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Milan Games Week 2018 – La nostra selezione delle novità indie

L’evento nazionale più importante dedicato al mondo dei videogames, la Milan Games Week, ha appena chiuso i battenti anche per questa edizione, ma le nuove scoperte e gli incontri sono stati talmente tanti, anche nel settore indie, che non possiamo astenerci dal dedicarvi un pezzo tutto per loro. Abbiamo selezionato alcuni titoli che si sono distinti per spessore educativo, narrativo, culturale e artistico; ecco allora solo alcune delle tantissime conoscenze, vecchie e nuove, che quest’anno hanno calcato il tappeto verde dello stand di AESVI!

1. Xenon Racer

Il primo amore non si scorda mai, e 3DClouds lo dimostra presentando il suo nuovo titolo. Spalleggiati dall’olandese Soedesco, il team mostra al pubblico il nuovo racing, Xenon Racer, tra reminescenze e novità. Abbiamo sviscerato in lungo e in largo la demo disponibile allo stand, ritrovandoci per le mani un racing che fa risorgere dalle ceneri titoli come Ridge Racer e più in generale lo stile anni Novanta degli arcade racing game.

Ambientato nel 2030, anno precedente all’introduzione di veicoli volanti, viene inaugurato un campionato non ufficiale dove si sfideranno i campioni del racing allo Xenon, attraverso tutti i continenti. Una volta scelto il nostro team, potremo partire per una gara in single player oppure a due in modalità offline e fino a 8 giocatori online.

A differenza del precedente All-Star Fruit Racing, qui non ci saranno combattimenti e bombe da lanciare mentre siamo alla guida, ma potremo focalizzarci al meglio sulla guida pura e cruda. Le opzioni di gioco sono diverse e numerose, tra cui spicca la possibilità di confrontare le statistiche del proprio veicolo con quelle degli altri disponibili in garage, che aumentano man mano che sblocchiamo avanzando in modalità championship. Non saranno gli unici trofei da conquistare: per un massimo di 40 piste, il gioco inizia con soli tre circuiti dove potremo gareggiare senza alcuna possibilità di personalizzare le opzioni di gara (numero di giri o difficoltà ad esempio), se non scegliendo tra diverse modalità (eliminazione diretta, prova a tempo e altre ancora).

Oltre a queste caratteristiche, nessuna novità all’orizzonte: la guida è fluida e la resa stilistica è ben curata nel dettaglio, soprattutto in fatto di personalizzazione del veicolo, come già visto nel titolo precedente di 3DClouds. A parte qualche sbavatura di pixel ai lati dello schermo, abbiamo riscontrato delle difficoltà nei sottotitoli in fase introduttiva, ma confidiamo nel fatto che le prossime versioni definitive possano apportare migliorie sotto questi punti di vista. In definitiva, abbiamo avuto per le mani un titolo che sa piazzarsi al di sopra del benchmark definito da giochi meno complessi nella produzione indipendente, qualitativamente parlando, ma ci aspettiamo ulteriori migliorie e qualcosa di più innovativo e unico dal team di Milano. Il titolo sarà disponibile dal Q1 2019 su PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch.

2. Runes: The Forgotten Path

Sono passati due anni dall’ultima volta che abbiamo incontrato Stormborn Studio, capitanato da Giacomo Lucchini, che ci ha raccontato gli sviluppi notevolissimi del loro primo gioco in VR, Runes: The forgotten path. Dal 2016, ne sono successe di cose: dopo aver ricevuto un feedback estremamente positivo e tanti fan, il gioco è stato sviluppato e terminato, oltre ad essere volati in Silicon Valley per promuovere al meglio un titolo che si propone come il primo di una potenziale trilogia. Allo stand era presente l’intro del gioco, che verrà lanciata come demo a fine ottobre, poche settimane prima dell’uscita ufficiale, totalmente diversa dalla versione provata a MGW 2016.

