avanti i propri doveri, nonostante il dolore, gli sforzi, le sofferenze e talvolta, il non-sense che accompagna come leitmotiv? Questa sembra essere la domanda che ci pone il trio per eccellenza della comicità italiana, ma che da qualche tempo è entrato in una fase (nemmeno fosse la cronologia Marvel) più seria, malinconica, crepuscolare. Sono tornati, e lo fanno come a citare Vasco Rossi: “voglio trovare un senso a questa vita, anche se questa vita un senso non ce l’ha”. Il grande giorno, nuovo film di Aldo, Giovanni e Giacomo, è sugli schermi del cinema dal 22 dicembre scorso, dando risposte differenti alla domanda iniziale. Senza troppi spoiler per chi ancora non l’avesse visto, vi raccontiamo cosa abbiamo visto in un’ora e mezza di pellicola.

Il grande giorno, amicizie e matrimoni in crisi (prima di essere celebrati)

La regia di Massimo Venier, regista e ormai anche amico fidato del trio, si fa sentire, con quella firma che porta con sé malinconia, nostalgia e la solita ironia che connota dal 1991 il trio AGG. Ancora una volta tornano, ciascuno con la propria famiglia fittizia, pieni di problemi, di amicizie consumate e di amori senza sentimento. Un problema, quest’ultimo, senza età e che non risparmia nemmeno i figli. Lo snodo centrale della storia stavolta è infatti l’organizzazione del matrimonio di Caterina (Margherita Mannino) ed Elio (Giovanni Anzaldo), rispettivamente figlia di Giovanni e figlio di Giacomo.

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La villa sul lago di Como che li ospita è decisamente sontuosa, così come il catering coinvolto dalle due famiglie, essendo Giovanni e Giacomo soci della Segrate Arredi (e sai dove ti siedi, come recita il loro slogan pubblicitario). I soldi non mancano, a differenza della felicità. Un matrimonio, quello dei rispettivi figli, ai limiti della combinazione. I due sono infatti cresciuti insieme sin da piccolissimi, e Caterina è stata accudita dalla moglie di Giacomo, Lietta (Antonella Attili) quando il primo matrimonio tra Giovanni e Margherita (Lucia Mascino) si è concluso.

Quest’ultima però, madre naturale di Caterina, non poteva mancare al grande evento, e torna dalla Norvegia in compagnia di Aldo, suo compagno da nemmeno un mese, ultimo di una lunga serie, a quanto si racconta. E tra i vari amanti spunta anche uno dei personaggi principali, di cui però non vi anticipiamo nulla. Proprio Margherita, come possiamo immaginare, non va a genio a Valentina (Elena Lietti), seconda moglie di Giovanni, che cerca di sostenere il marito nei due giorni precedenti la celebrazione.

Dottore, abbiamo un piccolo problemino

Momenti non facili, e non solo per l’arrivo di Aldo, che scompiglia tutto con il suo solito modo di fare impacciato e confusionario, ma anche per i diversi problemi logistici, e non solo, solitamente annunciati da un freddo calcolatore maître (Pietro Ragusa). Gli inconvenienti non mancano, e non saranno solo legati all’organizzazione. Quest’ultima viene concepita in due modi totalmente opposti da Giovanni, che desidera fasto e magnificenza, e Giacomo, più tirchio e incline alla sobrietà.

il grande giorno aldo giovanni giacomo

Non solo punti di vista diversi sui preparitivi all’eventi, ma anche sulla loro amicizia. “Giacomone” (e non più “Giacomino”) vede in maniera più cinica e disfattista l’andamento del rapporto con Giovanni, che invece ha un fare più solare ed enfatico, o forse maschera solo alcuni vuoti che gli sono rimasti da tempo. Rapporti incistitisi nel tempo e portati avanti a fatica e inutilmente, o solo qualche problema rimasto non discusso e che potrebbe risolversi più facilmente del previsto?

Questo è il dilemma di chi si appresta a stringere il sacro vincolo del matrimonio, e chi invece non vuole buttare al vento trent’anni di lavoro e sacrifici solo per qualche incomprensione con l’amico di una vita. Una delle costanti più frequenti nella vita di ognuno di noi, a seconda delle età.

Per ogni fine, c’è un nuovo inizio

Ormai è chiaro: Aldo, Giovanni e Giacomo non sono più gli uomini nel pieno della loro vita che ironizzavano sulle differenze tra i milanesi doc e i “terun”. Passato è il tempo dell'”inganno della cadrega” e del viaggio da Milano a Pizzo Calabro sulla Subaru Baracca. Tutto è finito, ma come dice Don Francesco (Francesco Brandi): “per ogni fine, c’è un nuovo inizio”. E se lo dice lui che è abituato a celebrare funerali, e questo sarebbe il suo primo matrimonio, dovremmo anche crederci. Ma forse, in fondo, non ci crede nemmeno lui; basta provarci.

Aldo Giovanni e Giacomo

E ci prova, il trio AGG, con risultati più che buoni. Siamo davvero in una nuova fase agrodolce della loro recitazione, una tragicommedia che sa dosare con equilibrio entrambe le facce della medaglia. Non dimenticano le loro origini di Tre uomini e una gamba, La leggenda di Al, John e Jack, Chiedimi se sono felice e via dicendo. Con Odio l’estate, il trio e Massimo Venier hanno individuato questa nuova corrente, che sa ben seguire la “nuova età” dei comici, senza far perdere loro il lustro oppure opacizzandoli in maniera forzata e innaturale. Sanno dove stanno andando, e lo stanno facendo con coscienza.

La recensione de Il grande giorno in pillole

Nuovo è il tempo di Aldo, Giovanni e Giacomo. E.. Il grande giorno è arrivato. Un film che sa mettere ancor più a nudo rispetto a Odio l’estate l’incomprensione e la difficoltà nei rapporti che può subentrare dopo anni e anni. Di matrimonio, o di amicizia. Poco cambia, la costante rimane la stessa: le persone si trasformano, e anche i rapporti possono farlo. Qualcosa varia anche nella proposta di narrazione del trio: non solo sana goliardia, ma riflessione sul tempo che passa, e su quel che resta. Di esso, e con esso, di loro. Un film indimenticabile? Non lo crediamo. Un’ulteriore dichiarazione di intenti nei confronti di una tragicomicità matura? Senza dubbio.

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