MediaMarkt, società che controlla la catena di negozi di elettronica Mediaworld in Italia, è stata colpita da un attacco hacker di tipo ransomware. A portare a segno l’attacco ai sistemi informatici di MediaMarkt sarebbe stato il gruppo di cybercriminali Hive, noti per aver “preso in ostaggio” i sistemi informatici di alcuni ospedali americani lo scorso mese di agosto. A dare notizia dell’attacco è stata la piattaforma olandese RTL Nieuws. Ben tremila server dell’azienda sarebbero stati colpiti dal ransomware.
Un attacco hacker di tipo ransomware mette KO i sistemi di MediaMarkt (Mediaworld in Italia)
A causa dell’attacco ransomware, i sistemi di MediaMarkt e, quindi, anche della divisione italiana Mediaworld stanno subendo dei rallentamenti. Alcuni servizi alla clientela non sono disponibili ed anche in Italia si registrano dei problemi (anche se l’e-commerce sembra essere attivo).
Stando a quanto si apprende in queste ore dalle agenzie di stampa, MediaMarkt sta prendendo precauzioni per limitare la diffusione del ransomware nei suoi sistemi. I lavoratori dell’azienda hanno ricevuto indicazioni subito dopo l’attacco e stanno operando prevalentemente offline. Attese dovute all’attacco hacker si registrano anche nei punti vendita Mediaworld italiani come confermato dal Corriere della Sera.
Al momento, diversi organi di stampa hanno confermato problemi in alcuni Mediaworld milanesi, con l’impossibilità da parte degli addetti di accedere ai sistemi. Molto probabilmente, questi problemi caratterizzano tutti i punti vendita della catena. Alcuni sistemi potrebbero essere compromessi oppure isolati per evitare ulteriori attacchi.
L’attacco hacker che ha colpito MediaMarkt sarebbe iniziato tra il 7 e l’8 di novembre. Si tratta di un periodo chiave, dal punto di vista commerciale, per l’azienda che, anche in Italia, ha lanciato una serie di offerte che anticipano il periodo di sconti del Black Friday.
Richiesta di riscatto multimilionaria
Per rientrare in possesso della piena operatività dei suoi sistemi MediaMarkt potrebbe dover pagare un riscatto. La cifra richiesta per la decriptazione dovrebbe essere di 50 milioni di dollari da pagare in criptovalute. Maggiori dettagli sulla questione arriveranno, di certo, nel corso delle prossime ore. Per il momento, l’azienda non ha confermato ancora la questione della richiesta di riscatto che però rappresenta una vera e propria “prassi” degli attacchi ransomware.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API