Si tratta di un gioco narrativo, l’unione di azione e puzzle game, dove i personaggi raccontano se stessi e la storia, tra parecchi flashback ed effettuare scelte che varieranno il percorso del gioco. Per cinque ore di gameplay, una durata notevole per un titolo VR di questo calibro, il titolo narra una storia fantasy distopica, dai tratti dark, dove il Panopticom, un manipolo di persone potenti, stabilisce per legge che nel mondo non dovrà più esserci magia. Il nostro eroe però non si arrende, studia in una scuola di magia ma subirà la punizione per aver infranto la legge: l’Oblio. Imprigionato a vita in una prigione mentale, diventa catatonico, ma si mette alla ricerca di uno strumento per rinchiudere in una stanza i suoi ricordi, affinché non possa più perdere nulla di sé.

Il lancio è previsto a novembre per Oculus e Vive, a metà 2019 si prevede anche una versione per PlayStation 4 VR e potenzialmente anche per Oculus Quest. Il team infine non nasconde che stanno spingendo per una versione arcade tutta dedicata alla fase di combattimento del gioco, prevista come potenziale aggiunta grazie a un aggiornamento o DLC gratuito, successivo al lancio ufficiale. Non manca molto dunque per seguire i prossimi aggiornamenti di questo titolo!

3. Dusk

Quest’anno lo stand indie ha ospitato i ragazzi di Dusk, un platform stealth con elementi in stile puzzle game, nato dalla mente di alcuni giovani ragazzi del Politecnico di Milano. Presentato il gioco durante un corso universitario, partecipano alla manifestazione New Game Designer, che si rivela un trampolino di lancio per Milan Games Week, dove abbiamo conosciuto questa primissima versione.

Si tratta di un gioco ispirato a Oddworld: Abe’s Oddysee e basato sulla creazione di atmosfere particolari, con forte riferimento agli anni Novanta. L’idea è nata sulla base di un gioco provato da Tommaso Loiacono, membro del team che ci ha presentato il titolo. I Puzzle sono più strutturati rispetto a Limbo, ma con un comparto grafico più contemporaneo e decisamente aggiornato, il titolo possiede una peculiarità: vi è la capacità di usare la luce per nascondersi dai nemici o per controllare i nemici stessi, togliendo l’elettricità a seconda delle proprie necessità, grazie a questa Dusk Gun. Si tratta di un’arma iconica posseduta sia dal protagonista che dai nemici, rendendo il gioco più accattivante.

Sinth che rende l’atmosfera in stile molto sci-fi, il gioco sembra quindi essere davvero un tributo al retrogaming, ma con un linguaggio rinnovato e una rielaborazione attraverso la mente e gli occhi di un gruppo di ragazzi, alcuni ancora studenti. I lavori sono cominciati nel 2018 e sono tuttora in fieri. Tutte le meccaniche sono presenti, ma la versione attuale è ancora in fase Alfa. Alla ricerca di un publisher, il team pensa di poter pubblicare questo lavoro in un tempo ragionevole, circa uno o due anni per arrivare su Switch, seguito poi da PS4 e Steam, ma una versione Alfa completa dovrebbe essere pronta per Svilupparty 2019.

4. Another Sight

Un punto di vista diverso sulla vita e sul modo di concepire la creazione stessa di un videogioco. Questo è quanto viene esposto da Andrea Basilio, membro di Lunar Great Wall Studio, con il loro titolo ormai completato, Another Sight. Un team che arriva da lavori precedenti di tutt’altro genere, ognuno di loro ha cercato di fare la differenza creando un gioco dove ognuno potesse dare risalto alla propria creatività e autorialità.

Così nasce la storia di una ragazzina che diventa man mano adulta, affetta da cecità, una rielaborazione videoludica coadiuvata dall’Istituto dei Ciechi di Milano, che da anni porta avanti il progetto del Dialogo nel buio. Un’esperienza grazie alla quale si può comprendere sulla propria pelle le sensazioni provate e le situazioni vissute da ogni persona portatrice di questa disabilità. Attraverso i suoni dunque, queste persone riescono a rielaborare l’ambiente circostante, ed è così che il team ha inserito un elemento di eco-localizzazione basata sull’arte.

