Nel 2020 Microsoft avrebbe avuto colloqui segreti con Apple per vendere il motore di ricerca Bing, con l’obiettivo di sostituire Google come motore di ricerca predefinito su tutti i dispositivi Apple. Una mossa arrivata prima della rinascita di Bing con l’AI generativa di OpenAI.
Microsoft voleva vendere Bing ad Apple (prima della “rinascita AI”)
L’indiscrezione arriva da Bloomberg. Che spiega come, dal 2013 al 2017, Apple e Microsoft avevano un accordo che prevedeva l’utilizzo di Bing come motore di ricerca per gestire i risultati di ricerca di Siri e Spotlight. Nel 2016, Microsoft aveva pianificato di estendere questa partnership per rendere Bing il motore di ricerca predefinito su Safari su iPhone, iPad e Mac.
Tuttavia, nel medesimo periodo, Apple stava anche negoziando con Google per rinnovare il loro accordo di partnership. In base a questo accordo, Google pagava ad Apple una commissione basata sulle entrate pubblicitarie generate dalle ricerche effettuate su dispositivi Apple. Nel 2016, Apple ha rinnovato l’accordo con Google, estendendolo anche alle ricerche effettuate tramite Siri e Spotlight, terminando il rapporto con Microsoft.
Nel 2020, però, i colloqui tra Apple e Microsoft sono ripresi. Secondo Bloomberg, i dirigenti di Microsoft hanno incontrato Eddy Cue, vicepresidente dei servizi Apple, per discutere la possibilità di vendere Bing a Apple. Ma senza successo.
Una delle principali ragioni era la preoccupazione riguardo alle entrate generate dall’accordo con Google. Inoltre, Apple ha dubitato della capacità di Bing di competere con Google in termini di qualità e capacità di ricerca.
Microsoft forse oggi può rallegrarsi del fatto che l’accordo non sia andato in porto. Con Bing che sembra aver preso una nuova linfa vitale con l’AI. Sebbene Google continui a dominare il mercato delle ricerche online.
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