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Sam Bankman-Fried arrestato alle Bahamas: il caso FTX, spiegato

La bancarotta del gigante del crypto FTX potrebbe essere il "momento Lehman Brothers" delle criptovalute

Il fondatore della piattaforma crypto FTX, Sam Bankman-Fried, è stato arrestato nelle Bahamas a seguito dello scandalo che ha portato alla bancarotta di FTX. Il fondatore ed ex-amministratore rischia ora l’estradizione negli Stati Uniti, dove dovrà affrontare le accuse penali e i risarcimenti civili di oltre un milione di investitori che hanno perso miliardi di dollari.

Sam Bankman-Fried, il fondatore di FTX arrestato

Fino a qualche mese fa in molti lo consideravano il “ragazzo prodigio” del mondo crypto, un rivoluzionario della finanza digitale. Ma oggi la polizia delle Bahamas ha arrestato Sam Bankman-Fried, su cui pendono un mandato del Distretto Sud di New York e un altro della Securities Exchange Commission, l’ente federale finanziario degli Stati Uniti.

Le Bahamas hanno un accordo di estradizione con gli Stati Uniti, anche se ci vorranno settimane prima che il fondatore di FTX decida se contestare o meno questa operazione: prima del 2023 non dovrebbe finire in tribunale americano. Invece dovrà presentarsi nella mattinata di oggi nelle sale giudiziarie delle Bahamas, dopo aver passato la notte in custodia della polizia.

Bankman-Fried non potrà invece apparire davanti alla Commissione del Congresso che discuterà il caso FTX, che secondo il nuovo CEO, John Ray III, è stato un fallimento completo e senza precedenti di controllo corporate”. Come non ne ha mai visto in 40 di carriera.

Cosa è FTX e perché il CEO è stato arrestato

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Sam Bankman-Fried ha fondato FTX nel 2019. La piattaforma permette di scambiare asset digitali come Bitcoin, Dogecoin e altre criptovalute. Consente agli utenti di comprare e vendere questi asset senza dover gestire il lato tecnico della transazione: non servono crypto wallet, basta la propria carta di credito.

Questo tipo di piattaforme ha raggiunto una certa popolarità negli ultimi anni. Per distinguersi dai rivali, FTX ha offerto commissioni basse agli utenti e investito in strategie aggressive di acquisizione. Ma ha anche puntato molto sul supporto di celebrità per promuovere la piattaforma (ha anche comprato uno spot al Super Bowl).

Il 30enne fondatore Sam Bankman-Fried ha quindi racccolto oltre due miliardi di dollari in investimenti di venture capital. Anche grazie all’aumento vertiginoso del Bitcoin, che quando ha lanciato FTX valeva 10 mila dollari e ha raggiunto vette da 64 mila dollari l’anno scorso. Ma ha poi subito una serie di tracolli, tanto che al momento della stesura di questo aricolo vale circa 16 mila dollari.

Ma mentre altre piattaforme crypto chiudevano, FTX continuava a investire anche acquistando rivali in difficoltà. Fino a quando CoinDesk non ha rivelato lo scandalo.

Alameda Research e FTX

Fra le varie criptovalute processate da FTX, ci sono anche i token creati dalla stessa piattaforma: gli FTT. La piattaforma li crea e li fornisce come ricompensa agli utenti. Oltre a servire per comprare altri asset digitali, questi token “proprietari” fanno anche da azioni della piattaforma, valutandone la solidità operativa.

Quindi quando CoinDesk ha svelato che la maggior parte degli FTT creati da FTX appartenevano a Alamaeda Research, un’altra società creata da Sam Bankman-Fried. Una pratica non trasparente e rischiosa: se il prezzo di FTT fosse crollato, FTX non avrebbe avuto la liquidità necessaria a pagare gli investitori.

Dopo lo scandalo, il 6 novembre, il CEO della piattaforma rivale Binance, Changpeng CZ Zhao, ha annunciato che avrebbe venduto tutti gli FTT di Binance. Il prezzo ha iniziato a crollare, portando tutti gli investitori a ritirare i propri fondi dalla piattaforma FTX. Che l’8 novembre ha bloccato i prelievi.

Cosa ha portato all’arresto di Sam Bankman-Fried dopo lo scandalo FTX

I dettagli sui legami fra Alameda e FTX, così come i dettagli sulle transazioni, restano secretati durante le indagini che hanno portato all’arresto di Sam Bankman-Fried. Ma Bloomberg, Financial TimesThe Wall Street Journal e altre testate hanno detto che una fonte interna riporta che FTX ha 8 miliardi di dollari in meno rispetto a quelli che dovrebbe risarcire agli investitori.

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In una serie di interviste durante novembre, il fondatore di FTX ha detto che avrebbe trovato quei fondi per risarcire tutti gli investitori. Ma nel frattempo, Coindesk ha riportato il trasferimento di 400 milioni di dollari in asset digitali dagli account di FTX verso wallet privati. Tuttavia, risulta al momento impossibile determinare se siano operazioni fatte da Bankman-Fried prima di partire per le Bahamas, anche perché FTX e Alameda non ha avrebbero (secondo la nuova amministrazione) segnalato doverosamente le operazioni finanziarie. Quindi ci vorrà tempo prima di ricostruire l’architettura di questo impero crypto fallito.

Il nuovo CEO di FTX, John Ray, esperto nel gestire bancarotte di corporazioni, ha detto che la società ha trovato 740 milioni di dollari in crypto per risarcire i clienti. Ma dice che sia solo una “frazione” di quello che resta sommerso.

Nel frattempo, l’aver lasciato gli Stati Uniti non giocherà a favore di Bankman-Fried nel doppio processo per bancarotta fraudolenta. E il processo civile intentato dagli investitori di FTX potrebbe costargli fino a un milione di dollari per cliente. Fino a qualche settimana fa, l’ex-CEO prometteva che avrebbe trovato il modo per ripagarli. Ma la “vacanza” alle Bahamas fa pensare e l’avvio dei processi penali fa pensare che la questione sarà lunga: vi terremo informati.

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Source
The Guardian

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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