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Attacco hacker alla San Carlo, colpita da ransomware Conti

Il gruppo alimentare si rifiuta di pagare il riscatto ai cybercriminali del gruppo Conti

Il gruppo alimentare San Carlo sarebbe stato vittima di un attacco hacker di tipo ransomware avvenuto lo scorso venerdì, a cui è seguita persino una richiesta di riscatto. Da quello che sappiamo, il gruppo Conti ha rivendicato l’attacco, condividendo una serie di documenti trafugati alla società, tra cui fatture e documenti di identità dei dipendenti. Dal canto suo, però, la società sembrerebbe essere in possesso di un backup del sistema. E questo ben spiega il perchè non sia intenzionata a pagare alcun riscatto.

San Carlo: dopo l’attacco hacker la richiesta di riscatto

Dopo che il gruppo Conti ha rivendicato l’attacco hacker al gruppo San Carlo, la Procura di Milano e la polizia postale hanno cominciato ad indagare sull’accaduto. A quanto pare, l’attacco ha permesso agli hacker di trafugare contratti, budget acquisiti e documenti personali dei dipendenti dal sistema aziendale. A confermarlo sono stati gli stessi cybercriminali, che hanno condiviso parte dei documenti nella loro versione integrale. Di altri, invece, sono comparsi soltanto i nomi dei file o delle cartelle. In totale, sarebbero ben 58.66 megabyte i dati trafugati nell’attacco.

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L’ennessimo attacco ransomware che vede coinvolto il gruppo alimentare San Carlo dimostra l’accanimento delle gang criminali verso l’Italia. Il gruppo impiega centinaia di lavoratori e milioni di euro di vendite. Come tutti i grandi gruppi è un bersaglio perfetto per il cybercrime“. Così l’esperto Marco Ramilli ha commentato l’accaduto. Dal canto suo, il gruppo alimentare ha fatto sapere che i suoi tecnici “hanno riscontrato un’intrusione nei sistemi informatici. Sono state immediatamente attivate tutte le procedure di sicurezza per isolare e contenere la minaccia. Al momento alcuni servizi informatici sono solo parzialmente funzionanti, ma l’operatività del Gruppo è comunque garantita, dalla produzione alla distribuzione, alla vendita dei nostri prodotti“.

Infine, a quanto sappiamo “l’azienda ha già provveduto ad informare le autorita’ compenti (Garante Privacy e Polizia Postale) e sta procedendo ad analizzare i dati che potrebbero essere stati danneggiati o trafugati, procedendo altresi’ a informare le persone che possono essere state interessate“.

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Chiara Crescenzi

Editor compulsiva, amante delle serie tv e del cibo spazzatura. Condivido la mia vita con un Bulldog Inglese, fonte di ispirazione delle cose che scrivo.

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