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La guerra in Ucraina ferma la produzione di auto in Europa

Stop alla produzione di auto per la mancanza di componenti

Cominciano a sentirsi forti e chiare le ripercussioni del conflitto Russia-Ucraina. Questa volta ad accusare il colpo è il settore di produzione di automobili. Molti marchi europei, infatti, si sono visti costretti a fermare la catena di produzione per via della mancanza di alcune componenti prodotti da stabilimenti del territorio ucraino. A mancare, a quanto pare, sarebbero soprattutto i sistemi di cablaggio delle auto. Al momento, però, la situazione del blocco dell’industria sembrerebbe essere appena all’inizio. Ma se la guerra in Ucraina dovesse prolungarsi, è chiaro che l’intero settore ne risentirebbe fortemente.

Guerra in Ucraina: prime ripercussioni sul settore automobilistico

L’intero settore automobilistico sembra risentire della guerra in Ucraina. In questi giorni, ad esempio, Mercedes ha fatto sapere che ridurrà la produzione di automobili in alcuni stabilimenti, a causa della mancanza di componenti specifici. Anzi, la compagnia ha fatto sapere che si sta addirittura muovendo per trovare dei fornitori che possano sostituire quelli ucraini, così da poter riprendere la produzione a pieno regime non appena possibile. Ben diversa, invece, la situazione del Gruppo BMW. La compagnia ha annunciato che la prossima settimana interromperà la produzione negli stabilimenti di Monaco e Dingolfing, e nello stabilimento Mini di Oxford. Ma rimarrà ferma anche la fabbrica di Steyr (Austria), dove ha luogo la produzione dei motori del gruppo.

Stessa sorte anche per Porsche, che sospenderà la produzione nello stabilimento di Lipsia, dove vengono assemblati i modelli Macan e Panamera. E così pure per Volkswagen, che ha messo in pausa il lavoro negli stabilimenti di Zwickau, Dresda, Wolfsburg (Germania), Poznan e Wrzesnia (Polonia). Chiaramente, come potete immaginare, questi sono solo alcuni dei produttori automobilistici che hanno sospeso la produzione per via della guerra in Ucraina. Ci sono anche tantissimi stabilimenti russi che sono fermi a causa del conflitto. E questa situazione non sembra destinata a migliorare nei prossimi giorni. Seguiremo la questione per capire cosa accadrà in futuro.

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Chiara Crescenzi

Editor compulsiva, amante delle serie tv e del cibo spazzatura. Condivido la mia vita con un Bulldog Inglese, fonte di ispirazione delle cose che scrivo.

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