Non sono però mancati elementi di svago, in modo da proporre questo tema in modo più solare e creando un collegamento creativo tra il mondo reale e quello immaginato dai non vedenti. Sono stati inseriti molti artisti realmente esistiti, scienziati e personaggi famosi del passato, da Monet a Debussy, passando per Edison, Tesla e molti altri, che hanno a loro volta rivisto il mondo con occhi diversi. Ambientato in una Londra sotterranea in epoca vittoriana e ispirata al libro Underworld, il team vuole offrire una rappresentazione artistica senza però impostare una precisa linea interpretativa, affinché ognuno possa liberamente trarre un proprio, personalissimo insegnamento.

Con due personaggi giocabili e interscambiabili in ogni momento, in questo platform a scorrimento 2.5D guideremo sia la ragazzina che il suo gatto, un animale che ci offre una visione tutta impostata come se stessimo davvero guidando un felino, percependo il mondo con sensazioni e capacità affatto aderenti agli esseri umani da una parte e agli animali dall’altra. Perchè non un cane, solitamente accompagnatore di persone non vedenti? A detta del team, il gatto è tradizionalmente legato al mistero, oltre ad avere una relazione molto particolare con la ragazzina, in un titolo, dalle premesse che incuriosiscono davvero molto e dalla potenzialità educativa e culturale non indifferente.

Uscito il 6 settembre 2018 su Steam, nei primi mesi del 2019 sarà su Playstation 4, Xbox One e Switch e sta  già registrando un buon interesse di pubblico. Seguite il titolo su Steam, a breve ci saranno importanti aggiornamenti e sorprese che non potete perdere!

5. Antura and the Letters

Ci sono milioni di bambini che faticano a imparare le basi di lettura e scrittura, nel momento in cui si trovano a vivere in zone colpite da guerre e conflitti. Il governo norvegese decide così di emanare un bando in modo da trovare degli sviluppatori per dare vita a un progetto non troppo ambizioso, quanto fondamentale. Così nasce Antura and the Letters, sviluppato da Videogame Without Borders, in collaborazione con una università tedesca. Da marzo 2016 sono cominciati i lavori, terminati con il rilascio gratuito a marzo 2018 di questa applicazione per iOS e Android, seguita da Linus e Windows, che ha da subito ottenuto riscontri molto positivi e ha sollevato l’interesse di diversi governi nel mondo.

La creatività alla base del percorso pedagogico e formativo è stata senza limiti, favorendo così il lavoro del team che ha “solo” dovuto rispettare alcuni standard culturali della popolazione a cui si sta rivolgendo, nel caso specifico si tratta di popoli siriani e arabi. Propone contenuti apolitici, aconfessionali e totalmente neutrali, non solo nei contenuti e nelle parole, ma anche nella rappresentazione grafica dei vari personaggi; ad esempio, i disegni non devono essere rappresentati con colori o caratteristiche che rischiano di essere fastidiose per la popolazione di riferimento. La cultura target di questo progetto è così importante che il nome stesso, Antura, deriva da un eroe della mitologia siriana, mentre il voice over nel gioco è stato doppiato da un attore famoso, sempre siriano.

Con più di 70.000 download, il mondo della gamification si è accorto di questo progetto dall’evidente importanza sociale, valutandone la potenzialità come percorso di apprendimento graduale: con sei mondi, si comincia con le lettere, passando alle parole sempre più complesse, da disegnare sullo schermo man mano che i simboli compaiono. Ogni minigioco, per un totale di 27 meccaniche diverse, presenta diverse attività, tutte rivolte a un target focus di bambini tra 5 e 10 anni, ma proponendo un linguaggio standard arabo. L’interesse si estende in automatico a tutti coloro che desiderano mantenere attivo l’apprendimento di questo idioma. Il team si sta già attivando per alcune versioni internazionali con adattamenti a lingue e culture diverse, come l’Uruguay, la Turchia e l’Iran, espandendo sempre di più questo progetto fondamentale e portatore di cultura e istruzione.

