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Negli USA riapre Disneyland. Ma il bacio a Biancaneve è politicamente scorretto

Disneyland California ha riaperto dopo 400 giorni. Con una curiosa polemica sul mitico (ma non consensuale) bacio a Biancaneve

Il bacio alla Biancaneve dormiente non è consensuale e finisce al centro di una bufera.

Questa la bizzarra polemica che ha investito un’attrazione di Disneyland California, centro divertimenti finalmente riaperto dopo 400 giorni di stop.

Scopriamo più da vicino i dettagli della questione. E cerchiamo di capire quando l’ossessione per il politically correct rischia di scivolare nell’umorismo involontario.

La polemica: il bacio rubato a Biancaneve

Tutti conoscono la fiaba di Biancaneve. E tutti o quasi hanno visto “Biancaneve e i sette nani”, la bellissima (e un po’ zuccherosa, d’accordo) riduzione a disegni animati del 1937, prodotta da Walt Disney.

Cosa succede in una delle scene finali del film? Succede che il principe dà un bacio a Biancaneve e, rompendo l’incantesimo di cui era vittima, la risveglia dal suo sonno eterno.

Ben detto. Tuttavia, non si fa. Non si fa perché, se una donna dorme, non si può essere certi che in stato di veglia ella avrebbe accettato la seduzione per via labiale. Trattasi quindi di bacio estorto, non consensuale, per il cui gesto il principe decade da figura eroica e viene derubricato a maschilista con inclinazione alla violenza di genere.

Biancaneve

Il bersaglio della polemica: la giostra di Biancaneve

Messa così, farà anche sorridere. Ma è esattamente quanto accaduto per “colpa” di un’attrazione del parco giochi di Disneyland a Anaheim, California.

Si tratta della giostra dedicata a Biancaneve, costruita nel 1955. E il cui nome originale era Snow White’s Scary Adventure, traducibile pressappoco con La spaventosa avventura di Biancaneve.

L’attrazione è stata rinnovata non solo nell’estetica, con luci più sfavillanti, ma anche nel nome, che adesso è Snow White’s Enchanted Wish, ossia Il desiderio incantato di Biancaneve.

I promotori della polemica

Ma ecco che il 1 maggio, sulle colonne del SfGate (nessuna ironia sul nome: è un acronimo per San Francisco Gate), Katie Dowd e Julie Tremaine hanno accusato l’attrazione di essere diseducativa per i più piccoli. Perché se un bacio non è consensuale, siamo di fronte a una molestia.

Leggiamo nell’articolo: “In che modo un bacio può qualificare come vero amore un rapporto in cui una persona non sa di essere amata né di amare perché sta dormendo? Insegnare ai bambini che non si può baciare senza consenso da ambedue le parti è necessario!”

Disneyland California e la riapertura

Né la Disney né il parco divertimenti californiano hanno rilasciato commenti su questa difesa decisamente zelante della dignità femminile.

Disneyland California peraltro ha riaperto i battenti venerdì 30 aprile, un giorno prima dell’articolo al fulmicotone, dopo essere rimasto chiuso per 400 giorni a causa della pandemia da Coronavirus.

Disney California

L’ansia da politicamente corretto

La polemica, immaginiamo, è destinata a spegnersi in breve tempo, dopo aver suscitato un acceso dibattito tra sostenitori e detrattori dell’articolo a doppia firma.

Tuttavia ci sembra sintomatica di un atteggiamento estremistico che ci ricorda la pruderie dell’epoca elisabettiana, quando era considerato indecente persino scoprire le gambe di un tavolo.

Perchè il bacio di Biancaneve deve essere contestualizzato ai tempi in cui la fiaba è stata scritta e pure a quelli in cui il film è stato realizzato, quasi cento anni fa. E non è che cancellando la storia se ne eliminano gli effetti. Il bacio del Principe a Biancaneve è e rimane un atto dolce e salvifico, se visto nel corretto contesto storico. E la sua contestazione rischia di ottenere il più classico degli effetti boomerang, mettendo in barzelletta una delle più grandi piaghe del presente.

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Politicamente corretto e buon senso

Non è certo con prese di posizione puramente esteriori che si portano avanti battaglie sacrosante. Per cambiare la mentalità di un Paese, e perché si educhi al rispetto e all’accoglienza della diversità, serve una sensibilizzazione profonda e continua che coinvolga tutte le fasce sociali e tutte le età.

Il canale Disney+ ha aggiornato le avvertenze per alcuni cartoni animati classici come Dumbo, Peter Pan e Gli Aristogatti. Il motivo? Le pellicole contengono potenziali contenuti razzistici che oggi rischiano di essere offensivi e inaccettabili.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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