6. Landflix Odissey

Non è un caso che questo titolo vi ricordi la famosa piattaforma di streaming di serie tv e film: questo gioco ha in sé tanta ironia e divertimento a partire proprio dalle serie più famose e amate dai membri di Fantastico Studio, il team che ha portato in Italia Landflix Odissey, un gioco di per sé aderente al genere platform 2D a scorrimento. Il protagonista è un comune spettatore binge-watcher che si ritrova catapultato proprio nel mondo dei prodotti seriali da lui tanto amati, per colpa di suo zio, uno scienziato pazzo che sbaglia un esperimento.

Ogni mondo prevede 12 livelli, per un totale di 5 serial fittizi, dove le ambientazioni e le colonne sonore ricalcano fortemente i prodotti originali, in cui il nostro protagonista si destreggia tra nemici e boss non sempre facilissimi da sconfiggere, riempiendo la barra vitale tramite boccali di birra e pile per il telecomando, fino ad arrivare alla sfida con il perfido CEO di Landflix. Le serie sono state scelte proprio per la loro capacità di adattarsi a una versione videoludica del tema proposto, come Stranger Things, Daredevil o Breaking Bad.

Il titolo non è ancora terminato, ma si tratta solo di attendere per poco tempo: proprio come Netflix, il gioco rilascerà diversi livelli un poco per volta, dopo il lancio in Early Access previsto per fine anno. Il gioco sarà disponibile in questa versione di prova su Steam, mentre in primavera arriverà la versione completa sempre sulla piattaforma di Valve e anche su PlayStation 4 e Xbox.

7. uVolley

Un titolo complesso nelle meccaniche, vicino al tema degli esports tanto quanto alla passione dello sviluppatore che lo ha portato alla luce e presentato a Milan Games Week. Parliamo di uVolley, un gioco dichiaratamente “abbastanza difficile” perchè creato da un ex giocatore di pallavolo per gli appassionati, come lui, di questo sport.

Lo sviluppo è iniziato unendo la passione dell’autore per la pallavolo e la programmazione, focalizzando l’attenzione sulle meccaniche del famoso sport. La realizzazione tecnica appare abbastanza scarna, tenendo però una certa solidità nelle dinamiche del gameplay.

La differenza di questo titolo, la cui elaborazione è durata circa 4 anni, sta nell’offrire un’esperienza di gioco vicina alla pallavolo reale, uno sport praticamente mai sfruttato nel campo dei videogiochi, eccezion fatta per qualche strizzatina d’occhio in direzione del beach volley.

Disponibile da marzo 2018 su Microsoft Store, il titolo arriverà anche in VR per Windows Mixed Reality, con   una visuale nitida e chiara del campo da gioco virtuale. Non vi è una scelta di livelli di difficoltà, ma al primo impatto questa potrebbe sembrare medio-alta. Il gioco prevede la presenza di squadre internazionali ma fittizie e diverse modalità di gioco, come la partita rapida o i tornei a eliminazione. Così Nicola Perelli, padre di famiglia appassionato di pallavolo, ha portato sulla scena italiana un gioco evidentemente non così scontato, uscito proprio in un momento in cui questo sport viene riscoperto anche nel panorama dell’offerta televisiva sportiva.

8. Eldest Souls

Da circa otto mesi, Fallen Flag è al lavoro su un progetto chiaramente ispirato a Dark Souls, rivolgendosi a giocatori che amano le sfide e i giochi decisamente complessi e difficili. Così si presenta l’avventura di Eldest Souls, titolo che non manca di profondità narrativa, dove la comprensione della vicende riguardanti la città principale del gioco è al cuore della narrazione.

Creature malefiche dominano il mondo e gli uomini, ma questi si ribellarono al nemico, rinchiudendolo in una prigione sotterranea per duecento anni. Tuttavia il mondo sta morendo, poiché le divinità malefiche, prima di essere imprigionate, erano intente a nutrirsi di quanto restava al di fuori delle mura della città. Un contrasto notevole tra vita e morte a cui è necessario porre fine: solo con l’arma di ossidiana posseduta dal nostro protagonista sarà possibile cominciare l’avventura di questa storia dark fantasy. Un gioco che si differenzia dagli altri per la trama esplorativa e complessa, e per la possibilità di sconfiggere i boss in diversi modi, sfruttando al meglio le varie capacità che il gameplay è in grado di offrirci.

Ancora in versione alfa, potremo più avanti scoprire sempre più dettagli sulla storia, così da mantenere vivo l’interesse del giocatore. Privo di publisher, il team è alla prima edizione di Milan Games Week, con l’obiettivo di decidere le collaborazioni future che potrebbero influenzare anche lo sviluppo del titolo stesso. Si prevede la conclusione dei lavori verso la fine del 2019 per Steam, Switch e probabilmente PlayStation4.

9. MAK07

La matematica è un gioco, o almeno questo è quanto vuole essere dimostrato con il progetto del team torinese Narmal Project, che lancia una app assolutamente brillante. MAK07 è un titolo che unisce matematica e logica, in modo simile a quanto avevamo visto qualche anno fa con il tormentone 2048: qui però dobbiamo cercare di arrivare a 0 partendo da sette numeri e attraverso le quattro operazioni matematiche. Non mancano alcune regole che ci impediscono di sfruttare vie traverse e scappatoie, o semplicemente limitano le opzioni possibili, per rendere il tutto sempre più complesso. Dopo aver racimolato abbastanza punti giocando al livello base, il numero da raggiungere diventa sempre più alto, senza però che ci sia un limite cui fermarsi.

Il titolo è nato circa 40 anni fa, quando Giovanni Malnati, lo sviluppatore, si divertiva a fare calcoli matematici, osservando le vecchie targhe automobilistiche e unendo i numeri in modo tale da arrivare a 0. Un gioco dell’età infantile che si è trasformato in applicazione per mobile successivamente, disponibile ormai da luglio 2017 nella sua versione di base gratuita per iOS e Android. Nel tempo questa è divenuta sempre più complessa aggiornamento dopo aggiornamento, con l’aggiunta di opzioni, livelli, creazioni di profili e chat incluse nell’app. È possibile sfidare amici e utenti sconosciuti, con l’obiettivo di allenare la mente a effettuare scelte strategiche e logiche, ma il titolo può anche entrare nel settore educativo per rendere più piacevole l’apprendimento delle tabelline per bambini da 8 anni in su. Gli adulti però non sono affatto esclusi! La risposta del pubblico è stata sempre migliore, con una crescita di utenza e di affezione e diversi utenti che accedono ogni giorno. L’app è stata proposta anche nelle scuole torinesi.

La capacità di saper cogliere le differenze e somiglianze tra numeri, lo sviluppo e il mantenimento delle abilità cognitive, una mente sana di fronte a un gioco virtuale: MAK07 è ancora una volta un esemplare di come sia possibile coniugare due facce della stessa medaglia in modo efficace e accattivante.

10. The suicide of Rachel Foster

Un’altra novità nata dall’idea di Daniele Azara ha preso forma nel 2018, dando origine a una storia dalle sfumature thriller tutta italiana, ma ambientata nello stato del Montana nell’anno 1993. Il team 101% ci ha raccontato che in questo luogo si ambientano i fatti narrati in The Suicide of Rachel Foster, dove la protagonista, Nicole, ritorna nel vecchio hotel di famiglia, ormai abbandonato dopo la morte dei suoi genitori. Sarà in questo luogo che Nicole si troverà ad affrontare i fantasmi del suo passato circa il suicidio di una giovane, Rachel, avvenuto anni e anni prima. La giovane si era rivelata essere l’amante del padre di Nicole, motivo per cui si pensa abbia compiuto l’estremo gesto.

L’ultimo desiderio della madre di Nicole era quello di vendere l’hotel per risarcire la famiglia Foster. A causa di una delle tempeste più dure degli ultimi decenni, Nicole resterà bloccata all’interno della struttura e durante la sua permanenza avrà solo una voce ad aiutarla, quella di Irving, agente FEMA. Controlleremo una donna intelligente e pragmatica che ha costruito nel tempo un muro emotivo per proteggersi dal dolore. Durante il suo isolamento forzato non si lascerà fermare da nulla, affrontando i propri fantasmi del passato, provando emozioni a lei sconosciute da tempo. Quello che ci troviamo davanti è un thriller, decisamente più apprezzabile dagli amanti del mistero. Il gioco è caratterizzato da una tecnica audio binaurale, che lo rende maggiormente immersivo, oltre ad essere caratterizzato da dialoghi corposi e ambientazioni particolareggiate. Potremo esplorare e investigare le varie sale e stanze dell’albergo, alla ricerca della verità.

Perchè quindi i giocatori dovrebbero puntare a questo titolo? Se non bastasse quanto già spiegato, anche questo titolo offre chiare ispirazioni a Shining di Kubrick e Firewatch, avvolgendoci in un’atmosfera magnetica e portandoci alla scoperta delle vite di protagoniste femminili, rendendoci spettatori di questa storia alla ricerca del passato di una famiglia e di una ragazza.

Tutto questo è ormai in fase finale di sviluppo, dunque l’uscita è prevista tra il 2018 e il Q1 2019, per PS4 e Steam, oltre che un successivo step per Xbox One e Switch. A breve potremmo quindi avere importanti aggiornamenti, a seguito anche della Games Connection di Parigi che si terrà prossimamente.

11. Wonders

Il progetto, presentatoci da Davide Balsamini, è nato da un bando a cui il team Art Stories ha partecipato, facendoci riscoprire le meraviglie del mondo.

Il tutto a partire dall’archivio di Europeana, con informazioni e reperti che non erano accessibili al grande pubblico, ma che ora sono divulgati grazie a questa applicazione che unisce cultura e creatività. Si richiedeva che il materiale appartenente a Europeana fosse diffuso in modo piacevole, affinché si potesse parlare al grande pubblico di culture, società e ricchezze del mondo con un linguaggio immediato.

Grazie anche a un lavoro di ricerca su database, il lavoro è durato per mesi e mesi, seguito dal rilascio della app per iOS e Android nell’agosto 2018, a cui ora stanno seguendo diversi aggiornamenti. Dedicata a giovani dai 9 ai 15 anni, anche in questo caso si tratta di un gioco dalla base fortemente educativa, snodandosi attraverso 13 minigiochi che presentano ognuno diverse meccaniche di gameplay. Ogni giocatore può esplorare il mondo: dall’isola di Pasqua all’Italia fino ad altri paesi, guideremo un bambino attraverso le diverse tappe, destreggiandoci tra esplorazione e azione e allenando la logica.

Focalizzato sull’aggiornamento costante del gioco, il team sta pensando di proporre il titolo nelle scuole, proprio perchè la ricompensa finale, per grandi e piccini, è quella di ampliare le proprie conoscenze, un obiettivo che non ha davvero età.

12. Arca di Noé Animalibrium

Questo titolo era presente già nelle edizioni precedenti nella sezione Family. Il gioco per mobile è stato sviluppato da Giulia Olivares e pensato per bambini dai 3 ai 6 anni, favorendone anche l’interazione essendo un gioco multitouch. Il gioco in questione è pensato per fare sì che i bambini giochino perseguendo un obiettivo specifico, ma anche esplorando liberamente i due ambienti proposti. L’app è attualmente in fase di beta su iOS, e non è ancora disponibile per il pubblico.

La versione freemium presenterà 4 ambienti, e disporrà di tutte le ovvie precauzioni di protezione nei confronti dei più piccoli. L’obiettivo del titolo è dunque il divertimento dei bambini, che potranno davvero giocare come meglio credono e imparare a raggiungere l’obiettivo man mano che crescono.

Non manca la creatività artistica nella realizzazione di un mondo alternativo, come la variazione del tempo atmosferico o la possibilità di scattare foto da salvarle in una gallery associata al proprio profilo in-game. Al momento si considera di poter lanciare l’app dopo Natale 2018, quindi a breve i più piccoli avranno di che esplorare in un mondo…a portata di mano.

 

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